Terapia antipertensiva con associazione ace-betabloccanti

Salve,

da alcuni mesi mi è stata diagnosticata una ipertensione lieve. Il monitoraggio della pressione ha dato il seguente esito:
Valori medi di PAS e PAD totali e diurni superiori ai limiti di normalità per la metodica. Valori medi PAS e PAD notturni nei limiti. profilo dipper. Indici di variabilità pressoria lievemente aumentati. Si conclude per ipertensione arteriosa instabile. In particolare i valori diurni sono i seguenti: Sistolica media 136, max 177, min.93 - Diastoloca media 88,66, min.42 max 153 - Pulsazioni media 74, min 50,max 142. Sempre riferite al giorno: 75% di diastoliche oltre 80mmHg e 72%di sistoloche oltre i 126mmHg.
Ho effettuato anche l'ecocolor doppler con il seguente referto: Spessori parietali e volumetria del ventricolo sx nei limiti della norma.Atri sx di volume regolare.Sez. destre nei limiti. Minima fibrosclerosi mitralica. Pericardio indenne, Setti apparentemente integri. Non si evidenziano anomalie distrettuali della cinesi del ventricolo sx la cui contrattilità appare globalmete conservata (FE65%). Rapporto E/A sul profilo velocimetrico della mitrale compatibile con l'età. Modesto rigurgito mitralico.
Il test da sforzo ha dato esito: test massimale negativo x segni e sintomi di ischemia micardica inducibile. Scarso controllo cronotropo e pressorio. Non aritmie.
Inoltre gli esami del sangue erano tutti nella norma, compreso il dosaggio TSH FT3 e FT4.

Il medico mi ha inizialmente prescritto 1/2 lobivon al mattino; per poco più di un mese ho seguito la terapia, ma la pressione si è abbassata di poco (circa 125-130/85-90 mmhg), per cui il medico ha aggiunto 5mg di Zestril.
Il problema è che questa terapia mi porta un leggero senso di groppo alla gola e pesantezza alla testa al mattino, mentre nel pomeriggio ho continuamente l'esigenza di schiarire la voce come avessi muco un gola; inoltre la note, mi capita di svegliarmi con il braccio sx addormentato.
Volevo avere la vostra opinione su questa terapia. Questi sintomi sono associabili ai due farmaci? E' corretta la loro associazione? Esistono alternative? Dovrei alimninarne uno dei due?
Grazie
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 139
L'associazione fra i due farmaci è i linea di principio corretta, mentre "l'esigenza di schiarire la voce" potrebbe essere messa in relazione con lo Zestril, benchè utilizzato a dosi minime (è un effetto collaterale piuttosto frequente per gli ACE-inibitori). Invece, il sintomo riferito al braccio non ha attinenza nè con l'ipertensione nè con la sua terapia.
Pur non essendo corretto dare consigli terapeutici con questo mezzo, potrebbe essere il caso di sostituire il lisinopril con un altro antiipertensivo appartenente ad altra classe, oppure aumentare la dose del Lobivon. Ovviamente, questa decisione spetta al medico curante.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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Utente
Utente
Gentile Dottore,

pur comprendenndo la sua cautela, volevo chiederle se avrebbe senso sostituire il lisinopril con un altro ace-inibitore o sostituirlo con un sartano; in tal caso, quale? Ho omesso di dire che inizialmente avevo utilizzato 1/2 bifirl la sera che avevo interrotto subito perchè durante la notte abbi tachicardie, pressione a 110/70 e capogiro. Ho trovato in rete alcuni documenti che indicano come non efficace l'associazione betabloccanti-aceinibitori, sopratutto per pazienti con meno di 50 anni (in particolare per i betabloccanti), mentre sarabbe più indicato un ace inibitore + una calcio antagonista. E' d'accordo? La spiegazione che mi è stata data su questa terapia è che uno avrebbe un effetto protettivo sugli organi bersaglio (il betabloccante?) e l'altro un effetto ipotensivo.

Grazie.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 139
In caso di tosse in genere l'ACE-inibitore viene sostituito da un sartano, ma ripeto che questa decisione non può essere presa in questa sede.
Al contrario di quanto ha trovato in rete, l'associazione ACE-inibitore/betabloccante viene abitualmente effettuata con successo in milioni di pazienti (sempre che non si evidenzino, come nel Suo caso, effetti indesiderati propri di una o dell'altra classe).
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Dott. Fedi,
prima di salutarLa e di ringraziarla per le sue cortesi risposte, Le faccio ultime due domande:
1) ritiene che, visto il quadro clinico, la terapia associativa sia da preferirsi alla monoterapia o poteva essere sufficiente un solo farmaco e quale, eventualmente?
2) negli ultimi due giorni ho provato a prendere solo il lisinopril e la tosse è diminuita parecchio, mentre permane il senso di pesantezza alla testa e di groppo alla gola nelle prime ore successive all'assunzione, unitamente ad un senso di costipazione; potrebbe essere un problema di interazione tra i farmaci?

