Lobectomia o pneumonectomia per carcinoma epidermoide in presenza di bpco

A mio padre di aa 69 è stato diagnosticato un carcinoma squamocellulare nel lobo inferiore del polmone sx moderatamente differenziato di 5*7 cm alla tac del 18.09.14. La pet effettuata il 17.10.2014 ha evidenziato una zona ipercaptante nel polmone interessato dal tumore con diffusione linfonodale secondaria. Sono risultate ipermetaboliche anche la loggia di barety, la finestra aorto polmonare e un linfonodo paratracheale inferiore dx. In data 08.09.2014 gli è stata diagnosticata anche una lieve BPCO che cura con due broncodilatatori (Hirobriz ed Eklira genuair). la spirometria ri-effettuata in data 13.10.2014 è risultata migliorata rispetto a quella effettuata in data 08.09.2014. La pneumologa che lo segue ha mandato mio padre dal chirurgo perché secondo lei è operabile, nel senso che anche con un solo polmone potrebbe continuare a vivere senza troppi problemi a livello di capacità polmonare. Siamo andati dal chirurgo che si è riservato di consultarsi collegialmente con altri medici perché secondo lui, avendo la BPCO, l'intervento potrebbe produrre danni in termini di capacità respiratoria residua. Due pareri discordanti quindi, quello della pneumologa e quello del chirurgo. Io pensavo che il chirurgo non lo volesse operare per altri motivi, ad esempio la probabile vicinanza della neoplasia a qualche vaso importante o cose simili, ma non ha parlato di questi problemi, solo di capacità respiratoria post intervento. Io spererei che venisse operato perché presumo che l'intervento sia la miglior terapia in questi casi. In famiglia siamo abbastanza in ansia per questa situazione, mi piacerebbe avere anche un altro parere oltre quello della pneumologa (interventista) e quello del chirurgo (titubante)... In attesa di risposta, ringrazio cordialmente
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Dr. Michele Malerba Chirurgo toracico, Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, la valutazione di una sufficiente capacità respiratoria residua all'intervento da cui scaturisce l'operabilità o meno all'intervento chirurgico di pneumonectomia sin.con linfoadenectomia loco-regionale (ma nel caso di suo padre potrebbe essere sufficiente anche la lobectomia inferiore sin, ma non posso esprimermi on line per l'impossibilità di potermi documentare direttamente) dipende dallo studio delle prove di funzionalità respiratoria nella fase pre-operatoria.
Atteso che per la specialista pneumologa , cui spetta il compito e la responsabilità di uno studio e valutazione della BPCO ( peraltro lieve) e della relativa funzionalità respiratoria ai fini dell'operabilità o meno, non vi è controindicazione dal punto di vista funzionale all'intervento chirurgico anche di pneumonectomia, non vedo altre controindicazioni.
Pertanto, considerato anche l'età non proprio avanzata di suo pòadre, pur con i limiti di un parere on line, sarei favorevole all'intervento chirurgico di pnemonectomia o meglio ,se possibile ,di lobectomia inf.
Disponibile per ulteriori chiarimenti invio distinti saluti.

Dr. Michele Malerba

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Dr. Federico Raveglia Chirurgo toracico 59 3
Gentile utente,
mi permetto di sottolineare che il problema principale da risolvere sia l'indicazione chirurgica in prima istanza. Infatti, se come risulta dal referto PET, vi è un interessamento linfonodale mediastinico (N2), le linee guida prevederebbero prima di ogni evnetuale resezione chirurgica una terapia neoadiuvante di tipo farmacologico. Solo successivamente, in base alla risposta, sarà da valutarsi una ipotesi chirurugica. contrariamente, se la PEt non è dirimente, ritengo a maggior ragione fonadmentale una biopsia linfonodale che confermi il paramtro N della stadiazione.
A disposizione,
Dott Raveglia

