I lucchetti dell'Amore: dal catenaccio al selfie!

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

"Nel mondo c' è più fame d'amore che di pane"

Madre Teresa di Calcutta

 

Federico Moccia, autore del film “Ho voglia di te, nel 2007 mostrò i primi –romantici- “lucchetti dell'Amore a Ponte Milvio e diede vita ad un fenomeno che oggi caratterizza quasi tutti i ponti e tutti i fiumi.
La romanticheria del lucchetto dell'amore si è estesa infatti a tutto il mondo.
La leggenda vuole che se una coppia incatena un lucchetto su qualsiasi superficie del Ponte Vecchio - o qualunque altro ponte- e poi getta la chiave nell’Arno, il loro amore durerà in "eterno".

Il Ponte Vecchio è uno dei luoghi più romantici e suggestivi di Firenze, gli amanti verranno inevitabilmente rapiti dall’incantevole atmosfera e, perché no, tentati di “incatenare” il loro amore per sempre.
In un momento storico caratterizzato da amori online -spesso a termine - e da relazioni che sembrano avere la data di scadenza, un simbolismo così importante dilaga da continente a continente.

Forse i giovani - più di quanto possiamo immaginare - hanno bisogno di certezze, di promesse e di “rituali” per dare valore al loro amore.
Il sindaco di Parigi - con modalità strategiche ed innovative - ha suggerito ai giovani innamorati di evitare di incatenare ed appesantire i ponti- danneggiandoli- e di trasferire, mediante un selfie d'amore, le loro immagini su un sito a loro dedicato, immortalandoli nell'eternità dell'etere: http://lovewithoutlocks.paris.fr

 

Qualche nota clinica: le caratteristiche dei primi amori, degli amori adolescenziali

L'adolescenza è la stagione dei primi batticuore e delle prime cotte, dei primi amori e- di conseguenza- delle prime delusioni e dolori dell'anima.
La scoperta dell'amore è tra le tappe più significative di questa delicata fase della vita. Si dice addirittura che “il primo amore non si corda mai, proprio per la caratteristica di intensità e soprattutto di novità emozionale e relazionale che questo porta con se.

Il primo amore ha spesso caratteristiche di un “turbinio emozionale e sentimentale”, il potenziale fidanzato/a rappresenta l'altra metà del cielo e soprattutto il primo vero "transito" dalla famiglia al mondo esterno.

Per la prima volta l'adolescente investe i propri sentimenti al di là delle figure parentali, per la prima volta getta il cuore oltre l'ostacolo e per la prima volta naviga verso mete sconosciute, lontane dalle rive ormai note delle dinamiche familiari.
La navigazione non è però affatto facile: i flutti delle emozioni sono ambivalenti ed a volte disorientano e confondono il giovane, il quale tenta maldestramente di esplorare le terre ignote dell’affettività e della sessualità, ma si percepisce spesso goffo, inadeguato e spaventato.

Il corpo è ancora poco familiare, spesso sconosciuto ed invia messaggi ambivalenti e contraddittori: l'adolescente muove i primi passi verso un territorio paludoso, ma sempre bramoso di sperimentarsi in una dimensione diadica e di scambio che caratterizza sia l’affettivita che la sessualità.
Il primo amore è dirompente, rompe gli argini del buon senso e delle norme genitoriali e spesso si accompagna ad una bruciante e sconosciuta sessualità.
Il primo amore ha inoltre caratteristiche di fusionalità, di simbiosi ed è spesso "esplosivo e totalizzante".

I giovani si donano del tutto, senza censure.
La dimensione razionale viene totalmente smarrita, vengono poi fagocitati dal mondo dell'altro ed instaurano spesso "rapporti di tipo parassitario" e totalmente "simbiotico".

I protagonisti di questi amori giovanili, solitamente guardano il mondo con gli occhi del partner e tutto viene filtrato e letto in funzione della relazione.

