Riparazione laparoceli e colecistectomia operare insieme o meglio 2 interventi separati?
Salve
Diabetica di tipo 2 e in forte sovrappeso
Ho 3 laparoceli come conseguenza di 2 interventi addominali eseguiti nel 2024.
Il primo era intervento urgente per riparazione ernia epigastrica e il secondo sempre in urgenza rimozione ascesso che si era formato sotto la cicatrice del primo intervento.
I difetti vanno dai 3 agli 8 cm e si trovano sia sotto che sopra l'ombelico, con interessamento di adipe e anse intestinali massimo 12 cm.
Sono sintomatici, dolore dopo aver camminato, lavorato e fastidi durante la digestione e dopo le evacuazioni
Ho anche 1 calcolo alla colecisti di 15mm ho avuto una colica biliare ottobre 2024 (a distanza di qualche giorno da 2 spirometrie globali effettuate per 2 giorni di seguito a causa di un guasto dell'apparecchiatura, ma i medici dicono che non c'è correlazione)
A parte quella colica non ho avuto più problemi con la colecisti.
Ho consultato almeno 3 chirurghi che mi hanno proposto approcci diversi:
2 medici propongono intervento open con rimozione colecisti+ riparazione laparoceli e inserimento di rete protesica
1 solo chirurgo propone intervento mini invasivo con la sola riparazione laparoceli+ impianto rete per poi poter fare colecistectomia in laparoscopia successivamente (non abbiamo parlato di tempistiche) mi ha giustificato questa scelta perché la ritiene meno rischiosa rispetto a fare i due interventi insieme mi ha spiegato che rimuovendo la colecisti durante l'intervento di riparazione laparoceli aumenta il rischio di infezioni e i rischi generici relativi all'intervento.
Secondo lui meglio concentrarsi sulle Ernie.
Richiesto ovviamente calo ponderale
I chirurghi operano in ospedale diversi
La domanda è: quale approccio è il più corretto?
Sono validi entrambi?
Grazie in anticipo
Diabetica di tipo 2 e in forte sovrappeso
Ho 3 laparoceli come conseguenza di 2 interventi addominali eseguiti nel 2024.
Il primo era intervento urgente per riparazione ernia epigastrica e il secondo sempre in urgenza rimozione ascesso che si era formato sotto la cicatrice del primo intervento.
I difetti vanno dai 3 agli 8 cm e si trovano sia sotto che sopra l'ombelico, con interessamento di adipe e anse intestinali massimo 12 cm.
Sono sintomatici, dolore dopo aver camminato, lavorato e fastidi durante la digestione e dopo le evacuazioni
Ho anche 1 calcolo alla colecisti di 15mm ho avuto una colica biliare ottobre 2024 (a distanza di qualche giorno da 2 spirometrie globali effettuate per 2 giorni di seguito a causa di un guasto dell'apparecchiatura, ma i medici dicono che non c'è correlazione)
A parte quella colica non ho avuto più problemi con la colecisti.
Ho consultato almeno 3 chirurghi che mi hanno proposto approcci diversi:
2 medici propongono intervento open con rimozione colecisti+ riparazione laparoceli e inserimento di rete protesica
1 solo chirurgo propone intervento mini invasivo con la sola riparazione laparoceli+ impianto rete per poi poter fare colecistectomia in laparoscopia successivamente (non abbiamo parlato di tempistiche) mi ha giustificato questa scelta perché la ritiene meno rischiosa rispetto a fare i due interventi insieme mi ha spiegato che rimuovendo la colecisti durante l'intervento di riparazione laparoceli aumenta il rischio di infezioni e i rischi generici relativi all'intervento.
Secondo lui meglio concentrarsi sulle Ernie.
Richiesto ovviamente calo ponderale
I chirurghi operano in ospedale diversi
La domanda è: quale approccio è il più corretto?
Sono validi entrambi?
Grazie in anticipo
La scelta tra gli approcci chirurgici proposti dipende da una valutazione complessiva dei rischi e dei benefici specifici per l'utente, tenendo conto della sua condizione medica (diabete di tipo 2, sovrappeso), delle caratteristiche dei laparoceli e della colecisti, e delle risorse ospedaliere disponibili.
Approccio Open (Colecisti + Laparoceli):
- Vantaggi: Unica anestesia, un unico periodo di recupero, risoluzione completa del problema in un'unica soluzione.
- Svantaggi: Maggior trauma chirurgico, maggiori rischi di infezione (specialmente con la presenza di laparoceli e il diabete), tempi di recupero più lunghi, maggiore dolore post-operatorio.
Approccio Mini-invasivo (Laparoceli, poi Colecisti):
- Vantaggi: Minore trauma chirurgico nella riparazione dei laparoceli, potenzialmente minori rischi di infezione nell'intervento iniziale, tempi di recupero più rapidi per la riparazione delle ernie.
