Da fibrillazione atriale parossistica e da blocco atrioventricolare di primo grado

Mio cognato (di 80 anni 185 cm 85 kg) e' affetto da fibrillazione atriale parossistica e da blocco atrioventricolare di primo grado (pr=283 ms).

Non ha altre malattie cardiache organiche (no infarto pregresso , no scompenso, no ischemia ecc)

E' in cura con tenormin (sia per la pressione arteriosa (in assenza di cura 180/80) che come antiaritmico). Chiedo se questo farmaco (un betabloccante) puo' peggiorare il blocco AV ed in tal caso esistono altri antiaritmici che non lo peggiorino ? Grazie



Alessandro
[#1]
Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista 308 21 3
Gentile Utente,

il Tenormim (atenololo) come tutti i beta-bloccanti può peggiorare la conduzione atrio-ventricolari. Esistono classi farmacologiche di antiaritmici che incidono meno sulla conduzione AV, pur non essendo scevri di altri effetti collaterali.

Dr. Vincenzo Russo
Medico-Chirurgo
Specialista in Cardiologia

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Ringrazio per la risposta (tenormin e blocco AV). Non mi ero accorto che dovevo rispondere

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Approfitto ancora della assistenza che mi offrite per porre un'altra domanda che ora riguarda me stesso

Ho 75 anni e sono portatore di 2 stent dal 2003 (ischemia silente individuata per caso). Da qualche tempo sono stato aggredito da un tremore che il neurologo propone di curare con un betabloccante (propanololo). Il mio PR attuale e' nella norma (195 ms). La mia domanda e' simile alla precedente. Puo' il propanololo avvicinarmi al blocco atrioventricolare ? Qual'e' il PR massimo per la mia eta' ?

Grazie se mi vorrete dare ancora una risposta

Alessandro

[#4]
Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista 308 21 3
Gentile Amico,

il propanololo è un beta-bloccante non selettivo di prima generazione, che come tutti i betabloccanti, può peggiorare la conduzione atrioventricolare. Si considera blocco atrioventricolare di primo grado un intervallo PR superiore a 200 ms.

In caso di inizio di terapia betabloccante per problemi neurologici, Le consiglio di valutare l'ipotesi, in accordo con il suo medico di fiducia, di un monitoraggio Holter 24h per verificare la conduzione atrioventricolare nelle 24 ore.

Cordiali Saluti
[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
La ringrazio vivamente per la risposta sollecita. La frase "betabloccanti di prima generazione" credo possa significare che ora esistano betabloccanti piu' adatti.

Proporro' il suo consiglio al neurologo che mi ha in cura

Grazie ancora.
[#6]
Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista 308 21 3
Gentile Utente, la frase a cui si riferisce non ha significati alternativi a quello che legge. Cordiali Saluti.
[#7]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Ho 75 anni, peso 73-74 kg e sono alto 170 cm.
Da quando sono andato in pensione (ero un tecnico di sistemi elettronici) per passare il tempo, mi sono dedicato a studiare un' interfaccia per PC in grado di convertire il segnale elettrocardiografico in segnale numerico per poterlo analizzare via S/W.
Per mettere a punto i vari processi che mi interessavano ho dovuto studiare un po' elettrocardiografia (ROWLAND, KLINGE, GOLDMAN ecc).
Naturalmente ho puntata l'attenzione verso patologie che sarebbero state per me probabili (mio padre ha avuto angina-infarto).
Per la messa a punto del s/w che ritenevo necessario, ho dovuto autosottopormi a moltissimi ecg chiaramente a riposo . Avendo una sequenza di dati praticamente giornaliera, ho provato a vedere l'andamento del livello ST (a 60 ms dal punto J) nel corso di molti anni ed ho trovata una curva discendente a partire da +0.4 mm fino ad arrivare prossima allo zero nel 2004. (Ero completamente asintomatico).
Credendo alle microvariazioni mi sono fatto visitare dal cardiologo che a riposo non ha riscontrato nessun segno patologico. Su mia insistenza mi ha eseguito un test sotto sforzo dove (solo in fase di ricupero) e' risultata evidente una scarsa perfusione del ventricolo, Ha quindi provveduto a farmi una serie di misure quali la scintigrafia, le RMN sincrona , ed essendo questi esami positivi, sono stato sottoposto a coronarografia.
IL referto e'stato:
Coronaria sinistra - Ramo per il margine ottuso : stenosi critica (90%)
Coronaria destra-tratto intermedio: stenosi critica (80%)-
Conclusione Coronaropatia critica bivasale.

Nella stessa occasione mi sono stati impiantati 2 stent non medicati nelle zone quasi occluse.

Ora nel 2012 seguendo da anni accuratamente la cura post intervento (cardioaspirina,statine sartani e amlodipina) e controllandomi frequentemente con il mio baracchino e con la strumentazione del cardiologo non mi si e' piu' presentata la situazione del 2004 (il livello ST non e' piu' sceso sotto +0.3 mm ) e sono completamente asintomatico

MI scuso per le lunghezza

Chiedo quale puo’ essere lo sviluppo futuro dell’impianto e se puo’ essere fatta una previsione statisticamente validata della durata degli stent ora che sono trascorsi 8 anni dall’impianto

Grazie se mi dara’ come sempre i suoi preziosi consigli
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