Epidurale, i vantaggi dell’autosomministrazione

Uno studio americano condotto su 270 primipare ha dimostrato che le donne che possono regolare da sole la dose di anestetico infusa con l’epidurale ne usano meno e che in questi casi la necessità di interventi medici (forcipe/ventosa) diminuisce.

Il confronto fra 3 gruppi di partorienti ha evidenziato che l’assunzione di anestetico ammontava mediamente a :

- 74,9 mg con infusione continua

- 95.9 mg con infusione continua + possibilità di dose supplementare autosomministrata

- 52.8 mg con analgesia totalmente  autosomministrata.

 

 

Quando la partoriente ha sotto controllo l’intera somministrazione dell’epidurale ricorre quindi ad una dose decisamente minore di farmaco, e il parto di svolge con minori rischi non richiedendo intervento medico.

 

Questi risultati dimostrano che passare da una posizione passiva ad una attiva durante il travaglio aiuta decisamente le donne a gestire meglio il dolore, perché l’aspetto psicologico ha un enorme importanza in questo momento così delicato e spesso unico nella vita di una donna.

Non è la prima volta che si dimostra che condizioni di controllo vs. condizioni di passività danno esiti molto diversi, e la Psicologia Sociale si occupa da sempre di studiare dimensioni come il Locus of Control, l’autoefficacia e il ruolo delle aspettative: è ampiamente dimostrato che percepire di avere la possibilità di incidere sugli esiti di una situazione la rende affrontabile con maggiore efficacia da parte del soggetto.

Questo studio è molto interessante per via della sua possibile applicazione semplice da realizzare e nettamente a favore della salute delle donne e dei neonati: l’utilizzo di dosi minori di anestetico e il minor ricorso a forcipe/ventosa sarebbe infatti un grosso vantaggio per entrambi.

 

Purtroppo in Italia l’analgesia epidurale non è sempre disponibile, per motivi organizzativi e culturali, ma l’auspicio è che anche il nostro Paese possa mettersi al passo degli altri Paesi occidentali garantendo alle donne che non vogliono soffrire la possibilità di affrontare più serenamente il travaglio e il parto.

 

Data pubblicazione: 12 febbraio 2011

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