Sesso e guai, l'amante consolatorio

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Nel sotterraneo gioco tra innamoramento ed amore, uomini e donne, non sempre sono consci di chi e di cosa si innamorano, durante la scelte del partner.
L’innamoramento è un processo caratterizzato da proiezioni di parti proprie sull’altro, ed è difficile discriminare se l’attrazione parte dall’aspetto emotivo, caratteriale, estetico o, in realtà le leve mosse dall’inconscio sono ben altre.
Cosa si cerca nell’altro, affinché possa diventare un compagno di vita?
Sembrerà strano, ma si cercano parti di se proiettate sull’altro; la propria parte maschile, se trattasi della scelta di una compagna oppure, la propria parte femminile, se si sceglie un compagno.
Quando durante gli eventi della vita, le scelte del partner avvengono con modalità affrettate o, mosse da elementi non sempre chiari ai protagonisti, come per esempio le prime unioni, si ravvisano buone possibilità di crisi coniugale o, nella peggiore delle ipotesi di rotture e reiterati tradimenti.
Nella mia pratica clinica quotidiana, molti uomini, ma in percentuale leggermente maggiore donne, instaurano legami paralleli, di tipo consolatorio e compensatorio, di relazioni primarie non appaganti e pienamente soddisfacenti.
 L’amante, rappresenta un rifugio dal quotidiano, regala emozioni e fantasie, facilita processi proiettivi e, non condividendo con lui un quotidiano noioso e faticoso, nutre il desiderio erotico.
L’eros per crescere ed essere nutrito, necessita di mistero, di zone d’ombra, di separatezza soprattutto; elementi che nel rapporto con un amante, sono molto spesso presenti, in contrapposizione ad un erotismo domestico, molto spesso addomesticato, scaldato da un quotidiano che diviene spesso vampirizzante e parassitario della passione erotica.
Molti uomini e donne che abitano il mio studio, sono attratti dall’intrigo mentale ed a volte virtuale, che nutre relazioni d’amore e passioni, spesso inconsistenti ed esclusivamente di tipo consolatorio. Amori vissuti nell’etere, amanti fatiscenti, uomini a cui si erano “tecnologicamente concessi” prima, diventano poi illusorie speranze di felicità eterna dopo.
Per comprendere i meccanismi inconsci che stanno alla base della scelta, quasi obbligata dell’amante consolatorio, credo sia indispensabile fare chiarezza su quello che si desidera realmente. Qualche colloquio psicologico, potrebbe essere una possibile soluzione, avente come obiettivo quello di dipanare la matassa emozionale che sta alla base della confusività, della non scelta e, delle possibili conseguenze dolorose sul piano della relazione e dell’appagamento.
 

 

Data pubblicazione: 09 gennaio 2011

Autore

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Laureata in Psicologia nel 1992 presso La Sapienza-Roma.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia tesserino n° 1048.

Psicologa con perfezionamento in sessuologia clinica, vanta oltre 25 anni di esperienza clinica e didattica. Autrice di numerosi libri e articoli scientifici, è membro attivo della Commissione di Sessuologia della Società Italiana di Andrologia (SIA) e componente dell'Editorial Board dell'Archivio Italiano di Urologia e Andrologia. Collabora con centri di riproduzione assistita e riviste di settore.

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