Donne al volante... attente ai sonniferi!

massimo.lai
Dr. Massimo Lai Psichiatra

È luogo comune che le donne al volante siano... pericolose!
Ed è curioso che oggi alcuni media abbiano rilanciato la notizia della FDA (Food and Drug Administration), l’Agenzia Americana che regolamenta l’uso dei farmaci negli Stati Uniti, mettendo l’accento sulle donne quasi a voler rinforzare questo pensare comune.

In realtà scorrendo il comunicato ufficiale la FDA scrive sia di uomini che di donne. Solo dopo si specifica che le donne, avendo un metabolismo differente, sono più implicate degli uomini nelle avvertenze di cautela sull’utilizzo dei sonniferi e la guida.

Cosa dice il comunicato?

La FDA chiede di ridurre il dosaggio dello zolpidem a causa della sonnolenza residua che potrebbe compromettere la vigilanza di quanti al mattino si mettono al volante o devono eseguire attività che richiedono attenzione. La richiesta va direttamente alle aziende produttrici dei noti sonniferi che in tutto il mondo vengono consumati in grandi quantità da un numero crescente di individui.

Secondo l’Agenzia Americana nuovi studi indicherebbero delle alterazioni del metabolismo che porterebbe una percentuale di persone che assumono sonniferi contenenti questo principio attivo ad eliminarlo più lentamente dall’organismo e di conseguenza ad averne ancora al mattino quando si mettono alla guida del loro autoveicolo. Questo potrebbe rivelarsi pericoloso e aumentare il rischio di incidenti. In particolare le donne possono avere livelli più elevati di farmaco residuo al mattino.

In realtà, commentano molti psichiatri interpellati, è un fenomeno conosciuto da molto tempo e ci si domanda perché la FDA si sia mossa così tardivamente.

Lo zolpidem è una imidazopiridina, molecola benzodiazepino-simile e principio attivo di alcuni noti sonniferi in vendita anche in Italia. Ha un effetto abbastanza selettivo sui recettori del GABA, gli stessi su cui agiscono gli ansiolitici benzodiazepinici e altri farmaci come anche l’alcool. Normalmente raggiunge il picco massimo in 2 ore, ha un’emivita di 2-4 ore e in genere è completamente eliminato dall’organismo nell’arco di 1-4 ore. Tra gli effetti collaterali è conosciuta la possibilità di sonnolenza diurna. Per questo il comunicato della FDA sembra tardivo rispetto a quanto si conosce già da tempo. Negli anziani ad esempio si sono sempre utilizzate dosi inferiori perché il metabolismo epatico è generalemente ridotto e il farmaco eliminato più lentamente.

I nuovi dosaggi richiesti dalla FDA sono 5 mg al posto di 10 mg per le donne nella formulazione a rilascio immediato e 6.25 mg al posto di 12.5 mg nelle formulazioni a rilascio ritardato che sarebbero anche quelle con cui è maggiore il rischio di quantità residue di farmaco nel sangue al mattino.

Qualunque sarà la risposta delle case farmaceutiche all’avvertenza lanciata dalla FDA, è buona norma cercare di assumere il farmaco sempre alla stessa ora e non aspettare di coricarsi tardi per prenderlo, soprattutto se ci si deve alzare presto, ed essere sempre cauti nei primi giorni di assunzione per fare attenzione a come si reagisce al farmaco e come ci si sente al mattino, se si è riposati e vigili, prima di mettersi al volante della propria auto.

 

Fonti

http://www.fda.gov/downloads/Drugs/DrugSafety/UCM335007.pdf

http://www.nytimes.com/2013/01/11/health/fda-requires-cuts-to-dosages-of-ambien-and-other-sleep-drugs.html

 

Data pubblicazione: 11 gennaio 2013

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