Dialisi imminente: intervento prima? Rischi senza, pro/contro dialisi.

Ho la cratinina 188 ml/dl e arteria Addominale 44 mm in previsione della dialisi è consigliabile intervento prima della dialisi.
Quali rischi si corrono se non si interviene.
Si può valutare prima i rischi e benefici che si possono verificare durante la dialisi.

Questa è la mia domanda.
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 357
La tua domanda riguarda un utente con cratinina molto alta (188 mol/L, presumendo che l'unità indicata sia mol/L e non ml/dl, altrimenti il valore sarebbe estremamente anomalo) e un diametro dell'arteria renale di 44 mm, in previsione di dialisi. Si chiede se sia consigliabile un intervento prima della dialisi, quali rischi si corrono senza intervento, e se si possano valutare rischi e benefici della dialisi stessa.
Un diametro dell'arteria renale di 44 mm è significativamente aumentato (normalmente < 7 mm). Questa condizione, in combinazione con un'elevata cratinina (che indica grave insufficienza renale), suggerisce la necessità di valutare l'opportunità di un intervento di rivascolarizzazione renale (ad esempio, angioplastica o stent) prima di iniziare la dialisi, soprattutto se si sospetta stenosi dell'arteria renale come causa o aggravante dell'insufficienza renale. Un intervento potrebbe migliorare la funzione renale residua e ridurre la necessità di dialisi o la sua frequenza/intensità.
- Rischi senza intervento: La stenosi dell'arteria renale può compromettere la funzione renale, accelerando la progressione verso l'insufficienza renale terminale e aumentando la necessità di dialisi.
- Valutazione rischi/benefici della dialisi: La dialisi è un trattamento salvavita per l'insufficienza renale terminale, ma comporta rischi (infezioni, ipotensione, squilibri elettrolitici, ecc.) e limitazioni nella qualità della vita. I benefici principali sono la rimozione delle tossine e il mantenimento dell'equilibrio idro-elettrolitico.
La decisione di intervenire o meno dipende da una valutazione completa del caso, inclusi i sintomi, la funzione renale residua, la causa dell'insufficienza renale, le condizioni cardiovascolari dell'utente e i risultati di ulteriori esami (es. ecocolor Doppler delle arterie renali, angiografia). Un nefrologo e un chirurgo vascolare o interventista sono i professionisti indicati per questa valutazione.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

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