Lesione accidentale tendine pollice sinistro

Nel 1993 ho subito una lesione traumatica accidentale del tendine estensore breve e abduttore lungo del pollice sinistro; da allora ho avuto crisi dolorose dal pollice fino a tutto l'arto superiore sinistro con marcata allodinia. Sono stata sottoposta tre volte ad intervento chirurgico di asportazione di neuroma superficiale del n.radiale senza beneficio. Nei primi mesi di quest'anno ho fatto ulteriori esami ma non è stata rilevata la presenza di neuroma. Ho assunto per qualche periodo Lyrica senza particolare beneficio. Non sono in grado di eseguire l'opposizione del primo dito con le altre dita della mano, e quando ci provo sento un dolore alla base del primo dito. Non riesco a chiudere a pugno la mano. Riesco comunque ad usare il braccio sinistro solo per circa 10 minuti, ma mi devo fermare subito per un forte dolore. Da alcuni mesi il pollice e l'indice sono stretti vicini, semi paralizzati. Volevo sapere se esiste una qualche terapia che mi possa permettere una maggiore mobilità del mano e del pollice, ed alleviarmi anche in parte il dolore, che attualmente è continuo e a volte molto doloroso.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

il problema è che bisogna capire esattamente che origine abbia il suo dolore, se di tipo neurogeno (recidiva del neuroma del ramo sensitivo del nervo radiale) o di natura articolare, tendinea, ecc.

Solo se si fa una diagnosi precisa si può impostare una terapia razionale, con possibilità di risoluzione dei disturbi.

Ciò detto, immagino che lei si sia rivolta a chirurghi della mano di una certa esperienza: loro a cosa attribuiscono la persistenza se non il peggioramento del dolore ?

Certamente c'è qualcosa che non mi convince (3 interventi consecutivi): se di neuroma ancora oggi si tratta, l'unica cosa è isolare prossimalmente il rametto nervoso per una certa lunghezza, eliminare nuovamente il neuroma doloroso (questi tendono a recidivare con una certa facilità) e, dopo aver trattato "termicamente" l'estremità del nervo, "affondarla" (cioè immergerla in modo permanente) all'interno di tessuto soffice, ben vascolarizzato e che non sia sottoposto a movimenti longitudinali (come alcuni muscoli).

Solo così può sperare di risolvere il suo problema (se la causa del dolore è sempre e ancora il neuroma).

Cordiali saluti.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio per la pronta risposta, comunque
io sono residente in provincia di Trento, e dalle mie ricerche non ci sono specialisti della mano in zona.
Ho fatto delle visite con ecografia al braccio che hanno rilevato la mancanza di possibili neuromi, sono stata inoltre sottoposta a visita da un fisiatra e da un neurologo che mi ha sottoposta ad una T.A.C. ma l'esame non ha rilevato nulla. Le chiedo comunque se puo consigliarmi degli specialisti vicini alla mia zona cui sottopormi per un esame piu preciso. Ringrazio, saluti.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

una normale TAC o una normale ecografia raramente mettono in evidenza un neuroma da amputazione, specialmente se esso è piccolo e superficiale oltre che circondato da tessuto cicatriziale a seguito di ben 3 interventi (come nel suo caso).

Uno dei pochi esami strumentali che, se ben eseguito, dovrebbe metterlo in evidenza è un'ECO con sonda ad altissima frequenza.

Ma soprattutto, è l'esame clinico che in genere consente di formulare la diagnosi, con segno di Tinel + nella sede del neuroma e anestesia o parestesie a valle di esso.

Cordiali saluti.