Lesione pancreas
[#2]
Ex utente
Grazie professore, ma leggendo su Internet, mi rendo conto che speranze non ce ne sono mai quando si parla di pancreas, mentre qualche conoscente vive dopo 15/20 anni dalla resezione della ghiandola stessa. Se, come mi dicono, non c'e' alcuna metastasi o coinvolgimento degli organi vicini, la sua rassicurante risposta sta ad indicare buona qualita' di vita per anni o comunque un breve o lungo calvario? Mi scusi, lo so che e' una domanda sciocca, ma credo lei sia abituato all'ansia dei parenti preoccupati. Cmq grazie per avermi letto.
[#4]
Ex utente
Buonasera a voi, desiderei chiedere qualche informazione sul decorso post operatorio dopo l'asportazione della testa del pancreas, il duodeno e la cistifellea.
Il paziente,60 anni, dimesso dopo 7 gg in ottima forma, ha cominciato a perdere sicurezza e forza, una volta arrivato a casa.
Mangia regolarmente e di tutto, digerisce bene, ma ora in 15a giornata accusa qualche dolore dopo aver ingerito una qualsiasi cosa ed una continua stanchezza.Lo stato d'animo e' peggiorato, l'umore assolutamente depresso, credo anche in attesa dell'istologico. Aggiungo che la glicemia e' sempre normale, pur senza prendere farmaci,la febbre mai presente, intestino un po' impigrito. Desidererei capire se e' il normale riassestamento degli organi manipolati, se e' lo smaltimento di anestesia e fermaci assunti, se e' insomma una situazione nella norma e se, oltre all'affetto con cui lo seguiamo, va a volte spronato ad uscire, nonostante la stanchezza, o va sempre assecondato.
Grazie per le vostre risposte, m.
Il paziente,60 anni, dimesso dopo 7 gg in ottima forma, ha cominciato a perdere sicurezza e forza, una volta arrivato a casa.
Mangia regolarmente e di tutto, digerisce bene, ma ora in 15a giornata accusa qualche dolore dopo aver ingerito una qualsiasi cosa ed una continua stanchezza.Lo stato d'animo e' peggiorato, l'umore assolutamente depresso, credo anche in attesa dell'istologico. Aggiungo che la glicemia e' sempre normale, pur senza prendere farmaci,la febbre mai presente, intestino un po' impigrito. Desidererei capire se e' il normale riassestamento degli organi manipolati, se e' lo smaltimento di anestesia e fermaci assunti, se e' insomma una situazione nella norma e se, oltre all'affetto con cui lo seguiamo, va a volte spronato ad uscire, nonostante la stanchezza, o va sempre assecondato.
Grazie per le vostre risposte, m.
[#5]
Gentile signore,
una duodenocefalopancreasectomia con colecistectomia è uno degli interventi più complicati possibili in chirurgia, che presenta numerose resezioni e ricongiunzioni (anastomosi), sovverte il normale funzionamento intestinale e instaura una nuova direzione di transito alimentare. Sicuramente l'essere stato dimesso in VII giornata post-operatoria ed aver iniziato a mangiare tutto, la glicemia in ordine, l'assenza di febbre sono un indice della ottima realizzazione dell'intervento. L'organismo tuttavia può metterci un po' di tempo ad "adattarsi" a questa nuova situazione per cui mi sento di dirle che siamo ancora nel "normale decorso post-operatorio",
Per quanto riguarda l'umore e lo stato d'animo credo che sia comprensibile uno stato di abbattimento, ma è proprio in questi momenti che diventa fondamentale la presenza di chi ci vuole bene, che ci renda meno angosciosa l'attesa, anche perchè quello che si poteva e doveva fare è stato fatto.
Bisogna aiutare la persona a vedere il bicchiere mezzo pieno, soprattutto in questi pazienti si deve stimolare la volontà di guarigione, cercando di pungolarlo in qualcosa a lui gradito (tipo potrà riprendere ad andare allo stadio) perchè: il tumore è stato portato via tutto (poteva essere inoperabile), non è stato necessario sacrificare altri organi (infiltrazione neoplastica), non c'è necessità di fare insulina o assumere antidiabetici, non ci sono state infezioni o raccolte addominali (frequenti nelle sezioni del pancreas), non ci sono state deiscenze delle anastomosi, non ci sono state infezioni delle ferite, potrà rimangiare quello che gli piace ... e così via cercando di essere sempre presenti e rassicuranti, smussando gli angoli e semplificando gli ostacoli che per questi pazienti, da soli, diventano insormontabili.
Non è una cosa facile, ma ci deve riuscire. Coraggio.
Cordiali saluti
una duodenocefalopancreasectomia con colecistectomia è uno degli interventi più complicati possibili in chirurgia, che presenta numerose resezioni e ricongiunzioni (anastomosi), sovverte il normale funzionamento intestinale e instaura una nuova direzione di transito alimentare. Sicuramente l'essere stato dimesso in VII giornata post-operatoria ed aver iniziato a mangiare tutto, la glicemia in ordine, l'assenza di febbre sono un indice della ottima realizzazione dell'intervento. L'organismo tuttavia può metterci un po' di tempo ad "adattarsi" a questa nuova situazione per cui mi sento di dirle che siamo ancora nel "normale decorso post-operatorio",
Per quanto riguarda l'umore e lo stato d'animo credo che sia comprensibile uno stato di abbattimento, ma è proprio in questi momenti che diventa fondamentale la presenza di chi ci vuole bene, che ci renda meno angosciosa l'attesa, anche perchè quello che si poteva e doveva fare è stato fatto.
Bisogna aiutare la persona a vedere il bicchiere mezzo pieno, soprattutto in questi pazienti si deve stimolare la volontà di guarigione, cercando di pungolarlo in qualcosa a lui gradito (tipo potrà riprendere ad andare allo stadio) perchè: il tumore è stato portato via tutto (poteva essere inoperabile), non è stato necessario sacrificare altri organi (infiltrazione neoplastica), non c'è necessità di fare insulina o assumere antidiabetici, non ci sono state infezioni o raccolte addominali (frequenti nelle sezioni del pancreas), non ci sono state deiscenze delle anastomosi, non ci sono state infezioni delle ferite, potrà rimangiare quello che gli piace ... e così via cercando di essere sempre presenti e rassicuranti, smussando gli angoli e semplificando gli ostacoli che per questi pazienti, da soli, diventano insormontabili.
