Zona peritoneo con forellini

Vorrei sapere se c'è un modo per chiudere "forellini" nel peritoneo. Da quel che mi hanno spiegato sono difficilmente intercettabili a vista (durante un intervento intendo). Da RMN è possibile capire più o meno che regione di peritoneo interessano. Sono due o più, ma comunque tutti raggruppati in due piccole aree fra loro vicine. Causano dolorosi problemi di accumulo liquido peritoneale al di fuori del peritoneo.

Se avete idee o conoscenza su materiali/sostanze che possano essere "spalmati", infiltrati o simile in un'area del peritoneo allo scopo di "tappare" quei piccoli "rubinetti" (i forellini) senza doverli per forza vedere (ovviamente senza creare danni a organi e funzionalità del pertoneo) fatemi sapere, per favore! E' davvero importante!!!

Anche nel caso abbiate sentito che Tizio o Caio nel paese di ChissàDove forse ne hanno parlato, fatemelo sapere, per favore!

Insomma il problemone è chiudere quei forellini pur non vedendoli.

Per capirci: è come se si trattasse di dover "catramare un bel pezzo del tetto di una casa" perchè non è possibile rintracciare e riparare le singole perdite. Infatti, ribadisco, mi dicono che sia piuttosto difficile sperare di vedere i singoli buchini (forse solo 2) per poter agire direttamente sui buchini e basta.

... spero d'essermi un minimo spiegata.

Sarò lieta di darvi ulteriori dettagli sul problema.

Grazie.
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Dr. Vincenzo Cifarelli Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 124 1
Gentile Signora ,credo che lei sia stata informata in modo non esatto.
Il peritoneo è un involucro che riveste gli organi addominali evitando il contatto con le pareti.
Non vi possono essere fori di comunicazione e passaggio di liquidi dall'interno all'esterno verso la parete,in condizioni normali,ma bensi' in particolari condizioni legate a complicanze post operatorie oppure a drenaggi chirurgici.Anche nelle ernie o o nei laparoceli vi è sempre il rivestimento del peritoneo ,che viene definito sacco .
Non riesco a capire di quali forellini le hanno parlato.
La saluto

dr. Vincenzo Cifarelli