Cheloide per asportazione di linfonodo sottoclaveare
Buonasera, nel 2007 mi sono sottoposta ad intervento chirurgico per l'asportazione dei linfonodi ascellari e sottoclaveari per metastasi di recidiva a carcinoma duttale infiltrante già operato nel 2001. L'intervento mi ha lasciato una notevole cicatrice lunga 12 centimetri posta sotto la clavicola,il chelode come é stato definito dai medici della chirurgia toracica da due anni mi procura notevole fastidio a livello dermico continui pruriti a volte pungenti come spine, il colore é di un bel viola che sermbra esplodere da un momento all'altro e mi limita il movimento del braccio destro (premetto che nel 2001 in questa porzione di torace sono stata sottoposta a radioterapia). Recentemente ho effettuato una visita presso la chirurgia plastica ricostruttiva per poter migliorare questa cicatrice e avere un pochino di sollievo. Il medico mi ha informato che il problema dipende dalla reazione della mia pelle la quale risponde in questo modo alla cicatrizzazione. Praticamente sottoponendomi ad una correzione di tale cicatrice con alta probabilità il cheloide si potrebbe riformare. La mia titubanza però é nella dinamica di come si svolgerà il nuovo intervento. Correzione della cicatrice più brachiterapia in due sedute. Avrei bisogno di ulteriori consigli e informazioni e se vale la pena sottoporsi ad un nuovo intervento.
Vi ringrazio anticipatamente dell'aiuto.
Cordiali saluti
Vi ringrazio anticipatamente dell'aiuto.
Cordiali saluti
[#1]
Pur esulando dalla mia specificità (mi occupo di cheloidi ma solo del collo e del viso) e in attesa che un ch. plastico risponda al suo quesito, potrei consigliarle, in linea di massima, delle infiltrazioni locali di steroidi e acidi ialuronici e delle dermoabrasioni. Si tratta di un'alternativa all'interventro chirurgico.
Saluti
Saluti
Dott. Alessandro Medici
www.medermal.it
[#2]
Gentile Signora,
la presenza di un cheloide in sede toracica, sottoclaverare, esito dell'intervento chirurgico che ha subito, può avere diverse cause concomitanti. prima fra tutte la localizzazione toracica ed una eventuale maggiore predisposizione alla cicatrizzazione patologica.
le terapie che nella mia esperienza hanno avuto i migliori risultati nel trattamento di cicatrici patologiche sono state:
- Iniezioni di cortisonici
- applicazioni di cerotti/coperture occlusive in silicone per lunghi periodi
- crioterapia
La revisione chirurgica della cicatrice non è immune dal rischio di recidiva, che in alcuni casi può comportare un peggioramento della cicatrice cheloidea,per questo viene associata a crioterapia o brachiterapia
Come le avranno sicuramente esposto i colleghi che ha interpellato, esistono poi alcune controindicazioni alla brachiterapia nel caso in cui la cicatrice si trovi troppo vicina alla tiroide.
Personalmente riterrei la brachiterapia l'ultima "arma" da utilizzare e prima cercherei di terapie alternative meno "invasive" anche tenedo conto della radioterapia cui è stata sottoposta dopo l'intervento demolitivo, che ha sicuramente indebolito la cute di quella regione toracica.
Saluti
la presenza di un cheloide in sede toracica, sottoclaverare, esito dell'intervento chirurgico che ha subito, può avere diverse cause concomitanti. prima fra tutte la localizzazione toracica ed una eventuale maggiore predisposizione alla cicatrizzazione patologica.
le terapie che nella mia esperienza hanno avuto i migliori risultati nel trattamento di cicatrici patologiche sono state:
- Iniezioni di cortisonici
- applicazioni di cerotti/coperture occlusive in silicone per lunghi periodi
- crioterapia
La revisione chirurgica della cicatrice non è immune dal rischio di recidiva, che in alcuni casi può comportare un peggioramento della cicatrice cheloidea,per questo viene associata a crioterapia o brachiterapia
Come le avranno sicuramente esposto i colleghi che ha interpellato, esistono poi alcune controindicazioni alla brachiterapia nel caso in cui la cicatrice si trovi troppo vicina alla tiroide.
Personalmente riterrei la brachiterapia l'ultima "arma" da utilizzare e prima cercherei di terapie alternative meno "invasive" anche tenedo conto della radioterapia cui è stata sottoposta dopo l'intervento demolitivo, che ha sicuramente indebolito la cute di quella regione toracica.
Saluti
Dr. Andrea Margara
www.andreamargara.it
www.cppo.it
[#4]
Buongiorno Sig.ra,
concordo con i colleghi che hanno già risposto.
Infiltrazioni di cortisonici, cerotti a lento rilascio di cortisone alternati a quelli al silicone.
Cordiali saluti
concordo con i colleghi che hanno già risposto.
Infiltrazioni di cortisonici, cerotti a lento rilascio di cortisone alternati a quelli al silicone.
Cordiali saluti
Dr. M. Quatela
Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale
chirurgiaestetica@tiscali.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.1k visite dal 03/07/2009.
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