Aritmia.pacemaker,icd,terapia curativa

buongiorno
ho 75 anni e soffro di FA da ormai 25 anni,prima era parossistica adesso è considerata Fibrillo -flutter atriale con risposta ventricolare medio elevata ( ECG holter ha dato durata battiti sovraventricolari 98%,variabiità 56% RR più lungo 1,96sec.
Attualmente seguo terapia con betabloccanti ( Sotalex ) e anticoaguanti ( Coumadin).
Poichè ho anche problemi di IM alla mitralica ( FE 55%) mi hanno proposto la operazione in sternotomia,con intervento chirurgico invasivo sia alla mitralica che per le aritmie.
Io ritengo che tale soluzione alla mia età comporti la possibilità di complicanze eccessive e desidererei separare i due problemi intervenendo con tecniche mininvasive.
Dopotutto non è possibile a questo punto pretendere di campare fino a cent'anni!
Chiedo pertanto quali sono le possibili soluzioni per il mio caso nel riguardo delle aritmie:tecniche ablasive con RF,Pacemaker,altro?Occorre un periodo di verifica delle aritmie a mezzo telemedicina?
La ripetizione degli interventi di ablazione RF ogni quanti anni si prevede?
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Credo di aver inteso che lei attualmente soffre di una forma persistente di fibrillazione atriale (cioè che è costantemente presente nelle 24h). Inoltre non è possibile stabilire se l'indicazione chirurgica per l'insufficienza mitralica sia corretta poichè non viene riportata l'entità dell'insufficienza (è lieve, moderata o grave ???)...dai dati della frazione d'eiezione sembrerebbe che non ci sia indicazione chirurgica al trattamento del problema valvolare (ma non posso esserne certo) Ancora se la sua fibrillazione atriale è cronica è inutile assumere il Sotalex (che non è un betabloccante puro,ma un antiaritmico di classe III con effetto betabloccante) e quindi non ha senso seguire una terapia che generalmente viene osservata per la prevenzione delle recidive. E' più razionale sospendere il Sotalex e passare ad un farmaco per il solo controllo delle frequenze (un betabloccante senza effetti antiaritmici o un calcioantagonista o la digitale). Infine data la sua età lei è "border line" per l'intervento di ablazione transcatetere con RF (e non quello chirurgico che a mio giudizio non ha indicazione elettiva), ma tenga presente che le possibilità di successo nel suo caso sono basse, anche con interventi ripetuti perchè la sua forma di aritmia è troppo avanzata (sarebbe stato meglio prendere in considerazione prima la terapia ablativa). Per la terapiaanticoagulante è l'unica che condivido in pieno e che a mio giudizio lei deve assolutamente continuare nel rispetto dei valori dell'INR (tra 2 e 3). Forse mi verrebbe da consigliarle di affidarsi ad un bravo aritmologo.
Cordiali saluti

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentmo Dott Rillo
le invio i dati relativi alla IM:
è considerata IM moderata-severa con lireve aumento delle pressioni polmonari.
moderata dilatazione atrio dx e severa atrio sx
Ventricolo sx dia 52 mm -spessore setto 12 mm FE >55
Ventricolo dx normale
V.Mitrale Doppler IM 3-4+/4+
Non mi è stato indicata la classe di insufficienza cardiaca.
Ho cercato nominativi di Specialisti in aritmologia:purtroppo sono tutti nel comune di Milano e limitrofi ( io abito a Legnano, a 25 km) comunque dopo gli esami specialistici che effettuerò presso l'Ospedale Monzino penso di ricevere qualche altro elemento sulle prospettive future.
Credo di aver capito che, anche se sono al limite come età,sia ancora possibile ottenere qualche anno di "protezione" anche se purtroppo dopo due-tre anni l'effetto dell'ablazione mi sembra decada notevolmente.
I defribrillatori od altro sono inutili nel mio caso?
Per la TAO non mi è stato eseguito alcuno score del rischio tromboembolico ed emorragico e sto seguendo la posologia su indicazione iniziale del mio medico di base ( attualmente INR 2,3-2,6).
Le chiedo di cortesemente darmi un suo parere sulla situazione di cui sopra,nei riguardi dell'attuale rischio di ictus o di infarto.
Ringraziando sentitamente invio cordiali saluti
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Con i valori dell'INR che lei riporta non ha rischio di ictus e per quanto riguarda l'infarto segue percorsi prognostici che mi sembra non le appartengono.... Diverso è il discorso sulla patologia valvolare mitralica dopo che mi ha inviato i dati sull'entità dell'insufficienza... A questo punto l'indicazione chirurgica è corretta e forse vale la pena di sottoporsi all'intervento che le è stato consigliato effettuando anche il contemporaneo tentativo di ablazione chirurgica della fibrillazione... A Milano ci sonocentri di alta qualificazione ai quali si può rivolgere (personalmente faccio riferimento al S. Raffaele solo perchè ci ho lavorato e conosco l'esperienza degli operatori della cardiochirurgia).
L'impianto di un ICD non ha alcuna indicazione per il trattamento della fibrillazione atriale, ma solo per aritmie ventricolari che mi sembra lei non presenta....
Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
la ringrazio moltissimo per la sua cortese risposta che chiarisce un pò la situazione.Martedi pv farò la seconda serie di esami al Monzino,poi le comunicherò i risultati.
Da quanto mi ha scritto mi sembra aver compreso che il trattamento della fibrillazione atriale effettuato con la tecnica ablativa oppure in tecnica chirurgica non sia una soluzione "finale",può essere necessario infatti uno o più nuovi interventi.
Dovrò comunque seguire la terapia anticoagulante per tutto il resto del mio tempo?
In linea di massima non sono favorevole alla operazione chirurgica in sternotomia.Ritengo sia necessario verificare le mie condizioni generali in modo da chiarire la possibilità di complicanze postoperatorie (anche nel caso di utilizzo di tecniche mininvasive)..
Ringraziandola nuovamente invio cordiali saluti
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
La terapia anticoagulante la dovrà comunque osservare per il problema valvolare (e quindi indipedentemente dalla eventuale eliminazione della FA) e in considerazione del rischio tromboembolico residuo...
Comunque io metterei al primo posto il problema della valvola e quello non può essere trattato se non con chirurgia classica (e dovendo eseguire un intervento sulla valvola, quindi con sternotomia, conviene un tentativo di ablazione chirurgica intraoperatoria dell'aritmia...)
In ogni caso si affidi pure ai consigli degli specialisti di sua fiducia...
saluti

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