Parodontite.

La parodontite

mdibiase
Dr. Mirco Di Biase Dentista, Odontostomatologo

Molto spesso le persone scambiano la parodontite con la cosiddetta piorrea, ma non sono la stessa cosa: quest'ultima è il risultato finale della malattia parodontale. Tale patologia, dal punto di vista della sua diffusione nella popolazione, ha un'altissima frequenza, infatti si stima che una persona su due soffre di problemi parodontali. Vediamo di cosa si tratta.

Cos'è la parodontite?

La parodontite è l'infiammazione del tessuto parodontale, ovvero dei tessuti di sostegno del dente, fatto di cemento, legamento alveolo dentario, osso alveolare e gengiva (che costituisce il parodonto superficiale). Questa infiammazione se peggiora nel tempo può provocare mobilità del dente fino a giungere alla sua perdita. 

 

Schematizzazione della parodontite 

Classificazione delle malattie parodontali

Una prima classificazione delle malattie parodontali è stata redatta dall'American academy of Periodontology nel 1999 che le suddivideva in cinque tipi:

  1. malattie gengivali;
  2. parodontite cronica (che si estende dalla gengiva alle strutture di supporto del dente);
  3. parodontite aggressiva;
  4. manifestazione di malattie sistemiche (malattie dell'organismo);
  5. infezioni parodontali necrotizzanti (distruzione dei tessuti duri e molli).

Il World Workshop e l’American Academy of Periodontology (AAP), in collaborazione con la European Federation of Periodontology, nel 2017 hanno aggiornato a Chicago la precedente classificazione delle malattie parodontali del 1999.

L’obiettivo della nuova classificazione consiste nel facilitare lo screening e la diagnosi delle malattie parodontali attribuendole al singolo paziente.

Per un soggetto in stato di salute parodontale si identifica:

  1. parodonto intatto senza perdita di attacco clinico e osseo;
  2. tessuto parodontale ridotto in assenza di parodontite (ad esempio recessione gengivale);
  3. ridotto e stabile (in assenza di sanguinamento delle gengive).

Per la gengivite:

  1. BoP (sanguinamento al sondaggio) con profondità del solco gengivale inferiore o uguale a 3mm.

Per la malattia parodontale non si utilizzano più i termini acuta e cronica ma:

  1. Parodontite
  2. Forma necrotizzante
  3. Manifestazione di malattie sistemiche.

Sono stati, inoltre, introdotti i seguenti termini:

  • stadiazione: severità e distribuzione della perdita di attacco clinico comprendendo la complessità del trattamento;
  • grado di malattia: stima il rischio di progressione della malattia e l’impatto della parodontite sulle malattie sistemiche.

Quali sono le cause delle malattie parodontali?

Alcuni fattori che possono influenzare il grado di questa malattia sono tra i principali il diabete e il fumo.

Le malattie parodontali sono provocate dalla placca batterica i cui batteri sono presenti nella bocca di ogni individuo. La placca è adesa alla superficie dei denti, infiamma le gengive ed innesca le malattie pardontali.

Le specie batteriche presenti nella placca sono molte e si dividono:

  • in specie aerobiche (vivono in presenza di ossigeno),
  • specie anaerobiche (vivono in assenza di ossigeno) del genere streptococchi.  

Cos'è la piorrea?

La piorrea è lo stadio terminale della malattia parodontale, in cui si verifica una progressiva distruzione dell'osso che sostiene le radici, determinando la perdita progressiva di tutti i denti presenti nella bocca.

Propriamente il termine si riferisce a quel momento terminale della vita di un dente colpito da malattia parodontale, con abbondante fuoriuscita di sangue e pus dal parodonto, spesso mobile rispetto all'osso alveolare ed incapace di svolgere la sua funzione masticatoria.

In queste condizioni recuperare un dente (anche se esente da carie) è pressoché impossibile. In queste condizioni di irrecuperabilità, si parla di parodontopatia espulsiva.

Dente compromesso da piorrea
Radiografia endoorale di un elemento dentale irrimediabilmente compromesso dalla piorrea

Cosa fare in caso di parodontite?

Il dato allarmante e significativo riguardo la parodontiti (in cui l'infiammazione ha raggiunto le strutture di sostegno delle radici nell' osso, il parodonto profondo) è il seguente.

Non c'è modo di far regredire questa malattia, si può solo bloccare (non in tutti i casi) la sua progressione attraverso terapie di igiene professionale programmate in modo continuativo ed igiene orale domiciliare da eseguirsi nella giusta modalità.

