Alluce valgo

luigigrosso
Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo

 

                      

ALLUCE VALGO PRIMA E DOPO L'INTERVENTO IN GIOVANE DONNA                              

 L’alluce valgo è una deformità del 1° dito del piede caratterizzata  da:

1.  Deviazione laterale della falange prossimale

2.  Deviazione mediale del 1° metatarso

                                             

      Tale tipo di patologia determina non solo una deformità sul piano estetico,

già sufficiente a giustificare l’intervento, ma altresì una sofferenza notevole

dell’avampiede.

         L’alluce valgo può riconoscere due cause:

1.       primitivo (quando non dovuto ad altre cause)

2.       secondario (quando si manifesta per altre malattie del piede) 

Esistono delle forme congenite, ma queste si riscontrano per lo più nella

 giovane età (15-20 anni). Un breve cenno alla morfologia dell’ avampiede mi

sembra essenziale per comprendere la valenza di questa innovativa tecnica.

Il piede, dal punto di vista morfologico, può distinguersi in:

·         piede egizio: l’alluce è più lungo delle altre dita

·         piede greco: l’alluce è più corto delle altre dita 

Questi tipi particolari di piedi sono fattori predisponesti alla formazione dell’alluce valgo.            

   CLINICA 

         Si manifesta inizialmente con delle “callosità” presenti a livello della testa

del metatarso (base del 1° dito) medialmente. Successivamente, anche a causa della

ridotta mobilità, il primo dito comincia a deformarsi nelle forme prima descritte. Se

on si interviene subito, tale deformità tende ad aggravarsi fino a che l’alluce si

pone sopra il secondo dito (infraddotto) oppure sotto (sovraddotto). Un dato di una

certa rilevanza è il dolore che inizialmente compare a livello delle callosità ma poi

finisce per prendere tutto il primo dito e quindi tutto il piede. Nei casi più gravi, anche

la deambulazione – il passeggio – viene ad essere compromesso. 

TRATTAMENTO

         La chirurgia è il solo trattamento risolutivo. Nel passato sono state proposte tecniche chirurgiche molto poco accettabili dai pazienti  

perché costringevano a lunghe ed impossibili limitazioni di “VITA”!!!!!.

  Oggi è stata messa a punto una “NUOVA TECNICA” che consente di VIVERE la propria vita senza limitazioni. Mi riferisco al fatto che

immediatamente dopo l’intervento chirurgico, il paziente “CAMMINA” con i propri piedi svolgendo una vita praticamente normale – con le

dovute accortezze di rito.

   TECNICA TERAPEUTICA ATTUALE

1. Anestesia locale!!!! (si addormenta solo il piede - quindi si puo' fare bilateralmente)

2. Si fa una “osteotomia distale”, cioè si rompe l’osso del 1° dito.

3. Si corregge la deformità

4. Si stabilizza la correzione con un filo metallico (come nella figura)

5. Si applica un bendaggio medico

6. Si deve portare (al piede operato) una scarpa particolare chiamata “TAORMINA”

   et … voilà … il gioco è fatto.  

 Dopo circa 4 settimane (raramente 5) si rimuove il filo metallico – durante la visita in ambulatorio e senza bisogno di anestesia – e

non c’è più nient’altro da fare se non un po’ di ginnastica!.

Data pubblicazione: 18 aprile 2011

Autore

luigigrosso
Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1980 presso Università Federico II - Napoli.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Napoli tesserino n° 16279.

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