Malati di iperconnessione...
Non riuscite a staccare gli occhi e le mani dal vostro smartphone nemmeno a tavola? Quando vi svegliate la prima cosa che fate è controllare le notifiche di Facebook? Non andate a letto senza prima aver condiviso uno status sulla vostra giornata?
Allora attenzione!! Potreste soffrire della nuova malattia del millennio: la FOMO “Fear of Missing Out” (Paura di essere tagliati fuori), che consiste nel pensiero fisso di voler controllare cosa stanno facendo gli altri e se ci stanno escludendo da qualcosa, soprattutto occasioni di divertimento.
La FOMO è strettamente connessa all’uso eccessivo dei social network, che permettono una condivisione a volte estrema di molti aspetti delle nostre vite. Essa si può riassumere nei seguenti punti:
- I suoi livelli sono più alti nei giovani, soprattutto nei maschi
- I suoi livelli sono influenzati dalle circostanze sociali. Bassi livelli di autostima coincidono con alti livelli di FOMO
- E’ legata ad un rapporto ambiguo con i social network
- E’ più alta in chi è spesso distratto
- E’ più alta negli studenti che usano i social network durante le lezioni
Secondo uno studio americano, l’utente medio di smartphone lo controlla circa 150 volte al giorno, cioè una volta ogni 6 minuti. Fenomeni simili sono stati registrati anche per il controllo delle email, ma il record spetta al profilo di Facebook, per molti la prima cosa da vedere al mattino, appena svegli. Questo nasce probabilmente dalla facilità con cui si ha accesso a questi mezzi, e dalla possibilità di stabilire rapporti non mediati dalle convenzioni sociali reali, trovando così il coraggio di esporsi su un piano virtuale.
Nei casi più gravi, si può arrivare a delle vere e proprie crisi di astinenza tecnologica, simili a quelle studiate nell’ambito della dipendenza da videogiochi. Tutte le tecnologie di questo tipo impegnano la nostra mente 24 ore su 24, e ci allontanano a poco a poco dalla realtà, annullando le nostre interazioni sociali sul piano reale, e creando seri problemi di studio e lavoro, a causa dell’abbassamento della soglia di concentrazione.
Basti pensare che per scrivere un messaggio su Twitter c’è un limite di 140 caratteri, e molti utenti, con l’abitudine, hanno notato la perdita di capacità di formulare pensieri più articolati in forma scritta.
In realtà, anche l’uso degli sms ha portato molte persone a commettere errori grammaticali e di ortografia: quante volte siamo costretti a decifrare frasi tipo “ ke fai oggi? Xkè non ci sei?” !!
Se vi rendete conto che non ricordate quello che vi ha detto vostra moglie dieci minuti fa, o che non riuscite a fare una conversazione telefonica senza guardare lo schermo del computer, quindi non ascoltando il vostro interlocutore, forse avete bisogno di una “disintossicazione”.
Vediamo alcuni consigli per disconnettersi:
Disabilitate le notifiche: per evitare di controllare in modo compulsivo il cellulare, disabilitate le notifiche dei social network. Iniziate con un paio e impostate una cadenza di 20 minuti per controllarle automaticamente.
Ricomprate la vecchia sveglia: molti, per lasciare lo smartphone sul comodino, adducono come scusa l’uso della sveglia. Nessun problema: riabilitate le vecchie sveglie e lasciate il cellulare lontano o spento!
Impostate la modalità aereo (essa spegne contemporaneamente rete cellulare, wi-fi e bluetooth): in modo particolare se siete in palestra, al cinema, a un concerto…non basta la modalità silenziosa, perché sareste sempre tentati dal controllare il telefono ogni 5 minuti!
Gradualmente, staccate la spina per un giorno: cominciate con 15 minuti al giorno senza smartphone, poi passate a 30, fino a scegliere un giorno della settimana per restare completamente disconnessi.
Stabilite reti di sicurezza: se non vi sentite tranquilli ad abbandonare la tecnologia per un giorno intero, o se il vostro lavoro richiede una connessione costante, stabilite una rete di persone a cui comunicare il vostro giorno “di pausa”. Oppure scrivete uno status su Facebook per avvisare tutti che “il mercoledì non sono raggiungibile sui social media”. Per tranquillizzarvi ponetevi solo una domanda: “cosa può succedere se mi disconnetto per 24 ore?”. Nel 99% dei casi la risposta sarà “un bel niente”!!
Preparatevi alle tentazioni: indirizzatevi verso attività che non prevedano computer o cellulari nelle vicinanze, come un giro in bicicletta o un pomeriggio in biblioteca.
Trovate un equivalente nella vita reale: identificate il sito o l’App che più vi piace e cercate un equivalente nella vita reale.
Ripetete una frase che fa al caso vostro nei momenti di difficoltà: ad esempio “sto facendo la cosa giusta” o “sono esattamente dove dovrei essere”…
…Vi accorgerete così che è molto più bello vivere la vita REALE, non quella dietro uno schermo!