Infezioni da cateteri pace maker

Buongiorno, a mio padre gli hanno impiatato il primo PM nel 1998, poi il secondo nel 2003, il terzo nel marzo del 2008. Quest'ultimo lo hanno dovuto rimuovere nell'agosto del 2008 (dopo soli 5 mesi) perchè aveva fatto infezione.
L'operazione consisteva nel togliere il PM, disinfettare la necrosi che si era formata, fare un tampone e isolare i cateteri lasciandoli all'interno. Poi rifare una sacca nuova dall'altra parte del torace e reimpiantare il nuovo PM.
Fin qui tutto ok. Operazione riuscita. Da dicembre 2008 mio padre ha iniziato ad avere forti brividi con febbri fino a 38/39. Siamo andati nello stesso ospedale e il cardiologo ci ha detto che era tutto ok per quanto riguardava il cuore e che l'infezione che probabilmente c'era (16.000 globuli bianchi) sicuramente dipendeva da qualche altra cosa. Tac celebrale, toracica, addominale, scintigrafia ossea, ecotransrettale (vecchia prostatite), tampone uretere con e senza massaggio prostatico, spermiogramma, emocoltura (solo una volta positiva), urinocoltura (positiva con citrobacter freundii), era tutto negativo o almeno piccole cose che non potevano giustificare questi violenti brividi e febbri nonostante un mese e mezzo di cure antibiotiche. Ieri ultima spiaggia, visita dall'infettivologo il quale ci ha espressamente detto che l'unico motivo di questa infezione poteva solo essere dovuta dai cateteri del vecchio PM che infatti fu tolto per, giustoappunto,un infezione. Il problema è che, ci hanno detto, non tutti sanno togliere questi cateteri dopo tanti anni perchè ci possono essere delle aderenze importanti e, nello stesso tempo, non può tenerli perchè l'infezione potrebbe arrivare al cuore o al cervello e amen.
Ma è possibile che non ci può essere soluzione a una cosa del genere? Che un uomo a 69 anni deve morire così? Mi sembra assurdo. Vi chiedo se potreste indicarmi una soluzione. Noi viviamo a Roma. Grazie anticipatamente.
Debora.
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Dr. Giacomo Terzi Cardiologo 13
Mi risulta che a seconda dei casi sia possibile comunque rimuovere i cateteri .Magari avendo la certezza con eco transesofageo della presenza di vegetazioni adese al catetere. Sia chirurgicamente che con accesso percutaneo di cui una collega di Pisa è la più esperta d'Italia

Dr. GIACOMO TERZI

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Dr. Stefano Benussi Cardiochirurgo 4
Di solito, se possibile, in caso di infezione di PM, è opportuno rimuovere sia il generatore che i cavi. Infatti è molto frequente che l'infezione di una componente interessi anche gli altri elementi. Se è stata documentata un'infezione, la sede più probabile sono i cavi residui. In tale caso, difficile o no, compatibilmente con le condizioni generali del Paziente, i cavi vanno rimossi. Per via percutanea, o chirurgica. Quando è necessario, anche a cuore aperto.
Un cordiale saluto,
SB

Prof. Stefano Benussi
Direttore Unità di Cardiochirurgia
Direttore Dipartimento Cardio-Toracico
Spedali Civili di Brescia

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Dr. Alfonso Trimarchi Cardiologo 2
Cara Debora,
puoi rivolgerti considerata la vicinanza, al Centro diretto dalla dr.ssa Bongiorni che in Italia è stata la prima credo ad introdurre la tecnica di estrazione dei cateteri infetti e non....condivido pienamente inoltre, quanto affermato dal Collega Cardiochirurgo del S.Raffaele di Milano.

Ospedale Cisanello
Via Paradisa, 2
PISA 56100
Reparto: Aritmologia Interventistica - Responsabile: Dr.ssa Maria Grazia Bongiorni
Telefono: ++39-50-996797

Contattare: Dr. Ezio Soldati, Dr. Giuseppe Arena


Tra le procedure particolari che si esguono nel Centro è compresa anche l'estrazione di elettrocateteri non più funzionanti o infetti.
Cordiali Saluti
dr.Alfonso Trimarchi



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Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Cardiochirurgo, Cardiologo, Chirurgo toracico 555 19
Concordo con quanto espresso dai colleghi in precedenza. In particolare la rimozione degli elettrodi e' indispensabile per bonificare la situazione ed evitare delle possibili endocarditi (infezioni delle valvole) che renderebbero la situazione drammatica e rischiosa per la vita del paziente. Si tratta comunque anche di capire meglio quali sono le condizioni ciniche generali del paziente che sia pure giovane ha impiantato un pace maker (oppure e' un defibrillatore?). E' importante che faccia un consulto non via internet ma di persona in un centro specializzato come quello consigliato dai colleghi e al piu' presto!

