Trauma successivo a tenorrafia

Egr. dottori,
il mese scorso ho subito un intervento di tenorrafia ai flessori superficiali del II e III dito mano dx in seguito ad una lesione da taglio all'altezza del polso. Dopo tre settimane ho cominciato a fare fisioterapia per ridurre le aderenze, con progressi eccellenti già dai primi giorni.
In seguito a una manovra di stretching eccessivamente prolungata (estensione del III dito sul lato dorsale della mano) ho avvertito un certo dolore nella zona delle articolazioni prossimale e metacarpo-falangea con totale scomparsa della flessione del dito stesso dovuta all'aderenza.
Da allora è passata una settimana e avverto un fortissimo dolore alla fessione del dito (che, pure, appare conservata) tanto da indurmi a pensare a un trauma osseo o articolare o tendineo.
Il chirurgo che mi ha operato esclude che si sia rotto nuovamente il tendine, e si tratti verosimilmente di una aderenza che si è staccata o di un processo di natura infiammatoria.
Tuttavia data l’entità del dolore vorrei escludere con certezza un trauma più grave
Data la dinamica del trauma, di cosa potrebbe trattarsi, e quale può essere un indagine diagnostica dirimente (ecografia, rx, rmn...)?
Grazie molte a tutti coloro che vorranno fornirmi un consulto.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
La radiografia non consente di visualizzarele parti molli. Una ecografia o una RMN potrebbero mostrare tessuto infiammatorio e/o cicatriziale di dubbia interpretazione.
La lesione del flessore superficiale si diagnostica con la visita specialistica. Se il Suo ortopedico ha escluso la rottura del tendine devo pensare che lo abbia fatto testando gli apparati flessori.
Bisogna usare molta cautela con la fisioterapia. In genere si applicano degli elastici fissati da una parte alle unghie e dall'altra al polso sulla superficie palmare, in modo da permettere una estensione attiva con i propri muscoli estensori (che mette in tensione gli elastici) e una flessione passiva grazie al ritorno degli elastici stessi; in tal modo i flessori scivolano nelle loro pulegge e non si creano aderenze, senza però esercitare trazione sulle suture.
Ci tenga aggiornati
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Attivo dal 2009 al 2017
Ex utente
Grazie per la risposta sollecita.
In effetti a valutazione del chirurgo ha compreso la contemplazione della mia residua capacità di flettere la seconda falange sulla prima e ambedue sul metacarpo, sia pure con le limitazioni del periodo postoperatorio.
Mi chiedevo se - poniamo - una lesione della capsula articolare, o una microfrattura di un segmento osseo fossero compatibili con i miei sintomi (improvviso dolore più forte alla flessione, modesto edema al palmo della mano, improvvisa capacità di estensione del dito fino a poco prima flesso a a causa delle aderenze, parziale difficoltà di movimento) e se una lastra potesse essere a questo proposito dirimente.
Il mio timore è che la fisioterapia, per cauta e progressiva che sia, possa aggravare un trauma non diagnosticato...
Grazie ancora!
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Se teme che si sia verificata una frattura può fare una radiografia.
"improvvisa capacità di estensione del dito fino a poco prima flesso a causa delle aderenze": può significare cedimento di un'aderenza.
Cordiali saluti