Non è una cosa facile, ma ci deve riuscire. Coraggio.
Cordiali saluti
[#6]
Ex utente
La ringrazio per la sua solerte risposta; lo so, i casi sono diversi uno dall'altro ed anche il futuro dipendera' dall'esito dell'istologico che ancora non e' pronto, ma le parole di conforto che possono giungere anche attraverso una mail fanno molto.
Faro' leggere, la sua risposta a mio marito, xche', anche se rassicurato dalla mia presenza costante e dal mio essere sempre allegra ed in ordine, nonostante la stanchezza fisica e mentale, ha lo sguardo spaventato ed ha paura di qualsiasi piccolo dolore gli venga, fosse anche solo quello della crosticina di un drenaggio.
Un po' timorosi lo sono tutti gli uomini, rispetto a noi, ma mio marito appare ancor piu' fragile del solito e questo lo capisco benissimo.Se non sara' un disturbo per lei, la mettero' al corrente dei risultati dell'istologico e le eventuali terapie.
Grazie per il tempo che dedica anche a noi, che non siamo i suoi pazienti piu' diretti. Buon pomeriggio. m.
Faro' leggere, la sua risposta a mio marito, xche', anche se rassicurato dalla mia presenza costante e dal mio essere sempre allegra ed in ordine, nonostante la stanchezza fisica e mentale, ha lo sguardo spaventato ed ha paura di qualsiasi piccolo dolore gli venga, fosse anche solo quello della crosticina di un drenaggio.
Un po' timorosi lo sono tutti gli uomini, rispetto a noi, ma mio marito appare ancor piu' fragile del solito e questo lo capisco benissimo.Se non sara' un disturbo per lei, la mettero' al corrente dei risultati dell'istologico e le eventuali terapie.
Grazie per il tempo che dedica anche a noi, che non siamo i suoi pazienti piu' diretti. Buon pomeriggio. m.
[#7]
Gentile signora M.,
che dire, sono io che ringrazio lei, perchè ha saputo leggere anche tra le righe delle mie parole.
Rimango affascinato dalla sua forza perchè è proprio quello che in questo momento serve a suo marito ("... dalla mia presenza costante e dal mio essere sempre allegra ed in ordine, nonostante la stanchezza fisica e mentale ...). Continui così. Le siamo tutti vicino. Approfitti di tutti noi ogni volta che avrà un dubbio e noi cercheremo di dissiparlo.
Buon pomeriggio anche a lei e suo marito.
che dire, sono io che ringrazio lei, perchè ha saputo leggere anche tra le righe delle mie parole.
Rimango affascinato dalla sua forza perchè è proprio quello che in questo momento serve a suo marito ("... dalla mia presenza costante e dal mio essere sempre allegra ed in ordine, nonostante la stanchezza fisica e mentale ...). Continui così. Le siamo tutti vicino. Approfitti di tutti noi ogni volta che avrà un dubbio e noi cercheremo di dissiparlo.
Buon pomeriggio anche a lei e suo marito.
[#9]
Ex utente
Buona sera dottor Nardacchione,
mi piacerebbe sentire un suo commento sull'esito dell'esame istologico arrivato 2 gg fa, ed un consiglio sul da farsi, anche se grande fiducia ho nel medico/chirurgo che ci sta seguendo; c'e'un modo, un sito cui poter inviare un file del documento? naturalmente se non e'pretendere troppo.
Intanto le confermo lo stato buona condizione di mio marito, che anche sul fronte dell'umore si e' molto resserenato. Grazie, m.
mi piacerebbe sentire un suo commento sull'esito dell'esame istologico arrivato 2 gg fa, ed un consiglio sul da farsi, anche se grande fiducia ho nel medico/chirurgo che ci sta seguendo; c'e'un modo, un sito cui poter inviare un file del documento? naturalmente se non e'pretendere troppo.
Intanto le confermo lo stato buona condizione di mio marito, che anche sul fronte dell'umore si e' molto resserenato. Grazie, m.
[#10]
Gentile signora M
(tiri su il morale, lei è grande e si veda in ... maiuscolo),
mi fa molto piacere rileggerla e soprattutto sentire la forza della speranza delle sue parole, così come l'umore di suo marito.
Da alcuni mesi cerchiamo di evitare di fornire indirizzi privati agli utenti e quindi può inviare il file sulla posta del sito f.nardacchione@medicitalia.it o su quello ospedaliero nardacchione.francesco@aslrmc.it
Le comunico tuttavia, che, per una questione di correttezza nei confronti dei colleghi del sito, renderò pubblica la documentazione inviata.
Sto gia aspettando.
A presto
(tiri su il morale, lei è grande e si veda in ... maiuscolo),
mi fa molto piacere rileggerla e soprattutto sentire la forza della speranza delle sue parole, così come l'umore di suo marito.
Da alcuni mesi cerchiamo di evitare di fornire indirizzi privati agli utenti e quindi può inviare il file sulla posta del sito f.nardacchione@medicitalia.it o su quello ospedaliero nardacchione.francesco@aslrmc.it
Le comunico tuttavia, che, per una questione di correttezza nei confronti dei colleghi del sito, renderò pubblica la documentazione inviata.
Sto gia aspettando.
A presto
[#11]
Ex utente
Ma dottore non mi permetterei mai di chiedere un indirizzo privato, ci mancherebbe altro!
intendevo un indirizzo, come quelli che mi ha indicato, cui poter inviare in allegato il referto, dato che se lo dovessi trascrivere potrei fare errori. In piu' non essendo avvezza a forum e chat, non sapevo come fare. Desidererei un suo parere, xche' in questi casi, mi accorgo ora, si ha bisogno di sapere, sentire, chiedere......
