Pareri discordi sulla necessita' di operare calcolosi alla colicisti. chi ha ragione?
Ho 69 anni, senza patologie importanti.
Gia' nel 2001, a seguito ecoaddome per day hospital ipertensivo, ho scoperto di avere un calcolo alla colicisti di 28 mm.
Negli anni successivi ho continuato a fare controlli che non evidenziavano grossi cambiamenti.
Piu' volte radiologo, gastroenterologo e chirurgo mi hanno consigliato negli anni l'intervento.
All'ultima eco di novembre, il radiologo, confermando colicisti normodistesa con pareti sottili contenente calcolo di 31mm incuneato in infundibulo e repleta di sabbia, mi sollecitava ancora una volta l'intervento.
Io non ricordo di aver mai lamentato dolori o coliche tipiche imputabili a questa patologia, in tutti questi ultimi 20 anni.
Comunque, decidendomi per l'operazione, ho interessato un valente chirurgo del policlinico di Bari, che in pratica, in presenza di calcolosi silente e mai sintomatica, non reputa necessaria una operazione che seppur ormai di routine, e' comunque da fare in anestesia generale, con possibilita', seppur remota, di sanguinamenti, infezioni, aderenze...
Ora non so piu' a chi dar retta, considerato comunque che non abbia poi tutta questa voglia di operarmi... E' solo un fatto statistico e di economia sul numero degli interventi, l'opportunita' o meno di operare accettando il rischio che qualche caso non operato possa portare a gravi conseguenze, tipo pancreatite o peggio?
L'avanzare dell'eta' puo' essere un ulteriore rischio, anche se alla data godo di discreta salute?
Eventualmente potrei avere almeno delle avvisaglie non catastrofiche per le quali tutti possano concordare per l'intervento.
Grazie per i consigli che mi potrete dare in quanto sono abbastanza confuso ed in panico.
Gia' nel 2001, a seguito ecoaddome per day hospital ipertensivo, ho scoperto di avere un calcolo alla colicisti di 28 mm.
Negli anni successivi ho continuato a fare controlli che non evidenziavano grossi cambiamenti.
Piu' volte radiologo, gastroenterologo e chirurgo mi hanno consigliato negli anni l'intervento.
All'ultima eco di novembre, il radiologo, confermando colicisti normodistesa con pareti sottili contenente calcolo di 31mm incuneato in infundibulo e repleta di sabbia, mi sollecitava ancora una volta l'intervento.
Io non ricordo di aver mai lamentato dolori o coliche tipiche imputabili a questa patologia, in tutti questi ultimi 20 anni.
Comunque, decidendomi per l'operazione, ho interessato un valente chirurgo del policlinico di Bari, che in pratica, in presenza di calcolosi silente e mai sintomatica, non reputa necessaria una operazione che seppur ormai di routine, e' comunque da fare in anestesia generale, con possibilita', seppur remota, di sanguinamenti, infezioni, aderenze...
Ora non so piu' a chi dar retta, considerato comunque che non abbia poi tutta questa voglia di operarmi... E' solo un fatto statistico e di economia sul numero degli interventi, l'opportunita' o meno di operare accettando il rischio che qualche caso non operato possa portare a gravi conseguenze, tipo pancreatite o peggio?
L'avanzare dell'eta' puo' essere un ulteriore rischio, anche se alla data godo di discreta salute?
Eventualmente potrei avere almeno delle avvisaglie non catastrofiche per le quali tutti possano concordare per l'intervento.
Grazie per i consigli che mi potrete dare in quanto sono abbastanza confuso ed in panico.
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Gentile utente, il chirurgo che le ha detto che la calcolosi non sintomatica non ha indicazione chirurgica le dice il vero, perchè comunque il rischio legato ad eventuali complicanze chirurgico anestesiologiche sarebbe superiore al rischio di avere una calcolosi della colecisti. Questo ovviamente non controindica un monitoraggio ecografico e degli esami ematochimici nel tempo per evidenziare eventuali modifiche della situazione. Una buona condotta alimentare, povera di grassi soprattutto, ovviamente è sempre utile con e senza intervento per cercare di scongiurare eventuali problemi acuti.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#4]
Utente
Aggiungo solo una cosa: controlli ecografici ed ematici li faccio ogni anno. Ma in particolare, sono sufficienti i soliti parametri dell'assetto lipidico (glicemia, colesterolo trigliceridi), o mi consiglia dell'altro per valutare eventuali mutamenti peggiorativi della patologia in questione?
Grazie ancora
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 929 visite dal 26/11/2019.
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