Il lavoro di gruppo nelle Adozioni

leopoldovitagliano
Dr. Leopoldo Vitagliano Psicologo, Psicoterapeuta

A partire dagli anni ‘90 il fenomeno dell’adozione ha subito un incremento notevole. Le coppie si dimostrano capaci di superare i pregiudizi razziali e di accogliere come proprio figlio anche un minore portatore di culture diverse, di caratteristiche somatiche e razziali differenti dalle proprie. Al Tribunale di competenza i coniugi presentano una “dichiarazione di disponibilità” e non più una “domanda di adozione”. Il cambiamento non è solo di termini, ma sostanziale poiché la coppia non “chiede” un bambino per sé, ma si dichiara disponibile a “accogliere” un bambino.

Con tale specificazione si intende avviare le coppie verso un percorso che porta al superamento del comune concetto di adozione come soluzione per colmare vuoti e bisogni personali o di coppia e permette di maturare l’idea dell’adozione come un atto di accoglienza di un bambino abbandonato e bisognoso di chi possa prendersi cura di lui, accettandolo completamente.

La famiglia adottiva è intesa come una risorsa per la società da sostenere e supportare in un percorso di genitorialità estremamente complesso. Attraverso lo spazio di gruppo può essere valorizzata sia la genitorialità della coppia, come capacità di accudire, crescere e educare i bambini indipendentemente dal legame biologico, sia il processo di genitorialità sociale inteso come capacità della comunità territoriale di promuovere ed integrare le risorse per farsi carico attraverso le reti sociali della crescita del minore e della sua nuova famiglia.

Nello spazio di gruppo le domande ed i problemi posti potranno così essere rielaborati e ridefiniti e potranno assumere la valenza di pensiero, una possibilità di ri-attraversare la scelta e di rivedere il proprio modo di essere nelle relazioni, anche alla luce di quanto emerso nel gruppo inscritto in un contesto relazionale che rende questa azione pensabile. Da una parte le coppie potrebbero trasformarsi da utenti passivi di un intervento preconfezionato dalle Istituzioni, a “committenti” di un intervento psicologico per una propria domanda di supporto alla genitorialità nascente. Dall’altra le istituzioni, grazie allo spazio di pensiero gruppale, potrebbero rivedere i propri modelli di intervento, in una prospettiva non già definita e data, e aprirsi a nuove domande, e individuare altre possibilità come quella della formazione degli operatori.

Data pubblicazione: 22 settembre 2014

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!