I libri di auto-aiuto sono realmente utili?

alessio.congiu
Dr. Alessio Congiu Psicologo, Psicoterapeuta

PREMESSA PER IL LETTORE

Quanto verrà proposto in questo articolo è il parere personale di uno psicologo scrittore di volumi di auto-aiuto. Il lettore tenga dunque presente la possibile presenza di condizioni di conflitto di interessi. Nei limiti delle possibilità di chi scrive, si cercherà comunque di presentare un’argomentazione onesta ed obiettiva.

 

SI, NO, PUÒ DARSI

In merito alla reale utilità dei volumi di aiuto-aiuto attualmente in commercio, il parere di chi scrive è semplice e chiaro: questi testi possono essere utili, inutili, o persino dannosi.

 

QUANDO SONO UTILI?

I criteri di utilità dovrebbero essere sempre considerati in funzione degli obiettivi che si vorrebbe raggiungere. Una persona alle prese con una depressione particolarmente marcata potrà trovare di grande utilità un volume di auto-aiuto su questo tema laddove fosse interessata ad approfondire la conoscenza della propria problematica; meno forse se l’aspettativa fosse quella di risolvere il proprio disagio attraverso la semplice lettura.

I manuali di auto-aiuto non dovrebbero essere presi in considerazione come agenti sostitutivi l’intervento tecnico-professionale; al contrario, potrebbero invece rientrare all’interno del progetto terapeutico affiancando i colloqui individuali o di gruppo o, in casi ben specifici, sostituendosi parzialmente ad essi. Non è un caso che le linee guida promosse dal National Institute for health and Care Excellence (NICE) propongano il ricorso a questo genere di manuali per specifiche condizioni di disagio psicologico, quali la fase acuta di un Disturbo Depressivo di lieve entità negli adulti (NICE-CG90, 2009), il Disturbo D’Ansia Generalizzata di lieve entità negli adulti (NICE-CG113, 2011), il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di lieve entità nei minori (NICE-CG31, 2005), etc.

 

 

QUANDO SONO UTILI O DANNOSI?

Il timore di vedersi riconosciuti come “psicologicamente disturbati” porta spesso chi vive forme di intensa sofferenza psicologica a prediligere questo tipo di materiali per la gestione del proprio disagio. È in casi come questi che è possibile correre il rischio di utilizzare in modo improprio o dannoso le tecniche specifiche estrapolate da protocolli d’intervento di chiara efficacia sperimentale.

 

Ad esempio, sappiamo che la respirazione cadenzata lenta diaframmatica presenta un potente effetto anti-panico in quanto inibente l’eccitabilità delle cellule neuronali per mezzo del riequilibrio dei valori di pH nel sangue (Sanavio, 2014); ciononostante, un utilizzo di questa tecnica che risulti avulso da un precedente inquadramento psicodiagnostico potrebbe portare la persona timorosa di vivere nuove esperienze di panico a confermare l’idea di pericolosità di questo genere di esperienze emotive, incrementando conseguentemente la probabilità di un aggravamento dei suoi sintomi.

 

In aggiunta, l’acquisizione di informazioni scorrette presenti in alcuni manuali potrebbe ostacolare o inficiare il futuro trattamento psicologico. In pratica, porsi al riparo dal timore di essere stigmatizzati dagli altri o dai possibili alti costi di un intervento psicologico può associarsi ad un aggravamento del proprio disagio e ad una spesa economica più consistente di quella che si sarebbe inizialmente potuta investire per ritrovare benessere e stabilità emotiva.

 

CONCLUSIONI

A detta di chi scrive, i manuali di auto-aiuto potrebbero rivelarsi utili se rapportati ad obiettivi di miglioramento realmente raggiungibili attraverso la semplice lettura. Il problema diventa quindi il sapere quali testi consultare, come utilizzarli e soprattutto quando utilizzarli; tutte informazioni a cui solitamente il lettore non ha accesso diretto attraverso la lettura di un manuale.

 

BIBLIOGRAFIA

NICE guidelines CG31. (2005). Obsessive-compulsive disorder and body dysmorphic disorder: treatment. Available online: https://www.nice.org.uk/guidance/cg31

NICE guidelines CG90. (2009). Depression in adults: Recognition and management. Available online: https://www.nice.org.uk/guidance/cg90

NICE guidelines CG113. (2011). Generalised anxiety disorder and panic disorderer in adults. Available online: https://www.nice.org.uk/guidance/cg113

Sanavio, E. (a cura di) (2016). Manuale di psicopatologia e psicodiagnostica. Il Mulino: Bologna

Data pubblicazione: 21 gennaio 2019

3 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

"problema diventa quindi il sapere quali testi consultare, come utilizzarli e soprattutto quando utilizzarli; tutte informazioni a cui solitamente il lettore non ha accesso diretto attraverso la lettura di un manuale."

Buona sera dottore ,.
La maggior parte dei medici sostiene e in accorde,che la auto diagnosi o gli auto aiuti son fuorvianti se non si conosce la persona.
Può essere che la maggior parte dei manuali oggi trovabili ovunque ,possa solo creare danno ?
Se no non si spiega tutta questa confusione e disagi che le persone confutano.

#2
Dr. Alessio Congiu
Dr. Alessio Congiu

Gentile utente,

non si sbaglia quando scrive che i manuali di auto-aiuto possono essere dannosi se mal utilizzati. In linea di massima, l'utilità di questi testi dovrebbe essere quella di fornire alla persona informazioni corrette sul problema che starebbe affrontando. Ciò presuppone quindi che la persona sia al corrente della propria diagnosi, aspetto per il quale appare sempre opportuno rivolgersi ad uno specialista più che provare a gestire in modo autonomo un problema psicologico. Non di rado, infatti, sono proprio i tentativi compiuti dalla persona per gestire la propria sofferenza a peggiorare la propria condizione. Come tale, l'invito appare sempre quello di consultare un esperto per comprendere quale strategia possa essere più utile per affrontare il problema specifico presentato.

#3
Ex utente
Ex utente

Grazie per la risposta dottore.
Sa,mi ha ricordato un film del 2006 credo "alla ricerca della felicità" dove vi anche la giusta dose d'ironia ( per non sprofondare del tutto) :
"Un uomo sta affogando in mare. Passa una barca e chiede all’uomo: Ti serve aiuto? e lui: No, no, Dio mi salverà . Passa un’altra barca e chiede all’uomo: Ti serve aiuto? e lui: No, no, Dio mi salverà . Poi l’uomo annega e va in Paradiso. L’uomo chiede quindi a Dio: Ma perché non mi hai salvato? e Dio: Ma se ti ho mandato due barche a salvarti.


Grazie buona Domenica :)

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