I partners sono spesso eccessivamente presenti, gelosi e morbosamente possessivi.

Guardandoli dall'esterno evocano sentimenti di tenerezza e –talvolta di invidia buona- vivono l’uno per l’altro e l'altro per l'uno ed al contempo sembrano avere dimenticato il mondo che li circonda.
Si baciano di continuo- anche per strada- si scambiano effusioni d'amore senza imbarazzo alcuno o preoccupazione e soprattutto non sono interessati a nulla che non sia l'altro/a.
A quell'età e come se perdessero la loro identità per acquisirne una di coppia: non esistono più da soli, ma sono “per e con” l'altro.

I genitori sono spesso spaventati da questa esplosione emozionale improvvisa del proprio figlio/a che fino a qualche mese fa era soltanto un bambino, quasi immune ai tumulti del cuore.

Il primo amore solitamente è un momento di grande tensione per il nucleo famigliare, preoccupazioni ed ansie genitoriali, si intersecano ed alternano a proibizioni ed efferate gelosie.

Le lotte e le contrattazioni aumentano, genitori e figli si scagliano l'uno contro l'altro: i primi regolamentano le loro uscite e- spererebbero- di regolamentare le loro emozioni, i secondi diventano sempre più intolleranti e difendono il loro “territorio coppia”.

La paura da parte dei genitori è che questo tumulto emozionale e passionale, li possa rendere ciechi e miopi e che possano fare scelte sbagliate e frettolose.

In realtà gli amori giovanili, andrebbero osservati da dietro le quinte, non monitorati in corso d'opera o addirittura censurati, anche perché si corre il rischio di ottenere l'effetto opposto.

I primi amori rappresentano una scelta maturativa importante per i nostri figli.

Questa scelta d'amore così destruenta e trasformativa, spesso -come quasi sempre accade- giungerà a termine.
Gli amori giovanili non transitano quasi mai alla vita adulta, non hanno caratteristiche di longevità, sono speso soffocanti e fusionali ed impediscono lo sviluppo di ciascun membro della coppia.

Fusione o separazione: qual è la giusta distanza per fare funzionare una coppia?

Molti adulti spesso vivono passioni giovanili, travolgenti, intense e struggenti, caratterizzate talvolta da un furto d'anima del partner.
Molti amori adulti- per adulti intendo anagraficamente adulti- fanno caratteristiche di fusionalità e di simbiosi, esattamente come gli amori giovanili.
La modalità d'amare correla spesso con i luoghi dell'infanzia: se siamo stati amati e soprattutto come, quali voragini affettive l'amore adulto si troverà a dover colmare e da quale "dote affettiva" ogni parter porterà dentro la sua coppia.

L’amore immaturo/giovanile dice: "ti amo perché ho bisogno di te".
L’amore maturo invece: "ho bisogno di te perché ti amo.», scriveva Fromm

Nell’amore adulto la tematica del piacere si sostituisce a quella del “bisogno”.
Quando invece la coppia crea un legame e -soprattutto lo mantiene in vita- solamente sul bisogno dell’altro, nutrito da un desiderio oceanico di fusione (di Freudiana memoria), di incorporazione e di simbiosi, prima o poi il legame sarà candidato ad una crisi importante, perché alle prime avvisaglie di mareggiata relazionale, non avrà quell’indispensabile equipaggiamento psico-relazionale che renderà i protagonisti di questo amore, forti ed autonomi anche nella gestione della crisi, che il più delle volte diventerà più che una “separazione”, una vera e propria “lacerazione”.

Intimità, quella vera e duratura, è caratterizzata dalla capacità di mettersi nella pelle dell'altro senza smarrire il senso della propria identità ed individualità.

Significa ricevere l’altro nel proprio territorio intimo senza sentirsi invasi o contaminati.

 

Data pubblicazione: 26 novembre 2014 Ultimo aggiornamento: 05 maggio 2016

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