La Sindrome Premestruale

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Dr.ssa Cristina Selvi Psicoterapeuta, Psichiatra

La Sindrome Premestruale (SPM) è una condizione caratterizzata da temporanea instabilità emotiva, accompagnata quasi invariabilmente da sintomi fisici, che si manifesta nei giorni che precedono l’inizio ciclo mestruale.

I sintomi si riducono gradualmente all’arrivo delle mestruazioni, anche se, soprattutto con l’avvicinarsi della menopausa, i disturbi possono durare più a lungo e diventare via via più intensi.

La maggior parte delle donne avverte qualche cambiamento di umore e qualche disturbo fisico nei giorni che precedono la comparsa del ciclo, fortunatamente la percentuale di donne che soffrono di una forma severa e invalidante del disturbo è intorno al 5%, circa il 20% delle donne può comunque avvertire disturbi che interferiscono significativamente con la propria vita e che richiedono di essere valutati e curati.

 

I sintomi più frequentemente riferiti sono: nervosismo, ansia, tristezza, crisi di pianto, insonnia, alterazioni del desiderio sessuale, impulsività e aggressività, cui si associano sintomi fisici quali sensazione di gonfiore, temporaneo aumento di peso, ritenzione di liquidi, dolore al seno (mastodinia), stipsi o diarrea, aumento della fame, mal di testa.

I motivi della comparsa di questi disturbi risiedono in modifiche della produzione di estrogeni e progestinici che a loro volta possono modulare e influenzare l’assetto dei neurotrasmettitori e nei soggetti più predisposti ciò determina la comparsa dei sintomi.

 

E’ possibile trattare questa condizione attraverso il ricorso ad approcci terapeutici che devono essere sempre comunque accompagnati dalla modifica di alcuni stili di vita che possono peggiorare l’entità dei sintomi.

In alcuni casi potrà essere indicata una terapia estroprogestinica, valutata dallo specialista ginecologo, che, modulando le fluttuazioni ormonali e la funzione ovarica, controlli l’insorgenza dei disturbi.

Sarà invece lo specialista psichiatra a consigliare l’eventuale somministrazione di farmaci Serotoninergici che si sono dimostrati molto efficaci nel trattare questa sindrome. Questo perché il calo degli estrogeni, nella seconda parte del ciclo, induce, nei soggetti che soffrono di questo disturbo, una riduzione della disponibilità di serotonina, uno dei principali neuro-trasmettitori.

Il calo della serotonina è a sua volta associato alla comparsa di ansia e alle oscillazioni del tono dell'umore.

L’utilizzo di una terapia con questi farmaci va generalmente riservato alle situazioni in cui l’intensità dei sintomi è tale da interferire significativamente con la vita della paziente.

 

Chi presenta una sintomatologia più contenuta può alleviare i sintomi con il ricorso ad approcci naturali, utilizzando uno o più rimedi dalla cui sinergia può trarre giovamento.

Tra questi è oramai riconosciuta l’azione del Magnesio che possiede attività di rilassante neuro-muscolare ed ha quindi un’azione blandamente calmante sul sistema nervoso riducendo allo stesso tempo la contrattura della muscolatura degli organi interni, quindi anche quella uterina, e dello scheletro. Ciò potrebbe rilevarsi utile nelle donne che soffrono di tensione a livello lombare.

Altri prodotti di derivazione naturale possono essere associati per ottenere una riduzione dell’entità dei sintomi, ad esempio in Germania, paese notoriamente all’avanguardia per l’utilizzo delle terapie naturali anche nel Sistema Sanitario Pubblico, Il Ministero della Sanità ha riconosciuto e approvato l’utilizzo di preparati a base di Agnocasto, una pianta dotata di spiccata azione sedativa e modulatoria sull’irritabilità tipica della sindrome.

Un altro possibile rimedio naturale è l’utilizzo di Neurotrasmettitori e Ormoni in formulazione Low Dose, cioè in preparati attraverso i quali vengono somministrati alle stesse concentrazioni nelle quali lavorano nel nostro organismo. Questa terapia permette di ottenere una modulazione fine che ha lo scopo di riequilibrare un assetto neuro-ormonale responsabile della comparsa dei sintomi. In particolare la Serotonina può essere molto utile nelle donne che manifestano una prevalente sintomatologia di tipo psichico. E’ possibile associare, secondo i casi, altri Ormoni Low Dose, come Progesterone o Beta-estradiolo, Melatonina.