cordialmente

GM Actis Dato
Cardiochirurgo
Ospedale Mauriziano
Umberto I di Torino

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Dr. Francesco Arabia Cardiologo, Medico dello sport, Cardiologo interventista 25 1
Concordo con tutti i colleghi che mi hanno preceduto.
Se non si rmuovono i cateteri l'infezione non andrà via. Uno dei migliori centri dìItalia dove sicuramente le risolveranno il problema. , è quello della dott.ssa Bongiorni
salut.

Dr. Francesco Arabia
Cardiologo

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Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Voglio ringraziare tutti i medici che mi hanno risposto, mi siete stati di grande aiuto. La dott.ssa Buongiorni mi ha già dato un appuntamento per un ricovero il 1 di Luglio. Vi ringrazio veramente di cuore e ringrazio questo servizio di MEDICITALIA perchè voi tutti rispondete sempre con professionalità e con grande umiltà e senza scopi di LUCRO, qualità più unica che rara.
Vi ringrazio ancora con tutto il cuore e vi terrò informati dell'operazione.
Siete grandi!!!
Debby.
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Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Buongiorno a tutti.
La storia di mio padre la sapete e ringrazio ancora il dott.TERZI da Genova, dott.BENUZZI da Milano, dott.TRIMARCHI, dott.ACTIS DATO da Torino e il dott.ARABIA da Catanzaro per le loro informazioni.
Ora vi spiego brevemente:
L'ospedale S.Camillo di Roma che teneva in cura mio padre, lo aveva ricoverato a dicembre 2008 (rep.NEUROLOGIA) per un attacco epilettico, come ho spiegato sopra e dopo 5 giorni lo hanno dimesso con terapia KEPPRA un volta al giorno. Nessun cardiologo gli aveva fatto fare un ecotransesofageo avendo spiegato loro tutta la storia di cui sopra.Così siamo arrivati al 25 maggio,e lo hanno ricoverato, finalmente al raparto CARDIOLOGIA II AL TERZO PIANO primario il dott. CLAUDIO TONDO, nel momento in cui vi ho contattato. Il 28 maggio gli hanno fatto il TRANSESOFAGEO e hanno riscntrato una grande vegetazione che agglobava tutti e quattro gli elettrocateteri ma che sembrava tener fuori la valvola tricuspide.Così iniziarono a fargli la VACOMPICINA e GENTALYN ogni 6 ore per VE.Dopo un pò di giorni chiamarono dinuovo l'infettivologo dello Spallanzani il quale aggiunse la RIFAMPICINA.Mio padre continuava ad avere sia i brividi e la febbre fino a 38°.Le emoculture, ad un certo punto, risultarono positive allo STAFILOCOCCO EPIDERMIDIS. A quel punto mi dissero che per loro, l'unica soluzione era quella del CARDIOCHIRURGO per togliere questa grande vegetazione. Io gli dissi che avevo sentito una loro collega di Pisa, dott.ssa BONGIORNI MG,che poteva tentare senza questa operazione così invasiva e detti loro il telefono per avere un parere e collaborare affinchè mio padre guarisse nel miglior modo possibile.Loro la chiamarono e mi dissero che per lei poteva essere fattibile un'estrazione trasvenosa ma che ci volevano ancora almeno due mesi di antibiotici per far ridimensionare la vegetazione. Loro mi hanno fatto capire che non avevano tutto questo tempo per tenerlo ricoverato li e insistevano che per loro la soluzione era soltanto chirurgica e dovevamo deciderci per l'operazione altrimenti dovevamo andarcene.Io contattai subito la dott.ssa BONGIORNI e le spiegai la mia disperazione.Mi fece immediatamente avere un letto al S.Chiara e portai via mio padre da quei "dottori" (era il 28 giugno 09).Lì gli fecero subito ICE (ECOGRAFIA INTRACARDIACA)che servì a prelevare il sangue direttamente dal cuore e fu confermato lo stafilococco.Dall'antibiogramma risultò resistente alla RIFAMPICINA,così mi dissero che iniziavano (togliendo tutto il resto) con il CUBICIN da 500mg ogni 24 ore.Solo dopo 15 giorni la vegetazione si era ridimensionata di 2/3, così continurono fino al 27 agosto quando ci fu l'intervento con estrazione percutanea.Tolsero via tutto,elettrocateteri e PM., ma la vegetazione,se pur ridimensionata,è rimasta lì perchè calcificata dopo tanto tempo, TROPPO TEMPO PERSO.Cmq mio padre ora sta bene (continua a fare gli antibiotici mirati AUGMENTIN E CIPROXIN) e fra due mesi torneremo a PISA per fare la scintigrafia con leucociti marcati e vedere a che punto sta la vegetazione.Secondo i vs colleghi di Pisa dovrebbe andare via pian pianino e, per ora non ha nemmeno bisogno di un PM perchè ha solo una leggera Bradicardia.Questo migliora il tutto cosicchè il batterio non ha più nessun appiglio.Io non dico che nel futuro non ci vorrà un intervento chirurgico, ma se l'avessero fatto nel momento sbagliato (vegetazione 4.5 cm x 2.5) al momento dell'apertura del torace, sarebbe partito un embolo talmente grande che non ce l'averbbe fatta.
