La trappola del panico

a.devincentiis
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta

Ho un leggero stato d’ansia che non riesco a definire e sento che il cuore mi batte, non posso fare a meno di pensarci e di concentrami su queste sensazioni.
Ecco, comincio a preoccuparmi e questa preoccupazione fa aumentare il mio vissuto di ansia, questo fa si che i battiti del cuore aumentino.

Ma che succede, cosa sta accadendo al mio cuore?

La preoccupazione aumenta e, inevitabilmente, si incrementa la sensazione di ansia che fa accellerare ancora i battiti del mio cuore. Comincio ad interpretare in modo davvero negativo questo stato, sarà un malessere improvviso? Forse un infarto!?

Ed ecco che la preoccupazione si trasforma in paura, il cuore comincia ad impazzire, il respiro si fa più forte e comincio a tremare. Si, mi sta succedendo qualcosa non c’è alcun dubbio!

Queste parole che dico a me stesso fanno ancora aumentare il battito del mio cuore, cerco di prendere fiato e di respirare in modo profondo ma comincia a girarmi la testa, sembra il segnale che ormai sto perdendo il controllo, forse qualcosa sta per colpirmi è grave sarà un infarto! no forse un ictus! sto per svenire d’avanti alla gente, non so se chiedere aiuto, mi vergogno ma devo farlo, le ginocchia non mi reggono, cedono, no! sono bloccate, forse sto impazzendo, continuo a respirare, più respiro e più mi gira la testa, ora sopraggiungono anche i dolori al petto e allo stomaco è finita sto morendo!

 

Ecco la corsa all’ospedale  NON è nulla, mi dicono, solo un attacco d’ansia.
Torno a casa ma non sono convinto della diagnosi  e se mi dovesse ricapitare?
Meglio “evitare”, la sensazione è troppo brutta. Non esco più se non in compagnia!

I mesi passano ma il ricordo della sensazione è indelebile, ci riprovo ma il solo pensiero comincia a farmi tremare, il tremore mi fa paura, forse, tutto sta ricominciando. Bene è finita, ecco la condanna, non ne uscirò più?

 

Questo è un esempio di trappola indotta dall’INTERPRETAZIONE CATASTROFICA che un soggetto fa del suo stato, un puro processo interpretativo che induce il corpo a reagire.

 

Ecco come avviene il processo su descritto in termini fisiologici:

Si interpreta un malessere lievissimo in modo negativo, questo induce una leggera attivazione (paura) a sua volta interpretata negativamente e ciò la induce ad aumentare. 
Si scatenano i classici meccanismi di allerta (sudorazione delle mani, aumento della pressione e dell'adrenalina) si comincia a tremare. Il tutto viene ancora interpretato negativamente.

Nonostante la respirazione sia già aumentata, la si accentua volontariamente nel tentativo di controllare la paura e di alleviare il disagio, ma questo fa si che il cervello si iperossigeni con la conseguente sensazione di vertigine ed il classico giramento di testa. Questo, ancora una volta, viene interpretato negativamente e fa aumentare in modo esponenziale la paura che, a sua volta, amplifica l’intero processo!  Ecco la trappola del panico!

 

Imparare a modificare tale interpretazione è il segreto per uscire velocemente da questa trappola, ma sapere come funziona è già un passo avanti!

Data pubblicazione: 22 aprile 2011

22 commenti

#1
Utente 193XXX
Utente 193XXX

articolo interessante

#2
Utente 157XXX
Utente 157XXX

mi sembra di vedermi a me sta succendo proprio così :(

#3
Utente 173XXX
Utente 173XXX

proprio come il mio caso

#4
Ex utente
Ex utente

Eh già è proprio il mio caso...

#5
Utente 358XXX
Utente 358XXX

Consapevole della situazione!!! E se nn si riesce a contrastarla?

#6
Dr. Armando De Vincentiis
Dr. Armando De Vincentiis

gentile utente, il processo terapeutico migliore, infatti, non è quello di contrastarlo ma di dirigerlo e/o padroneggiarlo. ma occorre ovviamente una guida specialistica!

#7
Utente 358XXX
Utente 358XXX

La ringrazio della tempestività sulla risposta. Se posso aggiungere.... da 4 anni uso eutimil. Una al di. Fatto terapia con psicologa x 3 anni. Fatto insegnam sulla respirazione per controllare la situazione. Ma devo dire che la sensazione nn mi abbandona mai tutto il giorno. Nn so come eliminare dalla mia mente l accaduto e quindi vivere serenamente la giornata (svenuta sotto amiocentesi con attacchi convulsivi)

#8
Dr. Armando De Vincentiis
Dr. Armando De Vincentiis

(...)terapia con psicologa per tre anni(..)
bisogna ricordare che non tutte le psicoterapie sono adatte per tutto.
che tipo di terapia ha fatto?