Ora le invio la documentazione(certo che la puo' rendere pubblica) all'indirizzo che mi ha indicato; il chirurgo, persona che stimo molto e che ha su di me(ora anche su mio marito) un effetto molto rasserenante, lo ha dichiarato guarito, la malattia non c'e' piu'in questo momento.
Consiglia una chemio preventiva, ma ha lasciato a lui la scelta ed egli ha deciso di seguire il consiglio, quindi vedremo l'oncologo; poi, certo, il futuro e' in mano a nostro Signore e non certo in mano nostra.
Le posso confidare una cosa? oggi mi sento serena, ma svuotata; possibile che tutta l'ansia dei gg e delle settimane passate sia finita di colpo? Lo so che non puo' essere cosi', ma dalla prognosi che in un altro ospedale qui in zona mi avevano fatto 2 mesi fa, di poco residuo di vita ad ora, c'e' una bella differenza.
Mio marito ha letteralmente cambiato aspetto da ieri sera ed ha anche piu' voglia di fare; pensi che son tornata dal lavoro ed ho trovato oggi un risotto fumante!
Grazie per la pazienza di leggermi, ma,e qui mi permetto, anche della comprensione affettuosa che sento leggendo le sue parole.
Io lavoro con molti medici, ma quelli che hanno la professione nel sangue ed hanno amore per l'uomo, non sono poi cosi' tanti, credo lo sappia. Buon pomeriggio o serata. m.
intendevo un indirizzo, come quelli che mi ha indicato, cui poter inviare in allegato il referto, dato che se lo dovessi trascrivere potrei fare errori. In piu' non essendo avvezza a forum e chat, non sapevo come fare. Desidererei un suo parere, xche' in questi casi, mi accorgo ora, si ha bisogno di sapere, sentire, chiedere......
Ora le invio la documentazione(certo che la puo' rendere pubblica) all'indirizzo che mi ha indicato; il chirurgo, persona che stimo molto e che ha su di me(ora anche su mio marito) un effetto molto rasserenante, lo ha dichiarato guarito, la malattia non c'e' piu'in questo momento.
Consiglia una chemio preventiva, ma ha lasciato a lui la scelta ed egli ha deciso di seguire il consiglio, quindi vedremo l'oncologo; poi, certo, il futuro e' in mano a nostro Signore e non certo in mano nostra.
Le posso confidare una cosa? oggi mi sento serena, ma svuotata; possibile che tutta l'ansia dei gg e delle settimane passate sia finita di colpo? Lo so che non puo' essere cosi', ma dalla prognosi che in un altro ospedale qui in zona mi avevano fatto 2 mesi fa, di poco residuo di vita ad ora, c'e' una bella differenza.
Mio marito ha letteralmente cambiato aspetto da ieri sera ed ha anche piu' voglia di fare; pensi che son tornata dal lavoro ed ho trovato oggi un risotto fumante!
Grazie per la pazienza di leggermi, ma,e qui mi permetto, anche della comprensione affettuosa che sento leggendo le sue parole.
Io lavoro con molti medici, ma quelli che hanno la professione nel sangue ed hanno amore per l'uomo, non sono poi cosi' tanti, credo lo sappia. Buon pomeriggio o serata. m.
[#12]
Gentile signora M ,
la diagnosi effettuata lascia poco spazio all'immaginazione e per rispetto ai colleghi del sito la riporto in stralcio
(Neoformazione 1,8x2,8x2,5 interessante processo uncinato e margine inferiore testa pancreas, ... a 0.1 cm dal margine sui connettivi posteiori, a 0,1 cm dal margine presso la doccia dei vasi mesenterici: adenocarcinoma duttale discretamente differenziato con aree scarsamente differenziate, infiltrante il connettivo peripancreatico post. e su doccia dei vasi mesenterici. Meta in 3 su 9 linfonodi. pT3, pN1, G3).
L'intervento è stato radicale e completo.
In questi casi più dei libri e delle prescrizioni conta il risultato: suo marito è sereno ed ha cucinato un risotto fumante: mi dispiace di essere di guardia in ospedale perchè mi è arrivato il profumo.
In merito alla sua stanchezza la trovo più che giustificata.
Lo stress accumulato in questi ultimi periodi non le hanno permesso di rilassarsi e Lei ha continuato a correre in continuo stato di pre-allarme pronta sempre al peggio ma con il sorriso sempre sulle labbra. Adesso può crollare e rilassarsi, con calma,..." sempre allegra ed in ordine, nonostante la stanchezza fisica e mentale."
Per quanto riguarda la indicazione alla chemioterapia concordo con quanto detto dal collega che l'ha operato; penso infatti che ogni tentativo deve essere perseguito per evitare di avere, un domani lontanissimo, il benchè minimo scrupolo e non aver lasciato nulla di intentato.
Finora le terapie proposte hanno dato i risultati sperati ( e che risultati, forse addirittura superiori alle più rosee aspettative ).
Continui cosi.
Vada avanti senza paura guardando in faccia serenamente questa infame malattia, ma continuando ad essere il cardine indispensabile alla vita di suo marito.
Con affetto f. (se non cresce lei ... allora mi rimpicciolisco io)
la diagnosi effettuata lascia poco spazio all'immaginazione e per rispetto ai colleghi del sito la riporto in stralcio
(Neoformazione 1,8x2,8x2,5 interessante processo uncinato e margine inferiore testa pancreas, ... a 0.1 cm dal margine sui connettivi posteiori, a 0,1 cm dal margine presso la doccia dei vasi mesenterici: adenocarcinoma duttale discretamente differenziato con aree scarsamente differenziate, infiltrante il connettivo peripancreatico post. e su doccia dei vasi mesenterici. Meta in 3 su 9 linfonodi. pT3, pN1, G3).
L'intervento è stato radicale e completo.
In questi casi più dei libri e delle prescrizioni conta il risultato: suo marito è sereno ed ha cucinato un risotto fumante: mi dispiace di essere di guardia in ospedale perchè mi è arrivato il profumo.
In merito alla sua stanchezza la trovo più che giustificata.
