Dolore polso sx dopo frattura composta
Buongiorno, scrivo perché da circa due mesi, in modo più o meno intenso, avverto dolore nelle fasi di flessione ed estensione del polso sx.
Il 14/01/2019 a seguito di una caduta ho riportato una frattura composta del radio, curata con gesso per 25gg e riabilitazione casalinga senza l’attenzione di un esperto (mi dissero che non era necessario). A parte lieve dolore iniziale dato dalla poca mobilità del polso la situazione sembrava essersi sistemata fino a quando, verso fine luglio ritorna un fastidioso dolore nella parte esterna del polso. Ad agosto ho provato con manipolazioni presso osteopata, fisioterapia con laser e tens ed infine, proprio perché non sapevo più cosa fare, mi hanno consigliato impacchi di argilla e pomata antinfiammatoria.
I miglioramenti sono momentanei e dopo una breve pressione (es: alzarsi dal letto) ritorna il dolore. Chiedo a questo punto un vostro parere e se è necessario procedere con una TAC o altri esami diagnostici.
Grazie e buona giornata
Il 14/01/2019 a seguito di una caduta ho riportato una frattura composta del radio, curata con gesso per 25gg e riabilitazione casalinga senza l’attenzione di un esperto (mi dissero che non era necessario). A parte lieve dolore iniziale dato dalla poca mobilità del polso la situazione sembrava essersi sistemata fino a quando, verso fine luglio ritorna un fastidioso dolore nella parte esterna del polso. Ad agosto ho provato con manipolazioni presso osteopata, fisioterapia con laser e tens ed infine, proprio perché non sapevo più cosa fare, mi hanno consigliato impacchi di argilla e pomata antinfiammatoria.
I miglioramenti sono momentanei e dopo una breve pressione (es: alzarsi dal letto) ritorna il dolore. Chiedo a questo punto un vostro parere e se è necessario procedere con una TAC o altri esami diagnostici.
Grazie e buona giornata
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Dr. Umberto Donati
Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali
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Qualsiasi prescrizione di accertamenti strumentali deve essere decisa dallo specialista dopo aver interrogato, ascoltato e visitato il paziente, perché questi esami non servono al paziente, che ovviamente non ha gli strumenti necessari per utilizzarli, ma servono solo ed esclusivamente al medico che l'ha prescritti, per confermare o escludere un'ipotesi diagnostica oppure per approfondire una diagnosi già fatta. In ogni caso i referti non costituiscono di per sé una diagnosi, perché gli esami radiologici (Rx, TAC, RMN) vanno valutati alla luce del quadro clinico riscontrato dallo specialista.
Analogamente, qualsiasi trattamento deve essere preceduto da una diagnosi dello specialista. Non si può andare per tentativi (manipolazioni, laser, tecar, argilla pomata FANS) senza buttare dei soldi.
Le suggerisco di farsi visitare da un ortopedico esperto in chirurgia della mano, che vedrà anche le rx precedenti e deciderà se/quali accertamenti fare, individuerà la causa del problema e deciderà come trattarlo.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
Analogamente, qualsiasi trattamento deve essere preceduto da una diagnosi dello specialista. Non si può andare per tentativi (manipolazioni, laser, tecar, argilla pomata FANS) senza buttare dei soldi.
Le suggerisco di farsi visitare da un ortopedico esperto in chirurgia della mano, che vedrà anche le rx precedenti e deciderà se/quali accertamenti fare, individuerà la causa del problema e deciderà come trattarlo.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 603 visite dal 27/09/2019.
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