Operabilità tumore pancreas

Gentili dottori,

a mia mamma è stato diagnosticato un tumore al pancreas con singola metastasi al fegato (rilevato e confermato da ecografia con m.d.c., TAC con m.d.c, biopsia sulla metastasi).
E' stata iniziata una cura chemioterapica che dopo alcuni cicli ha portato alla scomparsa della metastasi. Il tumore al pancreas invece è rimasto invariato.

L'indicazione iniziale data dai medici era quella di effettuare chemioterapia nella speranza ( piuttosto remota secondo loro) che la metastasi si riducesse o sparisse per poter eventualmente pensare ad un intervento chirurgico per asportazione del tumore primario.

In base alla vostra esperienza ritenete che questa strada sia perseguibile o da scartare a priori vista la metastasi iniziale?
In caso affermativo potete indicarmi quali esami ritenete opportuni per poter decidere come procedere?
Un'ultima cosa:l'eventuale interessamento dei linfonodi è rilevabile via TAC? Vi chiedo questo perchè in nessuno degli esami fatti viene fatto riferimento allo stato dei linfonodi.

Vi ringrazio in anticipo per tutte le informazioni che vorrete darmi.
Cordiali saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Se il tipo istologico è adenocarcinoma, sicuramente si tratta di una situazione seria, tuttavia il fatto che vi sia stata una buona risposta alla chemioterapia è un dato molto positivo e l' eventuale terapia chirurgica puo' essere considerata, ovviamente dopo adeguata stadiazione.In presenza di malattia localizzata, radicalmente resecabile, la chirurgia è in linea di massima indicata, la valutazione ovviamente va fatta dai colleghi che seguono direttamente la paziente e hanno tutti gli elementi per proporre la terapia migliore.Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gentile utente,

condividendo appieno le considerazioni del collega e con i limiti di una valutazione a distanza, lei non indica la localizzazione precisa del tumore del pancreas e le sue dimensioni.

esistono infatti, in relazione alla localizzazione delle problematiche tecniche che possono già da sole orientare verso la operabilità o la non operabilità del tumore (infiltrazione da parte del tumore dei vasi).

la localizzazione è importante anche per poter esprimere un eventuale rischio operatorio. il pancreas comunque risulta un organo di difficile aggressione sia che il tumore sia localizzato sul corpo coda del pancreas sia in corrispondenza della testa. bisogna inoltre considerare che solo circa il 10-20% dei tumori della testa del pancreas possono essere resecati.

se la chemioterapia ha avuto questi promettenti risultati bisognerà aspettare con fiducia il successivo controllo tc.

ci tenga informati

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Utente
Utente
Gentili dottori,

per prima cosa ringrazio entrambi per la puntuale e sollecita risposta.

Riporto di seguito i punti salienti degli esami sulla base dei quali è stata effettuata la diagnosi, in modo da darvi gli elementi mancanti richiesti.

Ecografia addome totale
Fegato di forma e dimensioni regolari, margini regolari struttura omogenea; al passaggio 4-8 segmento piccola focalità sfumata lievemente ipoecogena di 12 mm.
Colecisti normodistesa a pareti lineari e alitiasica.
Vbi sottili e vbp di 4 mm seguita senza ostacoli fino alla papilla
Pancreas: focalità ipoecogena a contorni piuttosto netti di 20x26x31 mm situata nella regione testa-istmo, che non arriva a contatto con il piano della via biliare e è situata subito al lato del piano della vena mesenterica superiore indenne.
Indenne anche l'arteria. Adiacente alla focalità microarea ipoecogenea similcistica di 11 mm in sede cefalica posteriore e altre due aree simili in sede istmica-corpo; a livello di corpo coda visibili altre aree similcistiche di pochi millimetri con wirsung lineare.
Dopo iniezione di sonovue ev 2 cc si evidenzia precoce omogenea impregnazione sulla piccole focalità epatica con successivo rapido wash-out già in fase portale precoce. Non visibili altre focalità in fase parenchimle. A livello pancreatico la neofne assume mdc con successivo wash out selettivo debole.

TC addome (senza e con contrasto)
In corrispondenza dell'8 segmento piccola area tenuemente ipodensa sia in fase arteriosa che portale compatibile con lesione ipovascolare.
A carico della testa del pancreas nel contesto di una piccola area di leggera disomogeneità lesione di aspetto cistico del diametro di 1,5 cm circa, altre due lesioni simili più piccole a livello del corpo ed altra ancora a livello di del corpo-coda ( forma neoplastica cistica? Esiti pseudocistici di pregressa pancreatite?).
Non segni di dilatazione del Wirsung e delle vbi.
Non visibili altre neoformazioni in sede peritoneale o retroperitoneale in addome sup ed inf, né adenopatie lomboaortiche od iliche.

L'ultima TAC ( effettuata a fine Agosto) segnalava come non più documentabile la lesione epatica, ed invariata la situazione a livello del pancreas.

Gentile Dott. Favara,

purtroppo si, si tratta di adenocarcinoma ( il referto istologico parla di diffusa infiltrazione di adenocarcinoma nel campione prelevato dal parenchima epatico).

