Calo del desiderio sessuale, assenza di piacere e di dolore, che fare?

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

In un momento storico di sovraesposizione a stimoli sessuali, di utilizzo massiccio di pornografia, di facile  trasgressione,di scambio di coppia, di amanti seriali,molte coppie paradossalmente lamentano noia sessuale e calo del desiderio .
Grandi quote di sofferenza e dolore, si intersecano a disagi orizzontali, amplificandone i contenuti e spesso stabilizzando un quadro di isolamento affettivo, facilitando così una possibile estinzione del desiderio sessuale.
Molte coppie oggi,  lamentano  astenia sessuale,  noia,  scarsa empatia sotto le lenzuola e  calo del desiderio sessuale, una disfunzione  in crescente aumento," abusata" dal punto di vista diagnostico, che però cela storie di vita e del desiderio sessuale, complesse e dolenti .
Quando le indagini andrologiche e ginecologiche, escludono cause organiche e una scrupolosa diagnosi differenziale esclude pregresse disfunzioni sessuali non dovutamente attenzionate, il calo del desiderio sessuale, cosa nasconde?
Cosa accade nelle camere da letto degli italiani, dopo cena e dopo avere messo i figli a letto?Le luci della camera da letto,non si colorano di rosso,  la “cefalea evitante” ed attacchi acuti di sonno, spesso prendono il sopravvento ed il desiderio sessuale non decolla.
Quali sono le possibili cause di un pensionamento anticipato del desiderio sessuale?
Il talamo diventa un luogo simbolico di conflittualità ed un palcoscenico dove la coppia mette in scena "altro" rispetto al corteggiamento, alla seduzione ed all’erotismo.
La solitudine emozionale e l’assenza di comunicazione, sono caratteristiche ridondanti di una vita sessuale anemica e noiosa, spesso caratterizzata da una lunga lista di “alibi sessuali”.
A volte mi capita di trovare problematiche sessuologiche che si sostituiscono ad una mancanza di dialogo; molte coppie, per assenza di tempo, di educazione emozionale, tendono a sostituire il dialogo e lo scambio emozionale, con una sessualità ginnica e coitale, che con il tempo e gli eventi del quotidiano, tenderà a palesare sofferenza e disagio.
Cosa fare in questi casi?
A chi rivolgersi?
Esiste un clinico di riferimento per la sfera del piacere, anche quando vi è un’assenza di dolore e di cause organiche?
Vivificare l’eros sopito, con strategici e terapeutici amanti o reinvestire nel sofferente e sbiadito rapporto di coppia?
Una diagnosi clinica e non un auto-diagnosi del reale disturbo, potrebbe indirizzare la coppia, verso un possibile chiarimento del loro disagio.
La terapia di coppia per esempio,oltre alla risoluzione dei sintomi,agisce in maniera più caleidoscopica,insegnando ai partners a credere ancora,a sperare,ad emozionarsi nuovamente,a rinnovare quell’antico patto per cui si erano scelti
Le “carezze verbali”della terapia,vengono interiorizzate dai pazienti e fungono da antidoto alla cattiva cultura dei sentimenti della nostra epoca, insegnano alla coppia una nuova alfabetizzazione emozionale da supporto ad una ritrovata sessualità.
Oggi, l’arte dell’amore sembra essere in caduta libera,lasciando il posto all’aridità ed alla fretta di un quotidiano sempre più faticoso,che a volte contribuisce a velocizzare  un processo separativo.
Il lavoro terapeutico con le coppie,ripristina quell’alchimia iniziale,insegnando loro strategie terapeutiche per una  “manutenzione” continua del loro legame,dentro e fuori dal letto.
Ridare la parola al corpo sia sessuale,che emotivo,è uno degli obiettivi principali della terapia di coppia.
Si lavora con e per  la coppia e con il suo personale patrimonio di pelle,di sensi e di emozioni sopravvissute alla crisi e, spesso ai pregressi tradimenti.
La terapia di coppia spesso rappresenta è una rieducazione all’arte dell’amore.

Data pubblicazione: 03 ottobre 2011

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