Lo stress accumulato in questi ultimi periodi non le hanno permesso di rilassarsi e Lei ha continuato a correre in continuo stato di pre-allarme pronta sempre al peggio ma con il sorriso sempre sulle labbra. Adesso può crollare e rilassarsi, con calma,..." sempre allegra ed in ordine, nonostante la stanchezza fisica e mentale."
Per quanto riguarda la indicazione alla chemioterapia concordo con quanto detto dal collega che l'ha operato; penso infatti che ogni tentativo deve essere perseguito per evitare di avere, un domani lontanissimo, il benchè minimo scrupolo e non aver lasciato nulla di intentato.
Finora le terapie proposte hanno dato i risultati sperati ( e che risultati, forse addirittura superiori alle più rosee aspettative ).
Continui cosi.
Vada avanti senza paura guardando in faccia serenamente questa infame malattia, ma continuando ad essere il cardine indispensabile alla vita di suo marito.
Con affetto f. (se non cresce lei ... allora mi rimpicciolisco io)
[#15]
Ex utente
Buona serata al dottor Nardacchione ed alla dottoressa Morelli, che ringrazio per il suo augurio. Continua la nostra storia, che spero non sia infinita, con la visita oncologica effettuata quest'oggi.
Innanzitutto mi preme dire che ogni giorno mio marito acquista forza e si muove con piu' sicurezza; mangiando di tutto e con frequenza, riesco ad eliminare integratori e simili, xche' l'alimentazione e' assolutamente completa. Rimangono qua' e la' momenti in cui qualche fastidio, piu' che dolore si presenta, ma tutto sommato debbo dire che la situazione volge al positivo. Fisicamente; xche' moralmente compaiono momenti di defaillance e crisi, che prima non erano mai avvenuti.
Paura della malattia, paura di non essere guarito, paura....che, dice, a mente lucida controlla, ma in alcuni momenti ha il sopravvento. Credo sia normale, anche perche'nel giro di due anni
tre nostri cari amici sono mancati, colpiti dallo stesso male.
Oggi l'oncologo ci ha proposto, riconfermando la possibilita' di astenersi da qualsiasi cura in assoluta liberta', o la terapia convenzionale con Gemcitabina o la PEX-G, seguite da radiochemioterapia con 5-florouracile in infusione continua concomitante o Capecitabina per os. La proposta e' di partecipare ad uno studio/ricerca, che potra' essere utile anche ad altri ammalati in tempi futuri.
Sinceramente, pur sentendomi egoista, ho valutato piu' adatta a mio marito la prima soluzione, xche' gli effetti collaterali, che sembra siano inesistenti o rari nel primo caso, sono assolutamente pesanti nel secondo. Se per l'effetto dei farmaci per i prox tre-quattro mesi mio marito dovesse stare poco bene, so per certo che il suo stato psicologico sarebbe cosi' depresso da inficiare anche l'effetto sul fisico della terapia, e la sua serenita' mi preme, forse sbaglio, piu' di qualsiasi altra cosa.
Ora, certo io non sono competente, ma nemmeno saprei a chi altro rivolgermi, dato che lo stesso chirurgo dice di non essere in grado di dare valutazioni corrette, esulando dalla sua specialita' l'argomento. Posso chiedere a voi un parere? tenendo conto che mio marito non avrebbe, a quanto pare, piu' nessuna cellula malata, ma volendo fare solo prevenzione,potremmo considerare sufficiente la Gemcitabina? Grazie per l'attenzione, m.
Innanzitutto mi preme dire che ogni giorno mio marito acquista forza e si muove con piu' sicurezza; mangiando di tutto e con frequenza, riesco ad eliminare integratori e simili, xche' l'alimentazione e' assolutamente completa. Rimangono qua' e la' momenti in cui qualche fastidio, piu' che dolore si presenta, ma tutto sommato debbo dire che la situazione volge al positivo. Fisicamente; xche' moralmente compaiono momenti di defaillance e crisi, che prima non erano mai avvenuti.
Paura della malattia, paura di non essere guarito, paura....che, dice, a mente lucida controlla, ma in alcuni momenti ha il sopravvento. Credo sia normale, anche perche'nel giro di due anni
tre nostri cari amici sono mancati, colpiti dallo stesso male.
Oggi l'oncologo ci ha proposto, riconfermando la possibilita' di astenersi da qualsiasi cura in assoluta liberta', o la terapia convenzionale con Gemcitabina o la PEX-G, seguite da radiochemioterapia con 5-florouracile in infusione continua concomitante o Capecitabina per os. La proposta e' di partecipare ad uno studio/ricerca, che potra' essere utile anche ad altri ammalati in tempi futuri.
Sinceramente, pur sentendomi egoista, ho valutato piu' adatta a mio marito la prima soluzione, xche' gli effetti collaterali, che sembra siano inesistenti o rari nel primo caso, sono assolutamente pesanti nel secondo. Se per l'effetto dei farmaci per i prox tre-quattro mesi mio marito dovesse stare poco bene, so per certo che il suo stato psicologico sarebbe cosi' depresso da inficiare anche l'effetto sul fisico della terapia, e la sua serenita' mi preme, forse sbaglio, piu' di qualsiasi altra cosa.
Ora, certo io non sono competente, ma nemmeno saprei a chi altro rivolgermi, dato che lo stesso chirurgo dice di non essere in grado di dare valutazioni corrette, esulando dalla sua specialita' l'argomento. Posso chiedere a voi un parere? tenendo conto che mio marito non avrebbe, a quanto pare, piu' nessuna cellula malata, ma volendo fare solo prevenzione,potremmo considerare sufficiente la Gemcitabina? Grazie per l'attenzione, m.
[#16]
Gentile signora M,
purtroppo, come il chirurgo che ha operato Suo marito, anch'io confesso tutti i miei limiti e non so cosa consigliarLe in merito alla terapia migliore.
La chirurgia in realtà è un grande bluff che però ti permette di "fare" e di vedere subito i risultati mentre in tutte le procedure mediche che prevedono la somministrazione di terapie i risultati si vedono a distanza.