Mi parla di “adeguata stadiazione”:non è sufficiente la TAC per questo? E secondo lei la PET (finora mai eseguita) potrebbe essere utile per aiutare nella decisione sull'operabilità?

Vi ringrazio e vi auguro una buona serata,
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Certo, grazie per gli ulteriori elementi che, pur nella gravità della situazione, permettono di essere in parte ottimisti sia per la risposta alla terapia sia per la assenza di ulteriori diffusioni evidenti localmente e a distanza.
L' operabilità è sempre una valutazione complessa che deve tenere conto di molti fattori, fino a d arrivare, in un numero importante di casi, ad essere definitivamente determinata solo dalla esplorazione chirurgica, laparoscopica o laparotomica, tuttavia approfondirete questo aspetto come è giusto che sia, con i colleghi curanti. Ancora auguri!
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gentile utente,

sempre con i limiti di una valutazione a distanza, visto che in tali situazioni preferisco personalmente vedere le immagini e le ricostruzioni per capire se è presente una alterazione del parenchima e dove è posizionato e la sua possibile adesione ai vasi, i referti che lei riporta, riguardo la situazione locale ed anche le dimensioni sembrerebbero dare buone informazioni.

dall'altra parte però la presenza di una lesione ripetitiva non depone bene anche se la chemioterapia sembrerebbe aver avuto un iniziale successo.

mi perdoni la prudenza e l'equilibrio sulle possibilità in quanto sia con un eccessivo ottimismo o viceversa con una opinione francamente pessimista non potrei aiutarla realmente.

questi sono momenti di pressione e valutazioni eccessive in un modo o nell'altro, smentite dagli eventi successivi, potrebbero creare false aspettative o ancora peggio.

pertanto le chiedo di mantenerci informati augurandole un grosso in bocca al lupo.

cordiali saluti
[#6]
Utente
Utente
Gentili dottori,

Sinceramente la vostra cautela è in linea con quanto espresso ieri dall'oncologo che segue mia mamma.

Abbiamo concordato di procedere con una valutazione preliminare presso il centro di Verona consapevoli del fatto che a priori non si può dare niente per scontato (in positivo e in negativo).

Vi terrò informati.

Ho altri dubbi da sciogliere: sono disponibili statistiche relative ad interventi di pancreasectomia parziale effettuati su pazienti inizialmente metastatizzati?Se si sono consultabili ( e dove)?

So da quanto ho potuto leggere su internet che questo intervento è molto complesso e pesante anche per il decorso post-operatorio: quali sono mediamente i tempi di degenza e i problemi principali?

Vi ringrazio di nuovo e vi auguro una buona giornata
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gentile utente,

il trattamento chirurgico della mallattia da lei indicata consiste nell'asportazione della testa del pancreas. tale intervento prevede oltre alle problematiche intraoperaorie in relazione alla resezione delle problematiche postoperatorie in relazione al tipo di ricostruzione.

considerando l'intervento più utilizzato l'intervento di whipple, questo prevede tre anastomosi, viene considerato l'intervento chirurgico più complesso della chirurgia generale.

le problematiche postoperaorie possono nascere prevalentemente per le due anastomosi maggiormente a rischio: quella pancreatica e quella biliare.

se tutto fila liscio, senza complicanze, il paziente può tornare a casa dopo circa sette giorni. in presenza di complicanze la degenza inevitabilmente si allunga.

come suppongo le sia stato già detto dall'oncologo il tumore del pancreas risulta essere piuttosto aggressivo, lo conferma la presenza di una ripetizione epatica con una massa di partenza di un centimetro e mezzo.

consultando internet e la bibliografia relativa a questa forma neoplastica, avrà letto che la sopravvivenza risulta essere in media (in media ripeto) tra i 12 e i 24 mesi dalla scoperta. la opravvivenza cambia in base alla dimensione della massa il cut off sembrano essere i due centimetri. nel senso se maggiori di due centimetri la sopravvivenza si abbassa se inferiore è maggiore.

sono sempre il primo a dire che l'uomo non è una statistica fa un percorso esclusivamente personale e nessuno può, tantomeno io, con una valutazione a distanza, poter prevedere quanti giorni, mesi , anni quel determinato soggetto potrà sopravvivere.

un grosso in bocca al lupo

ci tenga informati

cordiali saluti

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Utente
Utente
CArissimo Dott. Catani,

finalmente riesco a risponderle, prima di tutto per ringraziarla sia per la sua cortesia e professionalità, sia per la sua sollecita risposta.

Concordo con lei nel non considerare l'uomo secondo le statistiche: anche perchè stando proprio alle statistiche la sopravvivenza di mia mamma non avrebbe dovuto superare i sei mesi...ed alcuni dottori avevano addirittura messo in discussione l'utilità della chemioterapia ( suggerendoci che probabilmente non aveva senso farla!).

Diciamo che fortunatamente mia mamma si trova per ora nella percentuale buona delle statistiche e spero che la cosa possa continuare così!

Ad oggi non ho grosse novità: nell'arco di qualche settimana dovremmo rifare la tac e nel frattempo spero finalmente di riuscire a parlare con il chirurgo.

La terrò informata, e per ora la ringrazio di cuore.
Buona giornata
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
la ringrazio io per gli aggiornamenti.

a presto