Perchè il mio bambino ha problemi durante l'alimentazione?

Il termine Disturbo Alimentare Infantile comprende una varietà di problemi specifici con eziologie ed esiti diversi, ed il lungo elenco di sintomi associati ne riflette la natura eterogenea.

Alcuni sintomi si riferiscono direttamente al comportamento alimentare:

- scarso appetito e poco interesse verso il cibo

- rifiuto selettivo o totale del cibo

- avversioni sensoriali per il cibo

- vomito

- ruminazione

- ingestione di sostanze non nutritive (pica)

- terrore alla vista del cibo

Altri sintomi, invece, sono vaghi e non specifici, come ad esempio le coliche dei primi tre mesi.

Si stima che la diffusione dei disturbi alimentari nei primi tre anni di vita possa riguardare oltre il 25% dei bambini con normale sviluppo psicofisico; maschi e femmine sono ugualmente colpiti.

PRINCIPALI DISTURBI ALIMENTARI DELL'INFANZIA:

1) Disturbo Alimentare di regolazione di stato (omeostasi)

Solitamente l'esordio avviene tra la nascita e i primi tre mesi ed è caratterizzato dalla difficoltà di regolare gli stati di fame e sazietà, di realizzare un pasto calmo e ben riuscito, scandito da ritmi regolari ( ad es. il bambino è irritabile durante la poppata, piange quando gli viene offerto il latte).

2) DISTURBO ALIMENTARE DI RECIPROCITA' NELLA REGOLAZIONE BAMBINO-MADRE

L'esordio è tra i 2 e gli 8 mesi di età. Si manifesta essenzialmente con la mancanza di mutuo coinvolgimento e di sintonizzazione affettiva tra la madre e il bambino, in un momento in cui gli scambi visivi, vocali, tattili consolidano il legame di attaccamento.

3) ANORESSIA INFANTILE

L'esordio avviene tra i 6 mesi e i 3 anni, durante il passaggio verso l'alimentazione autonoma.

Questo disturbo è stato messo in rapporto con il processo di separazione-individuazione del bambino dalla madre, e quindi con la presenza di un'elevata ansia da separazione nel bambino.

4) DISTURBO ALIMENTARE POST - TRAUMATICO

Esordio nei primi 3 anni di vita.

Può essere causato da eventi spiacevoli o terrorizzanti legati alla sfera alimentare (soffocamento, ostruzione da cibo, vomito severo) o esperienze orali traumatiche dovute a trattamenti medici (sonde naso-gastriche o incubazione).

Si crea un intenso stato di ansia anticipatoria nel bambino e reazioni fobiche verso il cibo, incubi, ritiro dalle attività di gioco, fobia scolare.

5) AVVERSIONE SENSORIALE VERSO IL CIBO

Esordio nei primi 3 anni di vita.

L'alimentazione è molto selettiva accompagnata da rifiuto ostinato per determinate consistenze di cibo.

Il comportamento alimentare resta, però, adeguato rispetto a specifiche tipologie di cibi.

6) DISTURBO ALIMENTARE ASSOCIATO A CONDIZIONE MEDICA

Il rifiuto alimentare è associato ad un quadro di disturbo organico (patologie congenite e/o acquisite).

 

TRATTAMENTO


La diagnosi e il trattamento dei disturbi alimentari dell’infanzia vengono effettuate necessariamente da un team interdisciplinare di professionisti: nutrizionista, gastroenterologo, psicologo, neuropsichiatra infantile, pediatra, al fine di una globale valutazione del bambino.


Trattamenti e interventi basati sulla terapia cognitivo-comportamentale sono stati segnalati per essere efficaci nella gestione dei disturbi di alimentazione.

Questi interventi puntano ad aumentare la frequenza di comportamenti adattivi e diminuire la frequenza dei comportamenti disadattivi (ad esempio spingere via il cibo).


Il trattamento include anche una fase di psicoeducazione per i genitori, nella quale vengono insegnate strategie di gestione del momento del pasto, da un punto di vista pratico.


E' di fondamentale importanza la gestione della relazione genitore-bambino durante il pasto e non; che viene monitorata nell’ambiente quotidiano, e se necessario sostenuta e modificata sotto la supervisione del professionista.

 

Data pubblicazione: 02 dicembre 2014

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