La terapia migliore non può quindi essere stabilita a priori.
Per tale motivo esistono i "protocolli" che a livello internazionale, in base alle risposte "migliori" dei pazienti, suggeriscono le soluzioni.
Gli specialisti oncologi valutano le terapie più idonee caso per caso, in funzione del tipo e dell'evoluzione della malattia, ma solo il tempo potrà confermare la validità delle stesse.
Comprendo i momenti di sconorto di suo marito, sono inevitabili, ma in questo momento deve solo andare avanti e basta, così come sta già facendo.
Provo ad indirizzare la Sua richiesta anche ai colleghi oncologi del sito.
La saluto cordialmente ... f.
purtroppo, come il chirurgo che ha operato Suo marito, anch'io confesso tutti i miei limiti e non so cosa consigliarLe in merito alla terapia migliore.
La chirurgia in realtà è un grande bluff che però ti permette di "fare" e di vedere subito i risultati mentre in tutte le procedure mediche che prevedono la somministrazione di terapie i risultati si vedono a distanza.
La terapia migliore non può quindi essere stabilita a priori.
Per tale motivo esistono i "protocolli" che a livello internazionale, in base alle risposte "migliori" dei pazienti, suggeriscono le soluzioni.
Gli specialisti oncologi valutano le terapie più idonee caso per caso, in funzione del tipo e dell'evoluzione della malattia, ma solo il tempo potrà confermare la validità delle stesse.
Comprendo i momenti di sconorto di suo marito, sono inevitabili, ma in questo momento deve solo andare avanti e basta, così come sta già facendo.
Provo ad indirizzare la Sua richiesta anche ai colleghi oncologi del sito.
La saluto cordialmente ... f.
[#18]
Gent.ma Sig.ra
intanto mi associo ai complimenti del collega Nardacchione per la lucidità con cui sta affrontando la situazione.
Sottraendo dal post del collega mi pare di capire che l'esame istologico citi testualmente "Neoformazione 1,8x2,8x2,5 interessante processo uncinato e margine inferiore testa pancreas, ... a 0.1 cm dal margine sui connettivi posteiori, a 0,1 cm dal margine presso la doccia dei vasi mesenterici: adenocarcinoma duttale discretamente differenziato con aree scarsamente differenziate, infiltrante il connettivo peripancreatico post. e su doccia dei vasi mesenterici. Meta in 3 su 9 linfonodi. pT3, pN1, G3".
Se è così, anche se gli studi e lo standard consiglierebbero un trattamento adiuvante chemio-radio, ritengo che esso sia NON scevro di effetti collaterali importanti e stante a quanto da Lei descritto quest'ultimi impatterebbero sualla qualità di vita di suo marito e sul suo stato psichico.
La gemcitabina è un "signor" farmaco per la patologia pancreatica e ne consiglierei l'uso vista la positività linfonodale, le dimensioni del T e il grading (G3); tra le altre cose è discretamente tollerato (lieve nausea/vomito, piastronopenia o in rari casi piastrinosi).
Mi permetto staccandomi dal discorso di un rigo di fare con lei una considerazione, riprendendo quanto detto dal collega sopra.
Il consigliare oggi la gemcitabina invece che altri farmaci, per tale patologia e il poter segnalare anzitempo gli effetti collaterali più probabili, nasce dall'esperienza di studi clinici condotti in passato. Ovviamente la ricerca (seppur lenta in Italia per carenza di fondi), non si ferma! Ecco il perchè viene a volte proposta la partecipazione LIBERA a studi clinici; si cerca di poter migliorare le terapie o addirittura cercare farmaci che a parità di efficacia possano per la stessa patologia dare meno effetti collaterali (questo è il caso della gemcitabina e del fluorouracile per la neoplasia in questione).
Ci tenga informati.
intanto mi associo ai complimenti del collega Nardacchione per la lucidità con cui sta affrontando la situazione.
Sottraendo dal post del collega mi pare di capire che l'esame istologico citi testualmente "Neoformazione 1,8x2,8x2,5 interessante processo uncinato e margine inferiore testa pancreas, ... a 0.1 cm dal margine sui connettivi posteiori, a 0,1 cm dal margine presso la doccia dei vasi mesenterici: adenocarcinoma duttale discretamente differenziato con aree scarsamente differenziate, infiltrante il connettivo peripancreatico post. e su doccia dei vasi mesenterici. Meta in 3 su 9 linfonodi. pT3, pN1, G3".
Se è così, anche se gli studi e lo standard consiglierebbero un trattamento adiuvante chemio-radio, ritengo che esso sia NON scevro di effetti collaterali importanti e stante a quanto da Lei descritto quest'ultimi impatterebbero sualla qualità di vita di suo marito e sul suo stato psichico.
La gemcitabina è un "signor" farmaco per la patologia pancreatica e ne consiglierei l'uso vista la positività linfonodale, le dimensioni del T e il grading (G3); tra le altre cose è discretamente tollerato (lieve nausea/vomito, piastronopenia o in rari casi piastrinosi).
Mi permetto staccandomi dal discorso di un rigo di fare con lei una considerazione, riprendendo quanto detto dal collega sopra.
Il consigliare oggi la gemcitabina invece che altri farmaci, per tale patologia e il poter segnalare anzitempo gli effetti collaterali più probabili, nasce dall'esperienza di studi clinici condotti in passato. Ovviamente la ricerca (seppur lenta in Italia per carenza di fondi), non si ferma! Ecco il perchè viene a volte proposta la partecipazione LIBERA a studi clinici; si cerca di poter migliorare le terapie o addirittura cercare farmaci che a parità di efficacia possano per la stessa patologia dare meno effetti collaterali (questo è il caso della gemcitabina e del fluorouracile per la neoplasia in questione).
Ci tenga informati.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#19]
Ex utente
Anche a lei, dott. D'Angelo,
un grazie di cuore per la lettura e per la sua risposta; condivido quanto lei dice sulla ricerca e la necessita' che venga ampliata, ma ognuno di noi,deve fare la sua parte quando non e' coinvolto, quando lucidamente sa e vuole fare qualcosa, perche'quando si trova in questo vortice di ansie o disperazione, quando la malattia entra in casa.... diventa egoista, involontariamente!