Ovviamente la mia storia vuole essere di aiuto a tutti coloro che possono avere questa situazione e ringrazio ancora di CUORE tutti voi che mi avete indirizzato nella giusta strada perchè come ho scritto alla dott.ssa BONGIORNI: "LA SCIENZA E' CONDIVISIONE COME LA VERA FELICITA'" e la peggior malattia di una persona è la PRESUNZIONE E LA SUPERFICIALITA' del dottore.
Grazie a tutti.
Debora.
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Dr. Alfonso Trimarchi Cardiologo 2
Ciao Debora,
mi ha fatto tanto piacere che tu sia riuscita a risolvere il problema di salute di tuo padre a cui auguro una pronta ripresa.E' in buone mani.La dr.ssa Bongiorni e la sua equipe sono medici qualificati e di altissima professionalità.
Cordiali saluti
dr.Alfonso Trimarchi
Reggio Calabria
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Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Cardiochirurgo, Cardiologo, Chirurgo toracico 555 19
Mi fa piacere sapere che e' stata possibile la rimozione del catetere e dello stimolatore infetti e che suo padre sta relativamente bene.
Tuttavia dopo una attenta lettura della storia clinica mi permetto di commentare quanto segue: le infezioni dei cateteri di pace maker sono una evenienza grave che come nel caso di suo padre ha determinato la necessita' di doverli rimuovere. Il fatto che vi siano ancora delle masse (vegetazioni) endocardiache richiede comunque una attenta valutazione per un eventuale intervento cardiochirurgico. Infatti nessuno puo' garantire che come dice siano calcificate e che quindi non possano embolizzare... in piu' mi sento di potere dire che non e' stato perso del tempo in un caso come quello di suo padre... Infatti l'atteggiamento conservativo (ovvero di terapia antibiotica mirata) e' stato assolutamente ortodosso, e una eventuale rimozione chirurgica dei cateteri (come mi e' capitato di fare in numerosi casi) non sarebbe stata assolutamente sbagliata ma forse date le dimensioni delle vegetazioni, piu' indicata per ridurre i rischi embolici che ora sono ancora presenti...
Sono in accordo con le sue conclusioni ma ritengo che i colleghi che hanno seguito e trattato suo padre negli anni precedenti non possano essere tacciati di presunzione e superficialita' sulla base di quanto ci ha scritto.
La saluto cordialmente
[#10]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Buonasera e grazie delle vostre risposte.
Dott.Actis Dato mi permetto di dirle che, il "tempo perso", è stato assolutamente fatto passare proprio per una superficialità e le spiego anche perchè:
quando mio padre a dicembre ha avuto il primo brivido con febbre e l'autoambulanza lo ha portato al PS del S.Camillo e dopo averlo visitato lo hanno ricoverato al reparto Neurologia che a sua volta lo ha fatto visitare da un cardiologo il quale ha detto che era tutto ok sapendo che 4 mesi prima aveva fatto un espianto da PM infetto e impianto dall'altra parte del torace e che la TAC celebrale era negativa e che l'elettroncefalogramma era negativo (nell'ipotesi di un attacco epilettico) e che lo hanno dimesso dopo una settimana confermando un attacco epilettico con la cura del Keppra 2 volte al giorno per tre mesi e che ci dovevamo far rivedere a marzo (era, le ricordo, dicembre) e che dopo le dimissioni, continuando questi attacchi di brividi e febbre a 38/39°, siamo tornati dopo 10 giorni implorando di farlo ricoverare perchè stava male mi hanno risposto che doveva aumentare le pasticche Keppra di mezza e che non si poteva ricoverare per queste cose e che fino a marzo abbiamo fatto come ci dicevano e che