Flessione dita mano dx
Egregio Dottore,
circa due mesi fa, durante la corsa che regolarmente faccio a giorni alterni, sono inciampato riportando un trauma alla mano destra ed esattamente una lussazione della IFP del 3° dito e distorsione della IFP del 4° e 5 ° dito. Al Pronto soccorso più vicino hanno fatto gli esami RX della mano dx diagnosticando solo la lussazione al 3° dito ed il Reparto Ortopedia del medesimo ospedale si è limitato solo ad applicarmi la stecca che mi è stata rimossa dopo 20 giorni con la raccomandazione di usare la palla antistress. Il 3° e 4° dito presentavano gonfiore alla IFP ed una limitazione alla flessione ( distanza punta dita - piega palmare distale superiore a 4 cm.) ed un lieve deficit dell'estensione ( circa 10 gradi al 3° dito e 5 gradi al 4°).
Su indicazione di uno Specialista della mano ho fatto 2 cicli di ultrasuoni, ho usato una crema per articolazioni per 12 gg., preso capsule antinfiammatorie per 20 gg.
e per 20 gg. ho tenuto in sindattilìa con cerotto 3° e 2° dito.
Lo stesso Specialista, a visita di controllo, dopo 45 gg. dal trauma, persistendo il gonfiore al 3° dito ed all IFP del 4° nonchè il deficit in flessione ed estensione sopradescritto, mi ha prescritto di continuare gli ultrasuoni, di applicare un altro tipo di crema per dolori articolari, ingerire una volta al dì un altro antinfiammatorio ed applicare al 3° e 4° dito uno SPLINT tipo Bunnel per favorire l'estensione. Per il deficit della flessione mi ha indicato di fare esercizi stringendo nel pugno destro tre dita della mano sx.
Sto eseguendo tutto ciòl che mi è stato prescritto ma la mano destra presenta discrete limitazioni nella sua efficienza. La più grave è rappresentata dalla rigidita delle dita alla flessione specie al mattino, al risveglio, quando le dita presentano una rigidità molto accentuata da non poter in alcun modo tirare la corda per sollevare le tapparelle. Mettendo le mani sotto l'acqua del rubinetto e facendo flettere le dita in modo passivo, la flessione migliora fino ai 4 cm e non oltre.
Con tutto quello che sto facendo non si notano risultati incoraggianti!
E' il caso di fare una risonanza (RMN) per accertarsi che non ci siano gravi lesioni a tendini, legamenti, capsule o altro?
Mi è gradito un Suo parere sulla mia situazione fin quì descritta al fine di prendere fiducia sul recupero di una accettabile efficienza della mia mano destra attualmente molto menomata.
Grazie.
circa due mesi fa, durante la corsa che regolarmente faccio a giorni alterni, sono inciampato riportando un trauma alla mano destra ed esattamente una lussazione della IFP del 3° dito e distorsione della IFP del 4° e 5 ° dito. Al Pronto soccorso più vicino hanno fatto gli esami RX della mano dx diagnosticando solo la lussazione al 3° dito ed il Reparto Ortopedia del medesimo ospedale si è limitato solo ad applicarmi la stecca che mi è stata rimossa dopo 20 giorni con la raccomandazione di usare la palla antistress. Il 3° e 4° dito presentavano gonfiore alla IFP ed una limitazione alla flessione ( distanza punta dita - piega palmare distale superiore a 4 cm.) ed un lieve deficit dell'estensione ( circa 10 gradi al 3° dito e 5 gradi al 4°).
Su indicazione di uno Specialista della mano ho fatto 2 cicli di ultrasuoni, ho usato una crema per articolazioni per 12 gg., preso capsule antinfiammatorie per 20 gg.
e per 20 gg. ho tenuto in sindattilìa con cerotto 3° e 2° dito.
Lo stesso Specialista, a visita di controllo, dopo 45 gg. dal trauma, persistendo il gonfiore al 3° dito ed all IFP del 4° nonchè il deficit in flessione ed estensione sopradescritto, mi ha prescritto di continuare gli ultrasuoni, di applicare un altro tipo di crema per dolori articolari, ingerire una volta al dì un altro antinfiammatorio ed applicare al 3° e 4° dito uno SPLINT tipo Bunnel per favorire l'estensione. Per il deficit della flessione mi ha indicato di fare esercizi stringendo nel pugno destro tre dita della mano sx.
Sto eseguendo tutto ciòl che mi è stato prescritto ma la mano destra presenta discrete limitazioni nella sua efficienza. La più grave è rappresentata dalla rigidita delle dita alla flessione specie al mattino, al risveglio, quando le dita presentano una rigidità molto accentuata da non poter in alcun modo tirare la corda per sollevare le tapparelle. Mettendo le mani sotto l'acqua del rubinetto e facendo flettere le dita in modo passivo, la flessione migliora fino ai 4 cm e non oltre.
Con tutto quello che sto facendo non si notano risultati incoraggianti!
E' il caso di fare una risonanza (RMN) per accertarsi che non ci siano gravi lesioni a tendini, legamenti, capsule o altro?
