Ematosalpinge in necrosi per torsione sul meso e fibroma

Gentili dottori,
sono stata operata d'urgenza il 9 novembre scorso e dimessa con diagnosi di:
ematosalpinge destro di circa 12 cm in necrosi per torsione sul meso; Fibroma uterino intramurale a sviluppo sottomucoso della parete fundica di circa 10 cm.
Sono stata sottoposta a laparoscopia diagnostica e subito dopo a laparotomia longitudinale pubo sottombelicale, Salpingectomia dx e Miomectomia.
Mi sono recata al pronto soccorso ginecologico perchè avvertivo dolori fortissimi al fianco e al rene ed ero già a conoscenza di una ciste ovarica (così risultava da una ecografia) e del fibroma, il tutto di dimensioni più contenute.
Sono ancora convalescente e non capisco esattamente cosa mi sia successo e perchè. Sono certa che non si è trattato di gravidanza in quanto l'ultima mestruazione è stata il giorno 1 novembre, è durata, come sempre, 6 giorni e inoltre ho 50 anni. Mi aiutate a capire, dato che al momento delle dimissioni non ho chiesto nulla ai medici? E inoltre, fra quanto tempo potrò riprendere a guidare l'auto per percorrere i miei quotidiani 120? Vi ringrazio per la disponibilità che vorrete riservarmi.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234 20
Da quanto ci riferisce la sua patologia acuta sarebbe stata generata da una necrosi di una tuba per torsione sul proprio meso: il meso è una esile struttura anatomica percorsa dalle strutture vascolari deputate alla irrorazione del viscere ed una sua torsione ne determina la occlusione con conseguente necrosi. In più Le è stato asportato nell'occasione un fibroma uterino del quale era portatrice.
Nella descrizione che Lei fa dell'intervento non vi è traccia di cisti ovarica, né di gravidanze.
Se il postoperatorio si è svolto nella regola dovrebbe ormai essere in condizioni di riprendere una vita normale, anche se questa valutazione va posta in base ad osservazione dal vivo e non via web.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la risposta chiara e celere.
Preciso che nel mese di settembre, in occasione di una ecografia transvaginale, ho saputo dell'esistenza del fibroma e di un ovaio aumentato di volume; ho rifatto l'eco dopo alcuni giorni, e mi è stato detto della ciste che veniva definita semplice. Ho fatto i marcatori tumorali che erano nella norma. Mi chiedo, allora, se sia possibile che durante le ecografie sia sembrata una ciste quello che in realtà era un'altra cosa. Io avvertivo soltanto un notevole mal di schiena oltre un costante dolore al rene dx.
Nella precedente e-mail ho riportato letteralmente il contenuto del certificato di dimissioni.
Cosa ne pensa?
La ringrazio ancora.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234 20
Difficile poter interpretare a posteriori e a distanza la successione degli eventi.
Talune cisti ovariche, cosiddette "funzionali", possono regredire spontaneamente.
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Utente
Utente
La ringrazio ancora, dottore.
Ho intenzione di richiedere la copia della cartella clinica perchè desidero capire che fine ha fatto la cisti, se c'era ancora al momento del mio malore.
Magari le chiederò ancora delucidazioni sperando che lei abbia ancora un po' di tempo da dedicarmi.
Buon lavoro!
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Utente
Utente
Gentile dottore,
la disturbo ancora per chiederle delucidazioni in riferimento all'esame istologico che mi è stato consegnato ieri.
Mi è stato detto che non c'è nulla di preoccupante ma mi piacerebbe capire qualcosa di più e specialmente quale è stata la causa della cisti sierosa responsabile dell'asportazione della tuba. E inoltre dovrò sottopormi ad esami in futuro?

Trascrivo letteralmente:
MATERIALE IN ESAME:
1) neoformazione uterina
2) tuba destra
3) free-fluid

REFERTO MACROSCOPICO:
1) neoformazione nodulare di cm 8.5 di diametro maggiore
2) neoformazione di cm 10 di diametro a contenuto ematico
3) 8 cc di liquido ematico


DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA O CITOLOGICA:
1)leiomioma
2) cisti sierosa contenente coaguli fibroematici
3) emazie, granulociti neutrofili e cellule mesoteliali di sfaldamento.
Grazie e buona domenica.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234 20
SEMPRE CON I LIMITI DELLA VALUTAZIONE A DISTANZA

Il referto anatomopatologico conferma il reperto chirurgico:

la formazione cistica precedentemente segnalata era a carico di una tuba e non dell'ovaio; ma questo è di difficile discernimento con la metodica ecografica e per altro non comporta differenze sul piano prognostico.
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Utente
Utente
La ringrazio ancora per la pazienza e la celerità