- Svantaggi: Richiede due interventi chirurgici separati (e quindi due anestesie), tempi di recupero prolungati complessivamente, possibile maggiore complessità nella seconda operazione (colecisti) a causa di eventuali aderenze dovute al primo intervento.
Entrambi gli approcci sono validi e vengono utilizzati. La decisione dipende dalla valutazione del chirurgo riguardo al rischio di infezione combinata (laparoceli e colecisti) in un unico intervento, alla complessità della riparazione dei laparoceli (dimensione, presenza di tessuto infiammatorio), e alla tolleranza dell'utente a due interventi separati.
Considerando il diabete e il sovrappeso, che aumentano il rischio di infezioni e complicanze, l'approccio mini-invasivo potrebbe ridurre il rischio di complicanze infettive legate all'intervento più invasivo. Tuttavia, la decisione finale deve essere presa in accordo con il chirurgo di fiducia, dopo una discussione approfondita dei pro e dei contro di ciascuna opzione nel contesto specifico dell'utente.
Saluti
Approccio Open (Colecisti + Laparoceli):
- Vantaggi: Unica anestesia, un unico periodo di recupero, risoluzione completa del problema in un'unica soluzione.
- Svantaggi: Maggior trauma chirurgico, maggiori rischi di infezione (specialmente con la presenza di laparoceli e il diabete), tempi di recupero più lunghi, maggiore dolore post-operatorio.
Approccio Mini-invasivo (Laparoceli, poi Colecisti):
- Vantaggi: Minore trauma chirurgico nella riparazione dei laparoceli, potenzialmente minori rischi di infezione nell'intervento iniziale, tempi di recupero più rapidi per la riparazione delle ernie.
- Svantaggi: Richiede due interventi chirurgici separati (e quindi due anestesie), tempi di recupero prolungati complessivamente, possibile maggiore complessità nella seconda operazione (colecisti) a causa di eventuali aderenze dovute al primo intervento.
Entrambi gli approcci sono validi e vengono utilizzati. La decisione dipende dalla valutazione del chirurgo riguardo al rischio di infezione combinata (laparoceli e colecisti) in un unico intervento, alla complessità della riparazione dei laparoceli (dimensione, presenza di tessuto infiammatorio), e alla tolleranza dell'utente a due interventi separati.
Considerando il diabete e il sovrappeso, che aumentano il rischio di infezioni e complicanze, l'approccio mini-invasivo potrebbe ridurre il rischio di complicanze infettive legate all'intervento più invasivo. Tuttavia, la decisione finale deve essere presa in accordo con il chirurgo di fiducia, dopo una discussione approfondita dei pro e dei contro di ciascuna opzione nel contesto specifico dell'utente.
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Rimuovere la colecisti e poi inserire una rete protesica espone maggiormente a rischio di infezione della protesi con conseguenze potenzialmente molto pericolose. Se vista la dimensioni dei laparoceli venisse preferito un approccio open si potrebbe anche tentare di fare entrambi gli interventi insieme rimozione della coleciste riparazione protesica. Qualora si scegliesse la via mini invasiva e sicuramente più sicura l’esecuzione di due interventi per minimizzare il più possibile (non escludere categoricamente) il rischio dell’infezione della protesi.
Entrambe le soluzioni proposte hanno una loro validità, ovviamente se si sceglie la via mini invasiva e sicuramente meglio l’approccio in due step, ovvero due interventi
Entrambe le soluzioni proposte hanno una loro validità, ovviamente se si sceglie la via mini invasiva e sicuramente meglio l’approccio in due step, ovvero due interventi
Utente
Grazie per la chiarezza della rispostae le spiegazioni accurate
Pensavo che l'approccio dei due interventi separati avesse meno senso nonostante le rassicurazioni del chirurgo
ho dimenticato di aggiungere che nel secondo intervento avuto nel 2024 per la rimozione dell ascesso che si era formato sotto la cicatrice,oltre ad avere una resezione dell'omento (3x12x10) ho avuto come complicazioni post operatorio distress respiratorio e polmonite bilaterale con conseguente ricovero in uti 10 giorni.
Pensavo che l'approccio dei due interventi separati avesse meno senso nonostante le rassicurazioni del chirurgo
ho dimenticato di aggiungere che nel secondo intervento avuto nel 2024 per la rimozione dell ascesso che si era formato sotto la cicatrice,oltre ad avere una resezione dell'omento (3x12x10) ho avuto come complicazioni post operatorio distress respiratorio e polmonite bilaterale con conseguente ricovero in uti 10 giorni.
Queste notizie non incidono sostanzialmente sulla scelta della strategia chirurgica, oggetto del consulto, potranno essere più utili all’anestesista nella valutazione preoperatoria.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 164 visite dal 25/11/2025.
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