Le assicuro che si pensa poco agli altri, ma di piu' ai propri ammalati.Ecco perche' mi son detta, e non e' da me, scegliamo la soluzione che si adatta al nostro caso, la sperimentazione lasciamola agli altri(non le nascondo che un pizzico la coscienza mi si e' rivoltata dentro!!!)
Detto questo le chiedo, ho capito bene ? anche lei considera adatta e sufficiente la terapia con la gemcitabina o dovra' essere seguita dalla radioterapia?
Mamma mia, che pazienza dovete avere con noi, non con i malati, ma con chi sta loro intorno.
Grazie, buona serata a lei ed ai colleghi che mi sono stati vicini. m.
un grazie di cuore per la lettura e per la sua risposta; condivido quanto lei dice sulla ricerca e la necessita' che venga ampliata, ma ognuno di noi,deve fare la sua parte quando non e' coinvolto, quando lucidamente sa e vuole fare qualcosa, perche'quando si trova in questo vortice di ansie o disperazione, quando la malattia entra in casa.... diventa egoista, involontariamente!
Le assicuro che si pensa poco agli altri, ma di piu' ai propri ammalati.Ecco perche' mi son detta, e non e' da me, scegliamo la soluzione che si adatta al nostro caso, la sperimentazione lasciamola agli altri(non le nascondo che un pizzico la coscienza mi si e' rivoltata dentro!!!)
Detto questo le chiedo, ho capito bene ? anche lei considera adatta e sufficiente la terapia con la gemcitabina o dovra' essere seguita dalla radioterapia?
Mamma mia, che pazienza dovete avere con noi, non con i malati, ma con chi sta loro intorno.
Grazie, buona serata a lei ed ai colleghi che mi sono stati vicini. m.
[#20]
ANCHE SE NON è LO STANDARD, COME LE DICEVO, HO AVUTO ESPERIENZE DI TOSSICITà IMPORTANTI CON LA CHEMIO-RADIO NEI TRATTAMENTI DEL PANCREAS; DI CONTRO HO AVUTO IN EPOCHE PASSATE ALCUNI PAZIENTI CHE HANNO BEN RISPOSTO ALLA GEMCITABINA DA SOLA.
TENGA PRESENTE CHE COMUNQUE IL NON POTER VALUTARE IL PAZIENTE LIMITA MOLTO NELLE DECISIONI.
TENGA PRESENTE CHE COMUNQUE IL NON POTER VALUTARE IL PAZIENTE LIMITA MOLTO NELLE DECISIONI.
[#24]
Ex utente
Buon pomeriggio a tutti voi, torno a chiedere il vostro consulto e ad aggiornarvi sulla situazione che riguarda mio marito: questa settimana, marcatori e tac hanno dato esiti negativi, ci siamo tranquillizzati e abbiamo quindi scelto la terapia a base di un solo farmaco, la gemcitabina. La prima infusione e' stata fatta venerdi' alle 13, preceduta da una fiala di antiemetico.
Si puo' dire che da allora(salvo qualche ora nel corso della giornata di ieri, sabato) mio marito ha la febbre alta, attualmente e' ancora 39°, ma ha raggiunto picchi di 40°. Grande spossatezza, dolore alle ossa. Cerco di tenerla controllata con paracetamolo1000, anche tre vv al dì, bagni tiepidi, ghiaccio sulla nuca, ma sinceramente mi pare piu' ammalato di prima.
Durerà molto? ...saranno tre mesi cosi'? Quella che voi chiamate la mia lucidita'....si sta opacizzando. grazie, m.
Si puo' dire che da allora(salvo qualche ora nel corso della giornata di ieri, sabato) mio marito ha la febbre alta, attualmente e' ancora 39°, ma ha raggiunto picchi di 40°. Grande spossatezza, dolore alle ossa. Cerco di tenerla controllata con paracetamolo1000, anche tre vv al dì, bagni tiepidi, ghiaccio sulla nuca, ma sinceramente mi pare piu' ammalato di prima.
Durerà molto? ...saranno tre mesi cosi'? Quella che voi chiamate la mia lucidita'....si sta opacizzando. grazie, m.
[#27]
Gentile m
non è facile via internet fornire indicazioni precise. Sicuramente il paracetamolo è un antipiretico efficace, ma in caso di rialzi febbrili così imnportanti e resistenti alle comuni terapie, il cortisone rimane il farmaco di scelta.
Indispensabile comunque il contatto con l'oncologo di riferimento, che ha iniziato la terapia.
Per quanto mi è dato sapere comunque questi rialzi febbrili non sono comuni e non durano per tutto il trattamento.
Coraggio, f.
non è facile via internet fornire indicazioni precise. Sicuramente il paracetamolo è un antipiretico efficace, ma in caso di rialzi febbrili così imnportanti e resistenti alle comuni terapie, il cortisone rimane il farmaco di scelta.
Indispensabile comunque il contatto con l'oncologo di riferimento, che ha iniziato la terapia.
Per quanto mi è dato sapere comunque questi rialzi febbrili non sono comuni e non durano per tutto il trattamento.
Coraggio, f.
[#28]
Ex utente
Grazie anche a lei, dottore, benritrovato;l'oncologo ieri e oggi non e' reperibile, ma mi aveva consigliato, venerdi', nimesulide oltre al paracetamolo, domani sentiro', ma domani spero che non ci sia nessun rialzo. Gia'in questo momento la febbre continua a non eserci(37°). Gli daro' un grammo di paracetamolo prima di dormire, a scopo precauzionale.
Spero proprio che alla seconda infusione gia' vada meglio, xche' capisco il suo non voler fare piu' nulla(ma era stata una infelice battuta di venerdi', sotto i 40° di febbre). Grazie di nuovo, m.
