Nevi sul volto. 2 versioni contrastanti
Salve a tutti! Vi scrivo per raccontare di un fatto piuttosto assurdo che mi ha visto protagonista ad inizio marzo.
Per farla, ancora a dicembre avevo preso appuntamento in un ambulatorio di chirurgia plastica pubblico per la rimozione di due piccoli nei (rilevati) sul volto di circa mezzo centimetro. Quando mi presentai, il dottore che mi visitò mi rassicurò dicendomi che l'intervento sarebbe stato molto banale e sarebbe stato fatto con una tecnica (lo shaving) che non avrebbe richiesto punti e avrebbe potuto lasciare solo una parziale discromia, non più grande del neo stesso. Dal colloquio mi sentivo pienamente persuaso a farmi mettere in lista d'attesa.
Arrivò finalmente la chiamata ad inizio marzo. Il giorno prefissato, dopo essermi fatto la bellezza di 5 ore di attesa per entrare in sala e aver versato 50 euro al CUP, vengo finalmente chiamato. Vengo preparato dagli infermieri ed entro in sala operatoria. Una volta dentro il chirurgo (tutt'altra persona con tutt'altri modi rispetto al gentile dottore che mi aveva visitato a dicembre) innanzitutto non sapeva neanche il motivo per cui ero dentro. Piuttosto meravigliato spiego che ero lì per una rimozione di un neo sul volto. Il chirurgo osserva velocemente il neo, lo tasta ed esclama "ma sei pazzo a volerti togliere questo neo?".
Dopo un breve colloquio apprendo che l'intervento mi sarebbe costato con tutta probabilità una cicatrice permanente di un centimetro sulla mia pelle e che la tecnica di cui mi aveva parlato l'altro (chirurgo?) che mi aveva visitato non era assolutamente possibile e che bisognava per forza mettere i punti che avrebbero lasciato la cicatrice. Terrorizzato da questo scenario mi convince a interrompere il tutto e a non pensarci più. Inoltre dopo aver risposto alla domanda sul motivo per il quale volevo farmi rimuovere il neo che lo facevo per motivi estetici, questo mi guarda e mi fa "ragazzo mio, questo è un ospedale, non siamo mica qui per queste cose" (come se il sentirsi a proprio agio con il proprio corpo sia una scemenza).
Ora apparte tutto questa assurda storia delle due versioni diametralmente opposte fornite dal medico che mi ha visitato (che immagino e spero fosse stato un chirurgo plastico..) e dal chirurgo che avrebbe dovuto operarmi, storia che mi è costata tempo ed energie (senza contare la delusione..), la domanda principale che vorrei porvi è: possibile che arrivati al ventunesimo secolo, con tutti i progressi della chirurgia, con tutti i miracoli degli interventi ricostruttivi, con tutta la tecnologia a disposizione, non sia possibile rimuovere un neo di mezzo centimetro dal volto?!
Vi ringrazio e scusate se sono stato prolisso
Per farla, ancora a dicembre avevo preso appuntamento in un ambulatorio di chirurgia plastica pubblico per la rimozione di due piccoli nei (rilevati) sul volto di circa mezzo centimetro. Quando mi presentai, il dottore che mi visitò mi rassicurò dicendomi che l'intervento sarebbe stato molto banale e sarebbe stato fatto con una tecnica (lo shaving) che non avrebbe richiesto punti e avrebbe potuto lasciare solo una parziale discromia, non più grande del neo stesso. Dal colloquio mi sentivo pienamente persuaso a farmi mettere in lista d'attesa.
Arrivò finalmente la chiamata ad inizio marzo. Il giorno prefissato, dopo essermi fatto la bellezza di 5 ore di attesa per entrare in sala e aver versato 50 euro al CUP, vengo finalmente chiamato. Vengo preparato dagli infermieri ed entro in sala operatoria. Una volta dentro il chirurgo (tutt'altra persona con tutt'altri modi rispetto al gentile dottore che mi aveva visitato a dicembre) innanzitutto non sapeva neanche il motivo per cui ero dentro. Piuttosto meravigliato spiego che ero lì per una rimozione di un neo sul volto. Il chirurgo osserva velocemente il neo, lo tasta ed esclama "ma sei pazzo a volerti togliere questo neo?".
Dopo un breve colloquio apprendo che l'intervento mi sarebbe costato con tutta probabilità una cicatrice permanente di un centimetro sulla mia pelle e che la tecnica di cui mi aveva parlato l'altro (chirurgo?) che mi aveva visitato non era assolutamente possibile e che bisognava per forza mettere i punti che avrebbero lasciato la cicatrice. Terrorizzato da questo scenario mi convince a interrompere il tutto e a non pensarci più. Inoltre dopo aver risposto alla domanda sul motivo per il quale volevo farmi rimuovere il neo che lo facevo per motivi estetici, questo mi guarda e mi fa "ragazzo mio, questo è un ospedale, non siamo mica qui per queste cose" (come se il sentirsi a proprio agio con il proprio corpo sia una scemenza).
Ora apparte tutto questa assurda storia delle due versioni diametralmente opposte fornite dal medico che mi ha visitato (che immagino e spero fosse stato un chirurgo plastico..) e dal chirurgo che avrebbe dovuto operarmi, storia che mi è costata tempo ed energie (senza contare la delusione..), la domanda principale che vorrei porvi è: possibile che arrivati al ventunesimo secolo, con tutti i progressi della chirurgia, con tutti i miracoli degli interventi ricostruttivi, con tutta la tecnologia a disposizione, non sia possibile rimuovere un neo di mezzo centimetro dal volto?!
Vi ringrazio e scusate se sono stato prolisso
[#1]
gentile utente, la risposta è: certo che è possibile. Tutto sta nel valutare l'eventuale impatto estetico della cicatrice, ma rimuoverlo è sempre possibile.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it
[#2]
Utente
La ringrazio subito della celere risposta dottore!
A questo punto le vorrei chiedere però, com'è possibile secondo lei che possano essermi state date due versioni così contrastanti (alla visita e al tavolo operatorio) sullo stesso identico neo?!
In particolare la prima sull'utilizzo di questa tecnica (mi pare di aver capito si chiami shaving) e la seconda che invece sostiene la necessità di applicare i punti come in qualsiasi altra parte del corpo.
A questo punto le vorrei chiedere però, com'è possibile secondo lei che possano essermi state date due versioni così contrastanti (alla visita e al tavolo operatorio) sullo stesso identico neo?!
In particolare la prima sull'utilizzo di questa tecnica (mi pare di aver capito si chiami shaving) e la seconda che invece sostiene la necessità di applicare i punti come in qualsiasi altra parte del corpo.
[#3]
Gentile Utente, questa è l'essenza della chirurgia plastica dove una stessa neoformazione può essere asportata in maniera diversa, entrambe le metodiche sono corrette e la risposta è sulla base dell'esperienza del medico.
infatti il consiglio è sempre di avere uno specialista di chirurgia plastica di riferimento per evitare questi disguidi.
Questo può avvenire anche in un'ospedale pubblico, basta chiarirsi…torni magari a parlare con il primo chirurgo plastico che l'ha visitata
saluti
infatti il consiglio è sempre di avere uno specialista di chirurgia plastica di riferimento per evitare questi disguidi.
Questo può avvenire anche in un'ospedale pubblico, basta chiarirsi…torni magari a parlare con il primo chirurgo plastico che l'ha visitata
saluti
Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 23/04/2015.
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