Esofagite da reflusso ed ernia eiatale

sono un ragazzo di 34 anni dal 1998 soffro di esofagite da reflusso ed ernia eiatale, ho fatto diverse cure ma ultimamente non riesco ad avere risultati in quanto i disturbi mi stanno causando problemi di respirazione e aritmie cardiache (dovuta ad una respirazione asmatica) ieri sono stato visitato da uno pneumologo il quale mi ha confermato la terapia del gastroenterologo in più mi ha aggiunto del Peridone 20minuti prima dei pasti principali. Attualmente la terapia che faccio è la seguente:
NEXIUM 40mg. 1 volta al giorno - Peridon prima dei pasti principali (per 10giorni)- Gaviscon la sera 1 misurino dopo cena ed 1 misurino prima di coricarmi. questa è una terapia che faccio a cicli di 2 mesi (tranne il peridon).
Sono stato visitato da diversi medici degli ospedali di catania e noto che spesso fra di loro non sono concordi alcuni mi consigliano di operarmi in laparoscopia altri la sconsigliano per il risultato negativo mi hanno fatto fare sia la manometria e la pH metria (iper attività di acidi).
Questo mi ha causato anche dei problemi alle corde vocali (noduli)che ho dovuto levare. Ultimamente anche la tiroide sta scalcinando, sto avendo gli anticorpi tiroidei(AAM) elevati.
C'e qualcosa o qualcuno che potrebbe aiutarmi? ce una terapia alternativa? esiste un centro specializzato in Italia?
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Dr. Mauro Lippa Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Gastroenterologo, Colonproctologo 8 1
Io sono un Chirurgo e pertanto mi occupo della plastica antireflusso per via laparoscopica, negli ultimi anni presso la Clinica S. Camillo di Brescia insieme con il dott. Tognoli responsabile della Divisione di Chirurgia ci siamo dedicati a questo intervento che ricostruisce lo jato esofageo con punti per via laparoscopica con buoni risultati operando 40 pazienti selezionati. (tutti si sono sottoposti ad rx, ph- metria e manometria. Credo che la chirurgia laparoscopia dia buoni risultati. Ci contatti al sito gastronet.it le gastroenterologie della lombardia, cordialità.

Dr. MAURO LIPPA

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Dr. Stefano Arcieri Chirurgo generale, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 97 1
Caro Signore, sono d'accordo con il collega che mi ha preceduto nel consigliarle l'intervento chirugico in laparoscopia, che anche noi pratichiamo presso il Policlinico Umberto I - Università di Roma "La Sapienza", sempre che vi siano le indicazioni giuste. Questa tecnica, è oramai acquisito, è la meno invasiva ed è quella con cui si ottengono i migliori risultati.
Cordialmente.
Dott. Stefano ARCIERI

Prof. Stefano ARCIERI
Università di Roma "Sapienza"
Policlinico Umberto I

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Prof. Mario Pochini Chirurgo toracico, Chirurgo generale 7
Gentile Signore, non posso che concordare con i Colleghi che già Le hanno fornito un risposta. L'ernia jatale ed il reflusso gastroesofageo sono malattie di interesse chirurgico e che pertanto possono avere soluzione, dopo le opportune valutazioni pre- operatorie, solamente con un intervento che oggi, se l'indicazione operatoria è condotta correttamente, può essere eseguito per via laparoscopica con risultati soddisfacenti. I cattivi risultati di cui Le hanno parlato sono solitamente dovuti all'indicazione chirurgica errata od ad una malpractice nella esecuzione dell'intervento che presuppone una manualità ed una esperienza adeguata in chirurgia laparoscopica. Per completezza di informazione Le comunico che, in casi particolari, la soluzione al problema del reflusso può essere ottenuta anche per via endoscopica (eseguendo cioè una gastroscopia operativa). In quest'ultimo caso comunque, a parte la selezione dei Pazienti, si tratta di una tecnica estremamente innovativa per cui non ne conosciamo ancora i risultati a distanza. A Sua disposizione. Prof. Mario Pochini

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.5k 660 233
Caro Signore,
dalla sua lettera non e' chiaro quale sia la sintomatologia.Le aritmie ed il problema respiratorio e' improbabile derivino dalla malattia da reflusso.Non e' inoltre chiaro quale sia lo stadio dell'esofagite e i risultati degli esami funzionali appaiono confusi.
Il problema tiroideo inoltre non e' correlabile in alcun modo alla malattia da reflusso.
E' vero che la plastica antireflusso eseguita da un operatore esperto permette di ottenere buoni risultati, a patto pero' che l 'indicazione sia corretta e lo studio preoperatorio completo. E' altrettanto vero che e' un intervento non esente da rischi e che puo' avere complicanze serie.
In conclusione, prima di sottoporsi all'intervento, credo sia opprtuno essere valutato in un centro di riferimento con esperienza tenendo presente che le opzioni non chirurgiche sono efficaci nella stragrande maggioranza dei casi e l' intervento andrebbe riservato solo ad una minoranza di casi attentamente selezionati.Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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