Spero proprio che alla seconda infusione gia' vada meglio, xche' capisco il suo non voler fare piu' nulla(ma era stata una infelice battuta di venerdi', sotto i 40° di febbre). Grazie di nuovo, m.
[#29]
Ex utente
Buongiorno a tutti i medici che leggeranno,
continua la nostra cronaca sul post-infusione, dopo che avevo ricevuto la risposta del dottor D'Angelo.
Come avevo gia' scritto, un'ora circa dopo l'infusione, e' arrivata la febbre che ha toccato i 40°, la sera del venerdi' era scesa, con il paracetamolo dato 2vv ed il ghiaccio sulla testa, a 37.2°.
Il sabato si puo' dire che mio marito e' stato bene, sfebbrato fino alle 20.30 circa, poi la febbre e'salita di nuovo fin quasi a 38° ed ho dato di nuovo il farmaco. La domenica e' stata una domenica di fuoco, siamo arrivati di nuovo a 40° nel corso della giornata, che e' stata tutta una giornata di grande cociore. Bagno tiepido, paracetamolo e nimesulide, ed alle 20.30 e' scesa a 37°; lunedi' mio marito, se si esclude la stanchezza conseguente e' stato bene. La nausea che tanto temeva non l'ha avuta e questa e' gia' una buona cosa.
Ora , anche se capisco che non si puo' sapere quel che accadra', vorrei chiedere, in base alla loro esperienza, se e' possibile
che la prossima volta il rialzo termico sia simile, e se eventualmente si puo' prevenire o bloccare sul nascere.
L'oncologo, interpellato anche sull'eventuale uso di cortisone consigliatomi da voi, mi ha detto solo di prevenire la febbre con tachipirina 1000, subito dopo la chemio e continuare ogni 8h per 2 gg. Pensate che la reazione sar' piu' morbida o altrettanto dura?
Grazie e buon lavoro. m.
continua la nostra cronaca sul post-infusione, dopo che avevo ricevuto la risposta del dottor D'Angelo.
Come avevo gia' scritto, un'ora circa dopo l'infusione, e' arrivata la febbre che ha toccato i 40°, la sera del venerdi' era scesa, con il paracetamolo dato 2vv ed il ghiaccio sulla testa, a 37.2°.
Il sabato si puo' dire che mio marito e' stato bene, sfebbrato fino alle 20.30 circa, poi la febbre e'salita di nuovo fin quasi a 38° ed ho dato di nuovo il farmaco. La domenica e' stata una domenica di fuoco, siamo arrivati di nuovo a 40° nel corso della giornata, che e' stata tutta una giornata di grande cociore. Bagno tiepido, paracetamolo e nimesulide, ed alle 20.30 e' scesa a 37°; lunedi' mio marito, se si esclude la stanchezza conseguente e' stato bene. La nausea che tanto temeva non l'ha avuta e questa e' gia' una buona cosa.
Ora , anche se capisco che non si puo' sapere quel che accadra', vorrei chiedere, in base alla loro esperienza, se e' possibile
che la prossima volta il rialzo termico sia simile, e se eventualmente si puo' prevenire o bloccare sul nascere.
L'oncologo, interpellato anche sull'eventuale uso di cortisone consigliatomi da voi, mi ha detto solo di prevenire la febbre con tachipirina 1000, subito dopo la chemio e continuare ogni 8h per 2 gg. Pensate che la reazione sar' piu' morbida o altrettanto dura?
Grazie e buon lavoro. m.
[#30]
Ex utente
Gentili dottori,
sono qui per aggiornarvi sul prosieguo della terapia di mio marito, e devo dire che sono contenta xche' mio marito sta bene e non si e' verificato quanto accaduto la settimana precedente.
Venerdi'ha fatto la seconda infusione, ed insieme alla gemcitabina, l'oncologo ha accettato il suggerimento di mettere un po' di cortisone; io gli ho dato immediatamente il paracetamolo 1000, e non c'e' stato alcun effetto collaterale fastidioso.
Ho aspettato il sabato(magari l'effetto fosse solo ritardato), ma anche oggi sta benissimo e quindi continueremo piu' sollevati la cura. Grazie per la vostra partecipazione, m.
sono qui per aggiornarvi sul prosieguo della terapia di mio marito, e devo dire che sono contenta xche' mio marito sta bene e non si e' verificato quanto accaduto la settimana precedente.
Venerdi'ha fatto la seconda infusione, ed insieme alla gemcitabina, l'oncologo ha accettato il suggerimento di mettere un po' di cortisone; io gli ho dato immediatamente il paracetamolo 1000, e non c'e' stato alcun effetto collaterale fastidioso.
Ho aspettato il sabato(magari l'effetto fosse solo ritardato), ma anche oggi sta benissimo e quindi continueremo piu' sollevati la cura. Grazie per la vostra partecipazione, m.
[#31]
Ex utente
Sono passate altre settimane dalla mia precedente comunicazione e mi accorgo che non ho piu' riscontri. Credo che i medici ritengano di non dover piu' interloquire con me, a questo punto non mi resta che ringraziare per il prezioso aiuto che ho ricevuto in momenti difficili. Il loro aiuto, le loro considerazioni sono state di conforto, ora camminero' con le mie gambe, rinfrancata dal fatto che mio marito sta benissimo. Tac ed esami sono perfetti, lui ha ripreso la sua vita in modo quasi normale(considero accettabile uno stato di affaticamento saltuario) e desidero con questa testimonianza confortare altre persone che, di fronte al problema di un tumore pancreatico, si sentono rispondere spesso che non c'e' speranza. La speranza non deve mai venire meno, ma nemmeno il sostegno al malato.
Grazie a chi mi ha scritto o anche semplicemente letto. m.
Grazie a chi mi ha scritto o anche semplicemente letto. m.
[#33]
Ex utente
Dottoressa Morelli,
il suo augurio mi fa molto piacere e mi invoglia a continuare nel cammino intrapreso, un cammino dove non voglio trovino posto la paura, l'attesa e quanto possa creare ansia.