Dr. Federico Raveglia

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Utente
Utente
Ringrazio per le risposte alla mia richiesta di consulto. Vorrei aggiungere che stamattina a mio padre hanno fatto fare il test del cammino per sei minuti, la diffusione alveo capillare del co e l'emogas analisi arteriosa, richiesti dal chirurgo per valutare la possibilità d'intervento. I risultati sono nella norma, all'interno dei valori di riferimento; la pneumologa ha inviato via fax tutto al chirurgo che domani dovrebbe chiamarci per dirci cosa hanno deciso collegialmente. Secondo la pneumologa in caso di intervento potrebbe essere necessario fargli fare cicli di chemio neoadiuvante proprio per questa diffusione linfonodale secondaria.
Grazie ancora, scriverò non appena avrò nuove notizie.
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Utente
Utente
Egregi dottori, vi scrivo perché la nostra ansia sale giorno per giorno.... Mio padre ha avuto la consulenza chirurgica il 27.10.2014 e il chirurgo ci ha assicurato che entro il 31.10.2014 ci avrebbe convocato per comunicarci la terapia da seguire (voleva discutere il caso collegialmente). A sua detta infatti, in queste cose il tempo è fondamentale, e ne siamo anche noi consapevoli. Ma così non è stato. L ho dovuto chiamare io nella tarda serata del 31.10.2014 per avere notizie e mi ha detto che ci sono stati dei contrattempi da parte degli altri medici e mi avrebbe fatto sapere in principio di settimana prossima, quella del 03.11.2014. Ma ad oggi ancora niente. Siamo seriamente preoccupati visto che il tempo passa e mio padre è senza nessun tipo di cura... Ricordo che la tac è del 18.09.2014, la broncoscopia del 30.09.2014, l'istologico è datato 08.10.2014 e la pet è stata fatta il 17.10.2014. Mi sembra che si stia perdendo tempo prezioso e ho paura che nel frattempo la neoplasia si stia diffondendo senza che ci sia niente a contrastarla... Che ne pensate? Grazie....
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Dr. Federico Raveglia Chirurgo toracico 59 3
Capisco il vostro stato d'ansia, giustificato dal tempo che passa. Sono sicuro che a breve ci chiameranno. Infatti la diagnosi e la stadi azione sono complete, quindi non servono altri esami.
Comprendo anche che la decisione medica non sia semplice anche se ribadisco la mia opinione conforme alle linee guida.
Rimango a vostra disposizione anche se la distanza non aiuta.
Cordialità
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Utente
Utente
Gentile dottore, ringrazio per la comprensione... Oggi ho sentito il chirurgo che dice che mio padre verrà convocato a breve per la preospedalizzazione; ho quindi chiesto se prima sarebbe stato sottoposto a terapia farmacologica neoadiuvante e mi è stato detto di no... la cosa mi ha sorpreso tant è che ho riguardato il referto pet e ve lo vorrei sottoporre, testualmente dice: "Indagine eseguita con tecnica PET/CT, 60 minuti dopo la somministrazione endovenosa del tracciante metabolico. Sono state acquisite immagini della distribuzione del tracciante dalla base cranica alla regione pelvica. Glicemia: 84 mg/dl. L'esame PET ha mostrato un'area di iperaccumulo del tracciante radioattivo in sede parailare polmonare sinistra, in corrispondenza di rilievo TC. Contigua ad essa, è evidente un'ulteriore area di lieve attività , mantellare, che si estende sino alla pleura parietale. Alcune linfoadenopatie ipermetaboliche sono evidenti in sede broncopolmonare omolaterale, diffusamente. Altre linfoadenopatie lievemente attive sono presenti nelle regioni rispettivamente sottomandibolare sinistra, paratracheale inferiore destra, nella loggia di Barety e nella finestra aorto-polmonare. In rapporto al potere di risoluzione della metodica (circa 5 mm), l'esame PET non ha evidenziato ulteriori aree di anomalo ipermetabolismo nei distretti corporei esaminati. Conclusioni diagnostiche: aree ad elevata attività metabolica di natura eteroplasica nel polmone sinistro e nell'omologo ilo polmonare, compatibili rispettivamente con lesione primitiva e diffusone secondaria linfonodale; le restanti linfoadenopatie non appaiono di sicuro significato oncologico per il basso gradiente di concentrazione del tracciante radioattivo."
Con questo esito si piò procedere direttamente all'intervento? In attesa di riscontro, cordiali saluti.
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Dr. Federico Raveglia Chirurgo toracico 59 3
Il referto pet sembra meglio di quanto credessi in quanto solo i linfonodi N1 sembrerebbero francamente patologici mentre gli N2 sono in dubbio. Penso che solo che ha in cura direttamente il papà possa decidere correttamente.
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Dr. Michele Malerba Chirurgo toracico, Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, certo che con l'esito della PET/TC di suo padre , trattandosi di uno stadio II , in assenza ormai documentata di controindicazione cardio-respiratoria,si deve procedere assolutamente all'intervento chirurgico come già consigliatoLe nel primo consulto.
E' da valutare solo l'estensione della resezione polmonare , cosa che farà senz'altro il chirurgo operatore in base alla documentazione radiologica e al riscontro intra-operatorio ,ovvero se fare una lobectomia e/o una pneumonectomia con linfoadenectomia loco regionale radicale.
Quindi stia tranquillo che la decisione di intervenire in prima istanza è molto corretta ed opportuna nel rispetto delle linee guida.
Sempre disponibile invio distinti saluti e tanti auguri per il papà.
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