Sono previste anche terapie chirurgiche e non chirurgiche delle strutture di supporto del dente e della radice e delle connessioni di questa all'interno dell'osso (parodonto).

Per contro le gengiviti acute (in cui l'infiammazione raggiunge solo il parodonto superficiale) possono risolversi completamente nella maggior parte dei casi, con la sola igiene orale professionale ed i controlli periodici semestrali.

Per cui le visite di controllo sono molto importanti per prevenire le gengiviti (reversibili) prima che diventino parodontiti (irreversibili).

Peggioramento di parodontite
A sinistra: paziente affetto da parodontite di grado semplice
A destra: guarigione delle gengive dopo igiene orale professionale

Per approfondire:Come curare la malattia parodontale

Parodontite e altre malattie

Inoltre, è bene sapere che la malattia parodontale è correlata a molte malattie sistemiche (come quelle che riguardano cuore, polmoni, fegato, reni ecc.). Si stima che la probabilità di ammalare altri organi nel corpo aumenta drasticamente in soggetti con gengive costantemente sanguinanti.

Questa è indubbiamente una malattia molto importante perché può causare problemi locali congiuntamente a problemi dell'organismo, pertanto sarebbe il caso di non sottovalutarla.

Esempio di parodontite

Data pubblicazione: 13 gennaio 2015 Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2023

Autore

mdibiase
Dr. Mirco Di Biase Dentista, Odontostomatologo

Laureato in Odontoiatria nel 2005 presso Università degli studi di Milano (statale).
Iscritto all'Ordine degli Odontoiatri di Monza-e-Brianza tesserino n° 856.

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20 commenti

#13
Utente 266XXX
Utente 266XXX

Buongiorno,

sono una donna di 36 anni non fumatrice e che conduce una vita normale e piuttosto sana. Mi lavo i denti 3 volte al gg da sempre e non ho denti cariati.

Ho da sempre gengive delicate e facili al sanguinamento , soprattutto le inferiori, ma sono una che va dal dentista ed eseguo la pulizia dentale dal mio dentista ogni sei mesi.
La mia dentista non ha mai dato gravità a questo mio punto debole... anche se ho il caso di mia nonna che perse i denti sani a 47 anni, e non ho mai fatto una visita con sonda o altro per la parodontite.

Un mese fa mi ha iniziato a dare fastidio un molare inferiore sx e a far male allargando poi il fastidio a tutto quel lato di gengiva fino agli incisivi.
Sono andata dal dentista che mi ha visitata e mi ha fatto fare un ciclo di Rovamicina ipotizzando una infiammazione.

Dopo la Rovamicina sono stata bene ma appena 20 gg dopo, improvvisamente, mi è ripreso il dolore dal molare fino agli incisivi, tanto che sentivo male anche solo a chiudere la bocca e far toccare il dente con quello superiore e sono anche gonfiata abbastanza .

Tornata dal dentista mi ha trovato una tasca gengivale non piccola al dente indicato e mi ha detto che dovra' fare un taglio e vedere perchè probabimente tra l osso e la gengiva c'è spazio creato dal ritirarsi dell'osso e quindi probabilmente dovra' inserirmi un poco di osso sintetico e disinfettarmi con il laser.

Avendo io avuto in casa mia nonna che ha perduto i denti sani a 47 anni,....mi è preso il panico di aver sottovalutato la cosa e di trovarmi al solito punto.
Ho paura che questa tasca sia solo l'inizio dato il fastido diffuso che sento a tutto il lato fino agli incisivi.

Prima di eventualmente farmi l'intervento con osso sintetico e laser nn sarebbe il caso di procedere con una radiografia , panoramica e vedere la situazione totale?
E' possibile che sia in una situazione gia' gravemente compromessa anche se non ho radici scoperte etc??
che procedura mi consiglia?

Sono piuttosto preoccupata.

#14
Dr. Mirco Di Biase
Dr. Mirco Di Biase

Gentile utente,
Per poter diagnosticare una parodontite e necessario un esame obbiettivo attraverso una attenta analisi della situazione generale dell intero cavo orale poiché oltre la placca batterica, tale patologia è causata anche da altri fattori e da componenti che innescano il processo infiammatorio e ne favoriscono la progressione, ( eziologia mutufattoriale). Inoltre è neciassioria in indagine radiologica che permette di valutare i picchi ossei e la presenza di difetti rilevabili a livello delle strutture ossee che compongono il parodonto. Questi difetti sono anche favoriti da disequilibrio masticatorio, precontatti occlusali, e abitudini al digrignamento ( bruxismo) o al serramento. Pertanto un attenta analisi di tutti questi fattori e fondamentale per una diagnosi precisa ed un corretto piano terapeutico.

