Ustione acido solforico
Gentilissimi dottori,
A gennaio di quest'anno, per un incidente, ho riportato un ustione di III grado da acido solforico (concentrato 98%) al dorso della mano sx. Sono stato curato a medicazioni tre volte alla settimana con vari medicinali tra cui Noruxol, nu gel, gentalyn unguento.
Alla metà di marzo mi hanno inviato preso il cgu di Parma per un consulto.
Anche loro hanno effettuato diverse medicazioni dato che oramai la lesione si stava riepitelizzando.
Nel frattempo, ho notato del gonfiore e, dopo aver chiesto informazioni, mi hanno detto che era in atto la formazione di un cheloide. In seguito, quest'ultimo ha raggiunto medie dimensioni, occupando buona parte della mano dove prima vi era la lesione. Sempre ha parma hanno iniziato la laserterapia con infiltrazioni di cortisone dicendomi che quella era l'unica strada con buoni risultati percorribile.
Per avere maggiori informazioni, ho consultato un medico che i ha visitato presso il cgu dell'ospedale Niguarda di Milano dicendomi, testuali parole, "ah, se ti facevano subito la plastica eri già guarito!!". Mi ha anche consigliato la realizzazione di un tutore elastocompressivo per la compressione fisiologica della mano e aumentare l'effetto della leseterapia. Mi hanno detto che un intervento, adesso, non risolverebbe un granché la situazione per il rischio di nuova formazione del cheloide.
Noto nelle dita della mano una minore forza e sensibilità rispetto all'altra mano.
Chiedo un parere su tutto questo. Se si poteva/si può fare di più o effettuare altri trattamenti.
Un cordiale saluto.
A gennaio di quest'anno, per un incidente, ho riportato un ustione di III grado da acido solforico (concentrato 98%) al dorso della mano sx. Sono stato curato a medicazioni tre volte alla settimana con vari medicinali tra cui Noruxol, nu gel, gentalyn unguento.
Alla metà di marzo mi hanno inviato preso il cgu di Parma per un consulto.
Anche loro hanno effettuato diverse medicazioni dato che oramai la lesione si stava riepitelizzando.
Nel frattempo, ho notato del gonfiore e, dopo aver chiesto informazioni, mi hanno detto che era in atto la formazione di un cheloide. In seguito, quest'ultimo ha raggiunto medie dimensioni, occupando buona parte della mano dove prima vi era la lesione. Sempre ha parma hanno iniziato la laserterapia con infiltrazioni di cortisone dicendomi che quella era l'unica strada con buoni risultati percorribile.
Per avere maggiori informazioni, ho consultato un medico che i ha visitato presso il cgu dell'ospedale Niguarda di Milano dicendomi, testuali parole, "ah, se ti facevano subito la plastica eri già guarito!!". Mi ha anche consigliato la realizzazione di un tutore elastocompressivo per la compressione fisiologica della mano e aumentare l'effetto della leseterapia. Mi hanno detto che un intervento, adesso, non risolverebbe un granché la situazione per il rischio di nuova formazione del cheloide.
Noto nelle dita della mano una minore forza e sensibilità rispetto all'altra mano.
Chiedo un parere su tutto questo. Se si poteva/si può fare di più o effettuare altri trattamenti.
Un cordiale saluto.
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gentile utente, la presenza di cicatrici ipertrofiche non è mai prevedibile al 100%. Attualmente esistono ulteriori possibilità. Si tratta di valutare se nel suo caso sono indicate o no.
Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5k visite dal 01/11/2015.
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