Impotenza grave

Buongiorno sono un ragazzo di 22 anni e da due anni soffro di impotenza.Tutto è cominciato dopo un trauma penieno durante un rapporto "da dietro".Da lì ho avuto difficoltà a mentenere un'erezione rigida.Sono stato visitato da un andrologo che mi ha fatto fare una velocimetria doppler e una cavernosometria.Il risultato è stato che avevo una modesta fuga venosa,il medico mi ha detto che non era grave,ma che per riportare il pene al 100% si poteva fare un piccolo intervento per bloccare l'uscita di sangue.Indeciso,anche per i costi elevati,ho deciso di aspettare.In questi due anni di rapporti sessuali è accaduto che il pene,nelle posizioni in cui la donna era sopra,per insufficiente rigidità,uscisse dalla vagina in modo doloroso,anche con piegamenti.La situazione si è aggravata a fine agosto,in seguito a due traumi penieni(per distrazione,mentre camminavo in una via affollata,non mi sono accorto di una colonna di pietra che mi arrivava proprio all'altezza del pene).Da lì riesco con difficoltà a raggiungere un'erezione scarsamente rigida,che comunque tende a venir meno in pochi secondi.Dopo due settimane sono stato visitato da un altro andrologo,che mi ha fatto fare un ecocolordoppler penieno basale e dinamico e una tonometria perineale,con questi risultati BASALE Tessuto cavernoso:ecopattern nei limiti,Setto intercavernoso:non evidenza lesionale,Tessuto spongioso:ecopattern regolare,Flusso arterocavernoso basale puntiforme DINAMICO Fase ottenuta previo:ICI di alprostadil 10mg sn agevole e senza disturbi soggettivi.Risposta erettiva verificata dopo 20 microgrammi a 14mn Rigidità ottenuta:EHS 4 100% molto fugace,=alla BQE.Rilevate PVS>30cm/sec(componente iperadrenergica?)con azzeramento EDV solo sotto Kegel,non evidenziati shunts o decorsi vascolari anomali.TONOMANOMETRIA PERINEALE:Regolare la fase basale.In dinamica inversione del comando con brusca contrazione presso ria alla contrazione perineale(22mmHg).Durante l'ecodoppler il medico ha detto che avevo dei flussi bassi,ma nn è stato in grado di dirmi se la fuga venosa era peggiorata in seguito ai traumi,poi dopo la tonometria ha detto che la fuga venosa era dovuta a questo riflesso inverso,cosa che però non c'entra nulla coi traumi.Comunque mi ha prescritto un rigiscan test per capire se ci sono cause vascolari.Ma non era piu opportuno fare una cavernosometria/grafia per vedere se la fuga venosa è peggiorata?Tra l'altro non ho piu erezioni mattutine,e posso avere rapporti solo nella posizione uomo sopra donna sotto con una semierezione poco rigida,e questi problemi si verificano anche nella masturbazione.Ma se il problema fosse dovuto a questo riflesso inverso dei muscoli perineali,avrei dovuto sempre avere questo problema,non è piu probabile che la fuga venosa modesta sia peggiorata in seguito agli ultimi traumi?Perché il medico mi ha detto che il discorso perineale non c'entra niente coi traumi e non è cosa che può peggiorare in un mese..aspetto una vostra risposta
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro utente,aspetterei l'esito del rigiscan test,mi asterrei da qualsiesi giudizio sull'operato dei medici e sulla necessita' di eseguire un'indagine invasiva... Ritengo il Suo quadro molto complesso e "a rischio" di inquinamento diagnostico e,quindi terapeutico...La invito,quindi,alla cautela ed ad informarci ci in merito all'esito del rigiscan che ci dara' delle indicazioni circa la necessita' di ricorrere all'intervento di uno psicosessuologo.Cordialita'.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Gentile dottore,la ringrazio per la sua risposta,però non capisco cosa vuol dire che il mio quadro è a rischio di inquinamento diagnostico e terapeutico.Io comunque tenderei a escludere la causa psicologica,perché la mia partner,con cui sto da molto tempo e a cui mi sono confidato,non mi ha fatto pesare questo problema e nei rapporti non faccio fatica a eccitarmi e a raggiungere l'orgasmo..il problema è il mantenimento e la scarsa rigidità erettiva,cosa che si verifica anche nella masturbazione.Tra l'altro ho anche provato ad assumere il levitra ma con scarsi effetti,quando invece l'avevo assunto un anno e mezzo fa aveva dato dei risultati molto buoni.è possibile che traumi come questi facciano peggiorare la fuga venosa?Ho posto questa domanda anche al medico che mi ha fatto gli esami e lui mi ha detto che "si avrà la risposta dal rigiscan",però io per quanto ne so per definire e quantizzare una fuga venosa si usa la cavernosometria,inoltre ho anche paura perché ho saputo che in casi di forte fuga venosa non c'è niente da fare..