Mi è gradito un Suo parere sulla mia situazione fin quì descritta al fine di prendere fiducia sul recupero di una accettabile efficienza della mia mano destra attualmente molto menomata.
Grazie.
[#1]
Gentile Signore,
mi sembra che il Collega la stia seguendo in modo assolutamente corretto.
Direi che, con un pò di pazienza, vedrà i miglioramenti continuando a fare esattamente ciò che sta facendo.
Tenga presente che, per questi traumi, i tempi di recupero sono lunghi e due mesi non sono certo sufficienti.
Una certa rigidità al mattino o anche ogni volta che inizia gli esercizi è assolutamente normale.
Non credo sia necessario fare ulteriori accertamenti.
Buona serata.
mi sembra che il Collega la stia seguendo in modo assolutamente corretto.
Direi che, con un pò di pazienza, vedrà i miglioramenti continuando a fare esattamente ciò che sta facendo.
Tenga presente che, per questi traumi, i tempi di recupero sono lunghi e due mesi non sono certo sufficienti.
Una certa rigidità al mattino o anche ogni volta che inizia gli esercizi è assolutamente normale.
Non credo sia necessario fare ulteriori accertamenti.
Buona serata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
mi permetto di aggiungere che se la situazione in flessione delle dita a livello delle interfalangee dovesse continuare sarà bene integrare gli esami effettuati per valutare se vi sia stata una lesione della placca volare o della bandelletta centrale dell'apparato estensore tali da richiedere un diverso approccio al problema. cordialmente
Dr. GIUSEPPE TACCARDO
[#3]
Utente
Mi preme ringraziare gli Specialisti intervenuti.
In merito agli interventi, ho l'impressione che le considerazioni riportate nel secondo siano nella direzione giusta.
In realtà, a distanza di quasi settanta giorni dal trauma la rigidità alla flessione del 3° e 4° dito ed, un po' meno, al 2° e 5° ed all'estensione del 3° e 4° dito permane INTATTA e, questo,nonostante che segua con assiduità e costanza quanto mi è stato prescritto: ultrasuoni, pomate,antinfiammatori e splint Banner. Non riesco a stringere il pugno destro oltre un certo limite specie per la rigidità accentuata del 3° dito che ha subiìto la lussazione all'IFP.
E' come se ci fosse un blocco meccanico che non cede.
A parte che le IFP del 3° e 4° dito sono rimaste gonfie a distanza di tanto tempo.
Una ecografia o RMN potranno mettere in evidenza lo stato dei legamenti, placca volare e bandeletta?
Esiste qualche centro specializzato per i traumi alla mano cui possa rivolgermi per tests specifici di funzionalità ed esami approfonditi ?
Di nuovo grazie!
In merito agli interventi, ho l'impressione che le considerazioni riportate nel secondo siano nella direzione giusta.
In realtà, a distanza di quasi settanta giorni dal trauma la rigidità alla flessione del 3° e 4° dito ed, un po' meno, al 2° e 5° ed all'estensione del 3° e 4° dito permane INTATTA e, questo,nonostante che segua con assiduità e costanza quanto mi è stato prescritto: ultrasuoni, pomate,antinfiammatori e splint Banner. Non riesco a stringere il pugno destro oltre un certo limite specie per la rigidità accentuata del 3° dito che ha subiìto la lussazione all'IFP.
E' come se ci fosse un blocco meccanico che non cede.
A parte che le IFP del 3° e 4° dito sono rimaste gonfie a distanza di tanto tempo.
Una ecografia o RMN potranno mettere in evidenza lo stato dei legamenti, placca volare e bandeletta?
Esiste qualche centro specializzato per i traumi alla mano cui possa rivolgermi per tests specifici di funzionalità ed esami approfonditi ?
Di nuovo grazie!
[#4]
Gentile Signore,
sia una RM che un'Ecografia (con sonda ad alta frequenza), evidenzierebbero di certo un danno a livello articolare (tessuto cicatriziale), ma difficilmente ci farebbero vedere dei dettagli di minime dimensioni che, a mio parere, si valutano meglio clinicamente.
La sua maggiore rigidità al mattino è assolutamente normale, come è normale, per un discreto periodo di tempo, anche una maggiore rigidità articolare all'inizio di ciascun esercizio di kinesiterapia.
Purtroppo, i tempi perchè la rigidità si risolva, sono sempre lunghi: due mesi o poco più sono un tempo relativamente breve per traumi distorsivi di una certa entità o addirittura lussativi, che sempre determinano un danno capsulo-legamentoso (il più delle volte micro-lacerazioni, non lesioni complete: ma anche nelle micro-lacerazioni, si forma sempre cicatrice, che determina il gonfiore che lei vede e che procura sempre dolore, rallentando molto il processo di guarigione).
Se ci fossero state lesioni di uno o più legamenti (placca volare, collaterali) o delle bandellette del tendine flessore breve (superficiale), o dell'inserzione del tendine estensore sulla II falange, queste si valuterebbero con un accurato esame clinico.
Con questo non dico che gli esami strumentali non sono utili, ma difficilmente aggiungerebbero, in questo specifico caso, informazioni veramente utili per una diversa diagnosi.