Grazie ancora a Lei ed a medicitalia che mette a disposizione questo servizio.

Cordiali saluti.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 139
1) In linea generale in un soggetto giovane con ipertensione di grado lieve e privo di comorbilità la monoterapia può essere sufficiente, ma può essere altrettanto valida (in determinati soggetti) la scelta della terapia con basse dosi di due farmaci apaprtenenti a classi diverse. Solo il medico può operare caso per caso l'approccio terapeutico che giudica migliore per quel determinato paziente.
2) Sempre in linea generale, raddoppiando il numero dei farmaci assunti ovviamente raddoppia la possibilità (per quanto improbabile) di comparsa di effetti indesiderati.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gantile Dott.Fedi,

la settimana scorsa mi sono recato dal medico per sottoporgli il problema della tosse: com eimmaginavo mi ha cambiato l'aceinibitore con un sartano, ovvera 1/2 compressa di losartaan 50mg.
Da sabato ho iniziato la terapia, senza il lobivon per essere certo degli effetti ed in pratica non avverto i problemi che mi creava il lisinopril (tosse in particolare). Anche i risultati sembrano migliori: la pressione durante la giornata oscilla tra 75/110 e 80/125, tant'è che temo a riprendere il lobivon perchè non vorrei incorrere in un eccessivo abbasamento della pressione.
A questo punto desideravo un suo parere sull'ipotesi di continuare solo con il sartano; tenga conto che come le dicevo nei msg precedenti, il lobivon era stata la scelta iniziale sopratutto per l'instabilità della pressione, che per il suo valore assoluto, successivamente è stato aggiunto il secondo farmaco.

Grazie anticipatamente,

SF
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 139
Come già detto, con questo mezzo non è possibile fare prescrizioni terapeutiche, ma solo fornire delucidazioni necessariamente generiche. In quest'ottica posso darLe le seguenti informazioni:
1) 25 milligrammi di losartan sono decisamente pochi per un uomo della Sua costituzione fisica e probabilmente non sono sufficienti per esplicare una concreta azione antiipertensiva. Quindi, se il Suo medico optasse per la monoterapia, si dovrà procedere alla corretta titolazione del farmaco;
2) dovrebbe sempre essere evitata la brusca sospensione dei betabloccanti (nel Suo caso, del nebivololo), e qualora fosse indispensabile tale operazione andrebbe condotta sotto il controllo del medico.
Cordiali saluti

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Utente
Utente
Gentire Dott. Fedi,

non posso non condividere le sue premesse, ma lo scopo di queste domande è spesso (almeno nel mio caso), quello di avere spiegazioni che non sempre è possibile richiedere nel corso della canonica visita, altrimenti questa si prolungherebbe oltre il lecito, magari in un affollato ambulatorio ...
Le pongo ancora delle domande, approfittando della Sua disponibilità:
Quali sono i rischi dell'interruzione del betabloccante?
I valori della "pressione obiettivo", ovvero quelli a cui bisogna tendere con la terapia sono standard oppure devono tener conto anche della struttura fisica del paziente e di eventuali altre patologia? Nel mio caso, quindi, stante la struttura fisica robusta, ed avendo avuto sempre una diastolica quasi mai al di sotto di 80mmHg (anche a 20 anni), quale sarebbero i valori da perseguire? La domanda la pongo perchè quando i valori pressori (raramente) sono stati prossimi a 110/70 avvertivo un senso di stanchezza (magari è solo suggestione).

Grazie ancora per la Sue risposte, ripromettendomi di porre eventuali altre domande in nuovi post, evitando di abusare della Sua cortesia.

Grazie ancora.

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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 139
La brusca sospensione dei betabloccanti potrebbe causare fenomeni "di rimbalzo" quali tachicardia, aumento della pressione arteriosa (specie sistolica), transitorie turbe del tono dell'umore. Va comunque precisato che tali effetti sono variabili a seconda delle caratteristiche della specifica molecola utilizzata e del suo dosaggio.
I valori pressori desiderabili sono in linea di massima simili per tutti i soggetti che non presentino determinate patologie (es. diabete, aneurisma aortico, eccetera) o che siano già stati colpiti da un evento cardiovascolare maggiore (es. infarto o ictus). Per queste categorie di pazienti la soglia della normalità si abbassa, in alcuni casi fino al raggiungimento dei valori più bassi tollerati.
Cordiali saluti
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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