I fatti psichici

giorgia.digiacomo
Dr.ssa Giorgia Di Giacomo Psicologo, Psicoterapeuta

I fatti psichici sono espressione dell’attività dell’individuo e tale attività non è solamente interna, ma si svolge in un ambiente dove l’individuo vive ed agisce. Come già detto più volte, non si può intendere l’individuo se non considerandolo in relazione con un certo ambiente, anche fisico, come per esempio non si può comprendere la vita di un pesce senza tener conto che vive nell’acqua, quella di un uccello senza riferirsi all’aria, ecc. Non tutti i fatti psichici sono esclusivamente fatti interiori, non si può considerare l’uomo come un piccolo mondo chiuso in se stesso e senza rapporto col mondo esterno: anzi, dal rapporto col mondo esterno spesso risultano le diverse situazioni psichiche. Un’emozione che io provo è dovuta ad un qualche fatto del mondo in cui vivo, fatto che può incutermi paura, determinare la mia collera, la mia allegria ecc. E quest’emozione io la trasmetto, cioè, non resta solo mia ma attraverso le espressioni che la mia faccia, il mio corpo assumono, diventa anche patrimonio degli altri. Molto sinteticamente si possono classificare i fatti psichici prendendo in considerazione gli atteggiamenti fondamentali, ognuno dei quali ha poi molte sfaccettature, che l’individuo può assumere nella vita di relazione e che sono sostanzialmente tre. Anzitutto noi riceviamo dal mondo esterno le impressioni per mezzo degli organi di senso e, collegandole fra loro, ne ricaviamo quella conoscenza dell’ambiente che ci permetterà poi di modificare opportunamente il nostro comportamento; quest’attività può essere chiamata conoscitiva in quanto il fine è quello di conoscere. Un altro gruppo più ristretto di funzioni ci permette di elaborare i dati conosciuti: le immagini percepite sono dapprima conservate, poi variamente combinate fino a raggiungere un valore nuovo, un contenuto proprio e questo è l’atteggiamento elaborativo nel quale meglio si rivelano le capacità originali creative della mente e dove si può considerare impegnata la più alta attività psichica caratteristica della mente dell’uomo e cioè l’ attività immaginativa. Ma ciò che è conosciuto e magari immaginato si deve trasferire in una risposta da parte dell’individuo, il quale modifica appunto il suo comportamento in funzione di ciò che ha conosciuto o immaginato, realizzando cioè un’ attività pratica. Atteggiamento conoscitivo, atteggiamento immaginativo e atteggiamento pratico corrispondono dunque schematicamente, alla ricezione, alla elaborazione e alla risposta dell’individuo nella vita di relazione e ci permettono di comprendere in sintesi tutte le manifestazioni individuali su cui incidono anche tutti i fattori inconsci di grado diverso.

Data pubblicazione: 28 giugno 2011

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!