Buona domenica.
sia una RM che un'Ecografia (con sonda ad alta frequenza), evidenzierebbero di certo un danno a livello articolare (tessuto cicatriziale), ma difficilmente ci farebbero vedere dei dettagli di minime dimensioni che, a mio parere, si valutano meglio clinicamente.
La sua maggiore rigidità al mattino è assolutamente normale, come è normale, per un discreto periodo di tempo, anche una maggiore rigidità articolare all'inizio di ciascun esercizio di kinesiterapia.
Purtroppo, i tempi perchè la rigidità si risolva, sono sempre lunghi: due mesi o poco più sono un tempo relativamente breve per traumi distorsivi di una certa entità o addirittura lussativi, che sempre determinano un danno capsulo-legamentoso (il più delle volte micro-lacerazioni, non lesioni complete: ma anche nelle micro-lacerazioni, si forma sempre cicatrice, che determina il gonfiore che lei vede e che procura sempre dolore, rallentando molto il processo di guarigione).
Se ci fossero state lesioni di uno o più legamenti (placca volare, collaterali) o delle bandellette del tendine flessore breve (superficiale), o dell'inserzione del tendine estensore sulla II falange, queste si valuterebbero con un accurato esame clinico.
Con questo non dico che gli esami strumentali non sono utili, ma difficilmente aggiungerebbero, in questo specifico caso, informazioni veramente utili per una diversa diagnosi.
Buona domenica.
[#5]
Utente
Egregio Dottore,
questa mia per aggiornare la situazione della mia mano dopo la Vs cortese risposta del 30 settembre.
Ebbene, le condizioni della mano per quanto attiene all'estensione del 3° e 4° dito ed alla flessione del 3° e 4° dito ed in forma minore del 2° e 5° dito sono rimaste immutate nonostante il mio impegno a fare gli esercizi prescrittimi.
Il gonfiore alle articolazioni IFP del 3° e 4° dito è solo leggermente diminuito.
Trovo sempre un impedimento, quasi meccanico, a fare e stringere il pugno della mano dx, anche a distanza di quattro mesi dalla caduta per inciampamento.
La distanza punta dita - piega palmare distale resta per tutta la giornata quasi sempre superiore ai 4 cm; diminuisce poco con gli esercici.
Solo durante la mia attività di running , con l'aumentare del battito cardiaco, noto che la flessione delle dita migliora un tantino nel senso che le punte delle dita interessate riescono a lambire la base della mano ma non oltre. Mi è sempre impossibile stringere il pugno e quindi stringere e bloccare una corda che vi scorre in mezzo.
Senz'altro il periodo di attesa per migliorìe è ben più lungo, ma la mia preoccupazione è che, magari, la situazione della mia mano, così com'è, si cristallizzi ed anzi peggiori, pregiudicando eventuali interventi chirurgici che dovessero essere necessari.
Grazie per la Vostra cortesia.
questa mia per aggiornare la situazione della mia mano dopo la Vs cortese risposta del 30 settembre.
Ebbene, le condizioni della mano per quanto attiene all'estensione del 3° e 4° dito ed alla flessione del 3° e 4° dito ed in forma minore del 2° e 5° dito sono rimaste immutate nonostante il mio impegno a fare gli esercizi prescrittimi.
Il gonfiore alle articolazioni IFP del 3° e 4° dito è solo leggermente diminuito.
Trovo sempre un impedimento, quasi meccanico, a fare e stringere il pugno della mano dx, anche a distanza di quattro mesi dalla caduta per inciampamento.
La distanza punta dita - piega palmare distale resta per tutta la giornata quasi sempre superiore ai 4 cm; diminuisce poco con gli esercici.
Solo durante la mia attività di running , con l'aumentare del battito cardiaco, noto che la flessione delle dita migliora un tantino nel senso che le punte delle dita interessate riescono a lambire la base della mano ma non oltre. Mi è sempre impossibile stringere il pugno e quindi stringere e bloccare una corda che vi scorre in mezzo.
Senz'altro il periodo di attesa per migliorìe è ben più lungo, ma la mia preoccupazione è che, magari, la situazione della mia mano, così com'è, si cristallizzi ed anzi peggiori, pregiudicando eventuali interventi chirurgici che dovessero essere necessari.
Grazie per la Vostra cortesia.
[#6]
Gentile Signore,
ritengo che un intervento chirurgico (quale ???) potrebbe solo peggiorare l'attuale situazione di lento miglioramento, facendo ritornare la situazione indietro piuttosto che farla progredire.
L'unica cosa che può fare è, a mio avviso, proseguire con pazienza (ce ne vuole molta, lo so bene) con gli esercizi, più volte al giorno.
Buona notte.
ritengo che un intervento chirurgico (quale ???) potrebbe solo peggiorare l'attuale situazione di lento miglioramento, facendo ritornare la situazione indietro piuttosto che farla progredire.
L'unica cosa che può fare è, a mio avviso, proseguire con pazienza (ce ne vuole molta, lo so bene) con gli esercizi, più volte al giorno.
Buona notte.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 11.4k visite dal 18/09/2011.
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