Il futuro puo' riservarci qualsiasi cosa, lo so; ma io aspetto solo cose positive, le altre, dovessero arrivare, mi troverebbero pronta a lottare. Buona serata e buona domenica, m.
il suo augurio mi fa molto piacere e mi invoglia a continuare nel cammino intrapreso, un cammino dove non voglio trovino posto la paura, l'attesa e quanto possa creare ansia.
Il futuro puo' riservarci qualsiasi cosa, lo so; ma io aspetto solo cose positive, le altre, dovessero arrivare, mi troverebbero pronta a lottare. Buona serata e buona domenica, m.
[#37]
Ex utente
Buona serata a chi leggera' questo mio ennesimo commento, sono passate settimane, mesi, dall'ultima mia comunicazione e se ora torno a scrivere, e' perche' voglio, con la mia testimonianza, essere di aiuto a chi sta vivendo momenti difficili.
La storia di mio marito e' tutta scritta nei commenti precedenti, inutile ripeterla, ma dato che raramente si sentono storie positive quando si parla di carcinomi al pancreas, volevo dire..... coraggio, non disperate, ce la si puo' fare. Certo,nel forum ho letto anch'io(quante notti ho passato su internet)tante storie tristi e drammatiche, tante ansie e tante angosce. Quante vv mi son detta, ma anch'io sto cercando di arrampicarmi sui muri, come fa la persona che sto leggendo, che sembra non capire che i medici stanno rispondendo delicatamente per non dire che le situazioni sono tremende?
Ho sempre capito e condiviso le loro ansie e il loro non voler vedere la verita'.
Ma ora io son qui per dire che in alcune condizioni, il male piu' tremendo, il carcinoma, e l'organo piu' infido, il pancreas, non sono sempre indice di situazione disperata.
Noi siamo stati fortunati: segnali precoci, indagini precise, chirurgo e medici preparati, strutture all'avanguardia, ma soprattutto nessuna metastasi. Sono state situazioni fondamentali,certo,ma fondamentale e'stato anche crederci, lottare contro la paura, avere fiducia. Ora, a 6 mesi dall'intervento che e' stato risolutivo, mio marito ha ripreso, complice una salutare vacanza in montagna, 6 dei 12 kg che aveva perso in pochi mesi, mentre i medici gli avevano detto di scordarsi un incremento entro l'anno, anzi, che stesse attento a non diminuire di peso.
Bene, la ripresa di 6 kg, la ritornata fiducia e la voglia di farcela, lo hanno portato ad essere l'uomo attivo che e' sempre stato. Non piu' stanchezza, non piu' bisogno di riposo, nessuna cura, ed esami, marcatori tumorali, Tac, perfettamente regolari. Cosa volere di piu'?
Certo, sono passati solo 6 mesi, i controlli saranno ora molto frequenti, poi adagio adagio si faranno un po' piu' lontani uno dall'altro, ma cosa importa fare visite ed esami a fronte di uno star bene come quello attuale?
Certo, sono passati solo 6 mesi, ancora tutto puo' succedere, ma xche' non continuare a pensare positivo, anziche' temere che il futuro potra' portare sorprese?
Ecco, questo e' il mio messaggio: non disperate, la parola pancreas non deve solo far paura, ma far pensare che tutto il possibile va fatto, xche' i risultati potranno essere molto buoni.
Un grazie, anche da questa sede, a chi ci ha aiutato, sul forum, in ospedale, in famiglia, un grazie per averci permesso di continuare ancora una vita serena. m.
La storia di mio marito e' tutta scritta nei commenti precedenti, inutile ripeterla, ma dato che raramente si sentono storie positive quando si parla di carcinomi al pancreas, volevo dire..... coraggio, non disperate, ce la si puo' fare. Certo,nel forum ho letto anch'io(quante notti ho passato su internet)tante storie tristi e drammatiche, tante ansie e tante angosce. Quante vv mi son detta, ma anch'io sto cercando di arrampicarmi sui muri, come fa la persona che sto leggendo, che sembra non capire che i medici stanno rispondendo delicatamente per non dire che le situazioni sono tremende?
Ho sempre capito e condiviso le loro ansie e il loro non voler vedere la verita'.
Ma ora io son qui per dire che in alcune condizioni, il male piu' tremendo, il carcinoma, e l'organo piu' infido, il pancreas, non sono sempre indice di situazione disperata.
Noi siamo stati fortunati: segnali precoci, indagini precise, chirurgo e medici preparati, strutture all'avanguardia, ma soprattutto nessuna metastasi. Sono state situazioni fondamentali,certo,ma fondamentale e'stato anche crederci, lottare contro la paura, avere fiducia. Ora, a 6 mesi dall'intervento che e' stato risolutivo, mio marito ha ripreso, complice una salutare vacanza in montagna, 6 dei 12 kg che aveva perso in pochi mesi, mentre i medici gli avevano detto di scordarsi un incremento entro l'anno, anzi, che stesse attento a non diminuire di peso.
Bene, la ripresa di 6 kg, la ritornata fiducia e la voglia di farcela, lo hanno portato ad essere l'uomo attivo che e' sempre stato. Non piu' stanchezza, non piu' bisogno di riposo, nessuna cura, ed esami, marcatori tumorali, Tac, perfettamente regolari. Cosa volere di piu'?
Certo, sono passati solo 6 mesi, i controlli saranno ora molto frequenti, poi adagio adagio si faranno un po' piu' lontani uno dall'altro, ma cosa importa fare visite ed esami a fronte di uno star bene come quello attuale?
Certo, sono passati solo 6 mesi, ancora tutto puo' succedere, ma xche' non continuare a pensare positivo, anziche' temere che il futuro potra' portare sorprese?
Ecco, questo e' il mio messaggio: non disperate, la parola pancreas non deve solo far paura, ma far pensare che tutto il possibile va fatto, xche' i risultati potranno essere molto buoni.
Un grazie, anche da questa sede, a chi ci ha aiutato, sul forum, in ospedale, in famiglia, un grazie per averci permesso di continuare ancora una vita serena. m.
Questo consulto ha ricevuto 37 risposte e 16.7k visite dal 14/04/2008.
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