 

La scelta della terapia più adatta deve avvenire sempre tenendo conto della situazione clinica, della qualità ed entità dei disturbi di ogni singola paziente e anche dell’inclinazione personale ad un approccio tradizionale o Non Convenzionale.

Qualsiasi approccio alla cura della Sindrome Premestruale deve però essere sempre affiancato a una serie di misure che riguardano lo stile di vita, indispensabili per alleviare l’entità dei sintomi. Si tratta di norme generali che mirano al benessere dell’organismo, perché capaci di influenzare l’assetto neuro-endocrino, che dovrebbero essere rispettate a prescindere dalla presenza di una patologia.

Per citarne qualcuna segnalo l’importanza di un’alimentazione povera di zuccheri raffinati, ad alto indice glicemico, cioè che inducono brusche variazioni della glicemia, è preferibile privilegiare fonti di zuccheri a lento assorbimento come quelli derivanti da frutta, verdura e riso e pasta integrali.

Un altro importante ausilio è ridurre l’assunzione dei cibi molto salati tra cui gli insaccati e i cibi conservati in genere, con attenzione agli alimenti contenenti Glutammato che oltre ad essere ricco di sodio è anche un eccitante per il sistema nervoso.

E’ inoltre utile ridurre l’assunzione degli alimenti cosiddetti nervini come il caffè, il tè, il guaranà e il ginseng (attenzione alle bibite che li contengono), perché hanno un’azione stimolante a livello di sistema nervoso centrale, favorendo quindi sintomi quali ansia, insonnia, irritabilità e facilità al pianto.

E’ necessario mantenere un ritmo sonno-veglia regolare e soprattutto svolgere un’attività motoria aerobica, anche leggera ma continua, che promuova il controllo della glicemia, che stimoli la produzione di sostanze con un’azione calmante e regolatoria sul sistema nervoso come serotonina e dopamina.

L’attività fisica si è dimostrata inoltre efficace poiché aumenta le endorfine, sostanze oppioidi endogene utili per combattere il dolore, la loro produzione, infatti, diminuisce proprio nei giorni che precedono le mestruazioni.

Dott.ssa Cristina Selvi - Studio Psichiatria Integrata

 

Data pubblicazione: 02 dicembre 2012

4 commenti

#1
Utente 283XXX
Utente 283XXX

..buonasera..
in merito ai sintomi della sindrome premestruale, x verificare che il problema non sia a livello fisiologico, ormonale, si devono fare delle analisi del sangue? se sì quali? oppure in base a cosa si può agire a livello ormonale e non semplicemente con integratori, dieta mirata ecc??
i ginecologi mi hanno consigliato la pillola o il magnesio ma a livello di umore il ciclo mi limita spesso anche nella vita sociale e non riesco a trovare una soluzione.
grazie
francesca

#2
Dr.ssa Cristina Selvi
Dr.ssa Cristina Selvi

Buongiorno Francesca, per quanto riguarda eventuali esami dei dosaggi ormonali o altri esami strumentali che accertino questioni di pertinenza ginecologica deve confrontarsi con il suo specialista ginecologo. Una volta stabilito che tutto è nella norma sicuramente la terapia con estroprogestinici che Le è stata consigliata può essere di aiuto. Come può evincere dall'articolo può a volte essere effice la terapia regolatoria con farmaci low dose tipici dell'approccio omotossicologico. Ricordi sempre comunque che ogni caso specifico va valutato con attenzione prima di impostare una terapia.
La ringrazio, cordialmente.
Dott.ssa Cristina Selvi

#3
Utente 283XXX
Utente 283XXX

Grazie per la risposta!
Lei conosce ginecologi qui a Verona che studiano la sindrome?
Quelli che ho consultato non mi hanno mai consigliato analisi, solo magnesio .. E a dire il vero non hanno prestato molta attenzione al mio problema.
Grazie infinite.
Francesca

#4
Dr.ssa Cristina Selvi
Dr.ssa Cristina Selvi

Buongiorno, purtroppo non ho riferimenti da darle su Verona. Potrebbe provare e mettersi in contatto con l'Associazione AIOT di medicina omotossicologica e chiedere a loro se hanno specialisti nella Sua zona.
Cordialmente
Dott.ssa Cristina Selvi

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