#15
Utente 266XXX
Utente 266XXX

grazie.
ho solo timore che il mio dentista abbia e continui a sottovalutare la cosa. Devo andare da uno specialista o posso in prima battuta chiedere al mio dentista se mi fa degli accertamenti?

#16
Dr. Mirco Di Biase
Dr. Mirco Di Biase

Indubbiamente dovrebbe farsi visitare da un collega che si occupa di parodontologia, se il suo dentista non sene occupa allora le consiglio di chiedere consulenza presso altro un altro collega. Cordialmente.

#17
Ex utente
Ex utente

Buona sera Dottore,
sono una ragazza di 37 anni, premetto che dopo le feste mi sottoporrò ad una visita per capire bene.
2 anni fa circa ho sofferto di una forte infiammazione e al pronto soccorso a Londra mi dissero che avevo un'attacco fungino per colpa di stress e dell'alimentazione carente di vitamine e che mi hanno curato con successo, dopo la guarigione ho fatto una visita dal dentista che mi ha consigliato la pulizia dei denti per il tartaro, che feci appena ritornata in Italia stabilmente. Ora, per colpa mia e per motivi finanziari non ho fatto un'altra pulizia dopo 6 mesi, quindi ho del tartaro da rimuovere in questo mese nell'arcata inferiore, che però non è peggiorata; il problema si pone nell'arcata superiore nei 4 incisivi che sono infiammati e con lo specchietto vedo c'è del tartaro tra i denti (li ho stretti e il secondo incisivo a dx è storto dalla nascita) e le gengive davanti sembrano strozzate e in 4 parti hanno delle piccole estroflessioni (Il mio dentista in passato voleva tagliarmi l'eccesso di gengiva).
Volevo sapere se i punti che elencherò qui sotto, possono contribuire a questa infiammazione (e se potrebbe non essere una parodontite):

1 Denti stretti,
2 Celiachia scoperta da soli 3 anni (carenza di Fe, vitamina B12, problemi accrescimento osseo)
3 Malocclusione (Il mio dentista di una vita mi ha sempre detto che ho il morso profondo) (a maggio feci una visita ortognato... non ricordo come si chiama ed è risultata una masticazione spostata a sinistra, ho l'articolazione temporo-mandibolare bruttarella)
4 Trauma (tempo fa nel sonno mia sorella mi ha vista premere sulla bocca e per il dolore mi sono svegliata).

Ora sto usando lo spazzolino elettrico, con cui mi trovo bene, cercando di pulire bene senza disturbare troppo le gengive, se mangio qualcosa che può rimanere tra i denti come lo spezzatino, uso anche il filo inter. prima di passare lo spazzolino (non so se sia meglio dopo) e la dottoressa mi ha dato il corsodyl (alle volte uso l'acqua ossigenata diluita e se ho fastidio semplice acqua e sale) il tutto per non aggravare la situazione, inoltre sto prendendo della vitamina C (Cebion, che so fa bene per gengive e cartilagini).

Grazie

#18
Dr. Mirco Di Biase
Dr. Mirco Di Biase

Buonasera,
Indubbiamente ogni fattore da lei descritto può contribuire o coadiuvare la malattia parodontale, poiché essa ha un origine ( eziologia) multifattoriale. L assunzione dei complessi di vit. del gruppo b e c ( acido ascorbico ) possono apportare miglioramenti in termini di aumento delle difese ( immunità) e della capacità di rigenerazione cellulare, tuttavia questo è possibile se lo status parodontale è sano e in assenza di placca e tartaro. Le consiglio pertanto di non saltare le visite di controllo semestrali poiché i suoi sforzi di assumere complessi vitaminici risulterebbero vani in presenza di fattori favorenti L insorgenza delle gengiviti e parodontiti. Cordiali saluti Dott. Mirco Di Biase.

#19
Ex utente
Ex utente

Grazie mille per la sua risposta, sicuramente ho del tartaro sotto la gengiva, ma spero la cosa sia facilmente risolvibile, ho passato due anni un brutto guaio con un molare, ma ho avuto meno timore per quello che per la pulizia dei denti che in questo caso potrebbe andare sotto la gengiva (spero poco)
Buona notte

K

#20
Dr. Mirco Di Biase
Dr. Mirco Di Biase

Non si preoccupi poiché L igiene orale professionale nella maggior parte dei casi è assolutamente atraumatica ed indolore. Se proprio necessario peraltro in alcuni siti è possibile la somministrazione di un anestetico locale. Stia tranquilla. Cari saluti Dott Mirco Di Biase.

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