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
...dico le stesse cose del collega che aspetta a formulare una diagnosi in attesa dell'esito del rigiscan test.Aggiungo che la risposta positiva al vardenafil ridimensiona il presunto danno ai corpi cavernosi.Se vuole continuare ad essere arbitro di se stesso lo faccia ma,per esperienza,Le dico che puo' influenzare la diagnosi (da qui l'inquinamento diagnostico)... Infine,la troppa attenzione verso una funzione spontanea e' prova di una notevole ansia,giustificata dalla resa non ottimale.Prudenza...Cordialita'.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Gentili Dottori,sono andato a fare il rigiscan test,all'ospedale,dove purtroppo la prima notte ho dormito molto poco,anche perché in stanza con me c'erano altri tre ragazzi che avevano subito un'operazione,quindi via vai di infermieri durante la notte,luci accese ecc..La seconda notte invece ho dormito un po' meglio,ma l'apparecchio ha funzionato male,comunque ecco il referto:
Durante la prima sessione sonostati registrati due episodi erettili,di cui il migliore/E2)è stato evidenziato a 8 ore e 25 min dall'inizio della registrazione,durato 8,45 min;in sede prossimale(base)è stata registrata una rigidità media del 68% con una tumescenza media di 11,9 cm;in sede distale(tip)è stata registrata una rigidità media del 56% con una tumescenza media di 8,9 cm.Durante la seconda sessione non sono stati registrati episodi erettili,probabilmente per cattivo funzionamento dell'apparecchio(nel grafico sono presenti variazioni della rigidità,a dimostrazione del funzionamento dell'apparecchio per 2 ore e 30 min,che però non risultano nei dati percentuali).
Note:il paziente riferisce il NON funzionamente dell'apparecchio il giorno 07/10 al risveglio alle 5.30
Si sottolinea che la conclusione diagnostiva del tracciato rigidometrico è puramente indicativa.La presenza di una fibrosi del pene o di altri fattori interferenti rendono talvolta il tracciato non confrontabile con i criteri di normalità riconosciuti in sede internazionale e costantemente aggiornati.L'esito potrà quindi essere interpratato correttamente solo in sede clinica.
Criteri di normalità:da 3 a 6 episodi erettili durante 8 ore di sonno,incremento in circonferenza alla base del pene di almeno 3 cm e alla punta del pene di almeno 2cm,una rigidità alla punta del pene superiore al 70% per una durata di almeno 10-15 minuti.
Conclusioni:indagine non diagnostica.Utile ripetere la valutazione.
Lo specialista che mi segue mi ha detto che comunque quel dato è sufficiente,che la mia erezione è patologica.Ho quindi fissato un appuntamento per decidere il trattamento da fare.Il mio timore è che,avendo acquisito questa impotenza dopo dei traumi,la mia fuga venosa modesta già diagnosticatami due anni fa sia peggiorata.Il medico però non sembra dare importanza a questo,né sembra intenzionato a farmi fare una cavernosografia.La mia domanda è la seguente:da questo esame,e dall'ecodoppler che parla di "erezione molto fugace",si può sospettare una fuga venosa seria,considerando anche che questi problemi li ho avuti dopo dei traumi?in caso di fuga venosa seria,c'é la possibilità di guarire completamente con il cialis?Adesso non sto assumendo niente,posso avere solo rapporti sessuali stando sopra la mia ragazza,che non mi crea disagio per questi limiti,però il pene,non essendo bene eretto(ho notato che anche col massimo eccitamento,raggiungo un'erezione parziale,cioe conun po di rigidità nella parte posteriore del pene,e sempre molle nella parte anteriore)rischia sempre di uscire dalla vagina in modo traumatico.
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
...certo che non é fortunato.Continuo ad avere dubbi sulle conclusioni diagnostiche definitive e,quindi,consiglio prudenza.Cordialità.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Sono andato alla visita di controllo,praticamente il medico mi ha detto che il problema è tutto nell'inversione del comando dei muscoli perineali,che non c'entrano nulla con i traumi,che è una cosa che ho sempre avuto e che prima non me ne accorgevo perché avevo i flussi sanguigni più alti.Mi ha quindi prescritto questa terapia:2 mesi di cialis 3 volte alla settimana,+ un esercizio per il tono dei muscoli perineali,+ delle sedute con stimolazioni elettromagnetiche dei muscoli perineali.Mi ha anche detto che i problemi di rigidità e mantenimento che ho sono dovuti a questo,non a una fuga venosa,e che comunque se io avessi avuto dei traumi tali da danneggiarmi il sistema veno occlusivo si sarebbe visto all'ecodoppler.Sono un po confuso,perché non capisco come mai mi sono accorto di questo problema ,che non c'entra niente con i traumi avuti, in concomitanza con i traumi stessi.Sono preoccupato anche perché ho visto,anche su questo sito,che questi problemi vengono affrontati da ogni medico in maniera diversa.C'é chi non crede neanche alla fuga venosa,chi invece si.Ho però una domanda:i traumi,una volta spariti e non visibili all'ecodoppler,possono lasciare però una fuga venosa?Cosa ne pensate di questa diagnosi?Se la terapia non sortisce gli effetti desiderati(tra l'altro sono scoraggiato perché ho visto che questi esercizi sono molto faticosi e da eseguire in posizioni scomode)cosa dovrei fare?
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
...se risponde al vardenafil ed al tadalafil,credo che la diadgosi di disfunzione veno occlusiva sia da verificare... Quanto alla strategia terapeutica,serchi di seguire i consigli dell'andrologo di riferimento.Cordialità.
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