Escoriazioni che non guariscono

Buonasera,
A seguito di una caduta in bici, ho riportato escoriazioni varie alla gamba sinistra, dal ginocchio al collo del
Piede.
Al ps mi hanno applicato delle garze di connettivina che il giorno dopo ho fatto fatica a rimuovere in quanto si erano appiccicate.
Ho medicato le ferite con disinfettante e applicando connettivina a crema, ma le abrasioni si sono infettate, diventando rosse, calde, dolenti, e con fuoriuscita di pus liquido di colore giallo, giallo scuro.
Ho iniziato a prendere antibiotico, a usare iodio povidone, e gentalyn.
La situazione però è rimasta invariata, ogni volta che Poggio la gamba e il piede per terra li sento tirare, sento come se mi trafiggessero delle lame, dolore che si attenua leggermente solo se cammino, per poi diventare insopportabile anche solo se mi fermo un attimo.

Prendendo oki, il dolore si attenua qualche ora.
Inoltre sul piede si è formata una patina compatta bianca e dura.
Mi chiedo se stia sbagliando qualcosa nelle medicazioni: le pulisco due volte al giorno con soluzione fisiologica, poi applico betadine, e in seguito gentalyn, lasciandole scoperte.
Sto continuando a prendere antibiotico.
Ho notato solo una diminuzione del pus/liquido che prima era più abbondante.
Inoltre ho l’impressione che la crema rimanga intrappolata nelle abrasioni, ma ho paura di fare forza a rimuovere per non vanificare quel poco che è stato fatto fino ad adesso.

Cosa devo fare?

Devo coprire?
Devo usare qualcos’altro?

Ogni quanto devo medicare?

Vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.4k 64 47
Gentile utente,
Ovviamente senza una valutazione diretta non è possibile dare risposte precise ma posso dirle che in primis rallenterei la frequenza di medicazioni.uno ogni due giorni può bastare, può fare la doccia smedicata.
In queste situazioni consiglia sempre una valutazione diretta da uno specialista di chirurgia plastica della sua zona.sulla base della valutazione questi potrà dare indicazioni precise sia per la guarigione finale della ferita sia per la gestione delle cicatrici residue in modo che abbiano meno segno possibile.
Cordiali saluti

Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com