dopo ci hanno messo in DH e la prima visita che abbiamo rifatto è stata quella cardiologica il quale, cardiologo, facendo l'ecocardiogramma, ha detto che era tutto ok ancora una volta e che nessuno ci ha fatto fare un transesofageo e che siamo arrivati al 25 maggio e che di mie spese e di mia iniziativa ho voluto consultare un cardiologo privatamente Prof. Massimo Santini (credo che lo conosca bene) il quale ci ha immediatamente richiesto un transesofageo e che dopo averlo fatto la vegetazione c'era ed era anche bella grossa e che NON ERA UN ATTACCO EPILETTICO e ci sono voluti 5 mesi per capirlo, mi dica lei in tutta onestà SE E' STATO PERSO DEL TEMPO O NO!?? SE, FORSE ERA STATO FATTO PRIMA,LA VEGETAZIONE SAREBBE STATA PIU' PICCOLOA!?? La informo che quando ho detto tutte queste cose al primario del S.Camillo il dott.Claudio Tondo e il suo collaboratore il dott.Pappalardo mi hanno ascoltata increduli e mi hanno fatto delle scuse davanti a tutti.
Dunque io la ringrazio di avermi risposto e della sua gentilezza dell'informazione che mia ha dato precedentemente, ma non le permetto di dire che non si è perso del TEMPO IMPORTANTE perchè lo dice solo lei e nessuno dei suo colleghi (persino quelli coinvolti). Mi sembra proprio per questo che le cose vanno male: cercare di difendere l'indifendibile soltanto perchè sono colleghi e questo fa di lei non un medico obbiettivo. Mi dispiace ma sono sincera e dico quello che penso. Sarebbe stato meglio che lei si fosse gioviato del fatto che mio padre stia bene e che un dott.ssa come la Bongiorni si stata capace di risolvere per ora, un problema con meno traumi possibili. Io mi auguro che lei non passi mai quello che abbiamo passato noi, mio padre soprattutto, perchè le garantisco che non parlerebbe così. Grazi comunque di tutto.
Debora.
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Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Cardiochirurgo, Cardiologo, Chirurgo toracico 555 19
gentile signora,
penso che se vi sono degli elementi di colpa da parte dei medici che hanno curato suo padre, questi non possono essere valutati da una semplice descrizione anamnestica (ovvero quanto lei ci descrive dei fatti) e che questa sede (il Sito MediciItalia) non rappresenta e non puo' rappresentare il luogo dove fornire consulenze medico legali o denunce di malasanita'.
Evidentemente se vi e' da parte sua la convinzione che siano stati commessi degli errori fa bene a rivolgersi nelle sedi appropriate per avere ragione del torto subito...
Mi spiace che abbia interpretato la mia risposta in un tentativo di volere difendere "a priori" la casta medica.... Cosi' non e'... tuttavia ritengo che senza potere vedere alcun documento, non vi possa essere da parte di alcuno di noi che forniamo in maniera disinteressata e gratuita dei consigli, la possibilita' di dire che siano stati commessi degli errori o altro!
Ecco quindi il motivo del mio commento, che non vuole giustificare nessuno aprioristicamente ma che non accetta che si utilizzi questo spazio se non per fornire risposte semplici e che non puo' sostituire una valutazione di persona da parte dello specialista.

cordialmente
[#12]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Infatti la mia non voleva essere una denuncia su base legale e so perfettamente dove devo andare a farla, ma solo un modo per far sapere a tutti compresi voi, una storia come ce ne sono tante e che possono essere di aiuto anche ai medici, in quanto esseri umani, e cercare di capire se in futuro si può fare di meglio. E' lei che si è sentito di difendere qualcuno, il mio voleva essere solo un racconto, dato che so perfettamente quanto questo sito mi sia stato utile e infatti, l'ho specificato prima di lei, (se ha letto tutto ciò che ho scritto dall'inizio) e non serve che mi puntualizzi che è un ottimo sito e che non c'è scopo di lucro (come ho già segnalato)..forse sarebbe stato meglio che si fosse congratulato come ha fatto gentilmente il suo collega di cui sopra.
PS siamo tutti in mano a tutti, UMILTA', ci vuole veramente poco e fa bene per imparare anche a quelli che si credono arrivati.
Grazie ancora.