#9
Utente 358XXX
Utente 358XXX

Ho parlato dell accaduto. Delle varie paure sensazioni ke averto. E concentrato il tutto sulla respirazione. Ma il ricordo nn mi abbandona mai ed vado in panico in qualsiasi situazione. La paura di SVENIRE. Tutto parte dalla bocca dello stomaco e di conseguenza il cervello parte in allarme. Cosa mi consiglierebbe Lei? Grazie infinite

#10
Dr. Armando De Vincentiis
Dr. Armando De Vincentiis

le psicoterapie di maggior elezione per il panico sono quelle strategico-brevi o cognitivo-comportamentali. Tecniche di rilassamento e respirazione sono inefficaci se non si modifica la percezione cognitiva o la tentata soluzione disfunzionale che mantiene vivo il problema.

#11
Utente 358XXX
Utente 358XXX

Cosa ne pensa della tecnica EMDR? di preciso come si sviluppa e se me la consiglia. Grazie molte

#12
Utente 358XXX
Utente 358XXX

Lei ha lo studio solo a Taranto?

#13
Dr. Armando De Vincentiis
Dr. Armando De Vincentiis

L'EMDR è una tecnica utilizzata, oggi, per l'elaborazione dei traumi. Ci sono controversie sulla sua presunta efficacia e il dibattito su cosa, in questa tecnica, funzioni davvero, non è concluso.
Quindi le consiglio di affidarsi a terapie di comprovata efficacia come quelle già sopra suggerite.

#14
Utente 358XXX
Utente 358XXX

Se leggessi un suo libro sull argomento può servirmi solamente? E quale?

#15
Dr. Armando De Vincentiis
Dr. Armando De Vincentiis

gentile utente un libro è sempre utile per avere informazioni su quello che si ha e su quello che si fa. Ed è utile anche per capire quali sono le cose scorrette che mantengono in vita un problema, come nel mio studio"i segreti dell mente non ansiosa" Ma il libro non sostiuisce mai una psicoterapia!

#16
Utente 358XXX
Utente 358XXX

Grazie infinite per il suo tempo e per il suo consulto.

#17
Utente 293XXX
Utente 293XXX

anche io soffro di adp sono sporadici dal 2010 primo evento ad oggi (è tornato a farmi visita svegliandomi all'improvviso)avro'avuto 4/5 episodi vorrei uscirne del tutto sopratutto essere meno ansioso dovrei affrontare una terapia ma come posso fare ogni mese sn al estero per lavoro e non riesco a seguire una terapia.

#18
Dr. Armando De Vincentiis
Dr. Armando De Vincentiis

una volta cominciata una terapia di tipo comportamentale come la Strategica i tempi da una seduta all'altra possono anche essere non troppo brevi se si effettua un buon programma con il proprio teraputa

#19
Utente 153XXX
Utente 153XXX

É proprio quello che succede a me per questo motivo non voglio mai uscire e ultimamente anche in casa succede

#20
Utente 459XXX
Utente 459XXX

Scusi dottore io ho 14 anni e dal 6 giugno 2017 giorno in cui si verificò il primo attacco sono costantemente in ansia e proprio oggi si è verificato un altro attacco.
Tutto ciò accompagnato da un dolore medio e costante come pesantezza alla parte sinistra del petto. Cosa suggerisce di fare? È stress? Per sua informazione ho fatto 2 anni fa un elettrocardiogramma risultato negativo a qualsiasi cosa.

#21
Utente 425XXX
Utente 425XXX

Quello che sto subendo io da ormai 5/6 anni

#22
Utente 475XXX
Utente 475XXX

Articolo molto ben scritto, grazie dottore! Lo dice una che ha iniziato a soffrire di attacchi di panico e ansia proprio da un attacco di panico singolo scatenato dalla mala interpretazione di alcuni piccoli sintomi fisici (ero convinta mi stesse venendo un infarto). Da lì non sono più riuscita a star bene sia per il trauma dell’attacco di panico, sia perché non riesco a togliermi dalla testa il fatto che possa esserci la possibilità io stia male per delle sciocchezze.
Grazie perché sentirsi capiti ci aiuta a sentirci meno soli.

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