Hardiness: il coraggio di non arrendersi

alessio.congiu
Dr. Alessio Congiu Psicologo, Psicoterapeuta
CHE COS'E'?
 
Va sotto il nome di Hardiness (letteralmente "Forza d'animo") l'atteggiamento mentale di chi non si arrende di fronte alle difficoltà che potrebbero incontrarsi nel corso della propria vita. 
 
 
Secondo alcuni studiosi (Maddi, 2006), se potessimo osservare da vicino lo stato mentale di chi vive dentro di sé tale predisposizione ad affrontare gli eventi con tenacia e coraggio, potremmo scorgervi tre elementi costitutivi:
 
1. Impegno, ossia una disposizione mentale ad assumersi la responsabilità di cambiare una situazione spiacevole;
 
2. Controllo, ossia la sensazione di poter determinare con una propria azione un cambiamento degli eventi spiacevoli che si starebbero affrontando;
 
3. Sfida, ossia lo sforzo mentale di considerare e affrontare gli eventi negativi come sfide necessarie per crescere in termini professionali e personali. 
 
 
 
CHE COSA COMPORTA?
 
I risultati di alcune ricerche mostrano che le persone hardy:
 
  • riescono meglio nelle diverse prestazioni e riportano un migliore benessere e salute psico-emotiva in situazioni disagevoli (es., adattamento ad una nuova cultura, missioni militari, cambiamenti lavorativi, etc) (Maddi et al., 2001; Bartone, 1999; Kuo et Tsai, 1986);
  • riescono a tollerare meglio eventi avversi, traendone spunti di riflessione utili alla crescita personale (Ghorbani et al., 2000);
  • reagiscono con una minore attivazione interna a seguito dell'interazione con eventi stressanti, riportando un minor investimento in comportamenti dannosi per la salute (Allred et Smith, 1989; Maddi et al., 1996).
  • presentano una maggiore flessibilità mentale, che facilita la ricerca di strategie innovative per risolvere problemi quotidiani (Maddi et al., 2006)
 
Tali caratteristiche rendono la Hardiness un fattore protettivo per lo sviluppo di diverse problematiche psicologiche, come pure un atteggiamento mentale che, se stimolato, può incrementare la motivazione al trattamento, riducendo il rischio di interruzione precoce o di ricaduta futura. 
 
 
 
 
COME PUO' ESSERE SVILUPPATA?
 
Benché alcuni autori abbiamo trovato alcuni riscontri circa la possibilità che la Hardiness costituisca un tratto di personalità stabile (Ghorbani et al., 2000), la scomposizione sopra proposta permette di rintracciare l'insieme di abilità che possono essere allenate per vedere migliorata tale disposizione mentale.
 
 
Ad esempio, presentando similitudini tanto con il costrutto dell'auto-efficacia, quanto con quello dell'ottimismo, la Hardiness potrebbe venire sollecitata:
 
  • impegnandosi a risolvere i problemi (coping centrato sul problema), piuttosto che le emozioni negative ad esso derivanti (coping centrato sull'emozione);
  • portando frequentemente alla mente i motivi personali per i quali sarebbe più utile non cedere di fronte alle avversità;
  • non ricercando consigli (fuorché da esperti), ma provando piuttosto ad utilizzare le proprie forze e capacità per far fronte al problema.

 

 

BIBLIOGRAFIA

Allred, L. D. et Smith, T.W. (1989). The hardy personality: cognitive and physiological responses to evaluated health. Journal of Personality and Social Psychology, 56, 257-266.

Bartone, P.T. (1999). Hardiness protects against war-related stress in army reserve forces. Consulting Psychology Journal, 51, 72-82.

Ghorbani, N., Watson, P.J. et Morris, R.J. (2000). Personality, stress and mental health: evidence of relationship in a sample of Iranian managers. Personality and Individual Differences, 28, 647-657. 

Kuo, W.H. et Tsay, Y. (1986). Social networking, hardiness and immigrant's mental health. Journal of Health and Social Behavior, 27, 133-149.

Maddi, S.R. (2006). Hardiness: The courage to grown from stress. The Journal of Positive Psychology, 1, 160-168.

Maddi, S.R., Waswha, P. et Haier, R.J. (1996). Relationship of hardinessof alcohol and drugs use in adolescence. American Journal of Drug and Alcohol Abuse, 22, 45-55.

Maddi, S.R., Khoshaba, D.M., Harvey, R.H., Lu, J.L. et Persico, M. (2001). The personality construct of hardiness, II: relatioship with comprehensive tests of personality and psychopathology. Journal of Research in Personality, 36, 72-85.

Maddi, S.R., Harvey, R.H., Khoshaba, D.M., Lu, J.L., Persico, M. et Brown (2006). The personality construct of hardiness, III: relationship with repression, innovativeness, authoritarianism and performance. Journal of Personality, 74-575-595.

Data pubblicazione: 03 marzo 2019

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