Safenectomia
Buona sera. Mio marito, 63 anni ed in ottima salute generale, presenta da lungo tempo vene varicose alla gamba destra. Sinora lo ha seguito il nostro medico di famiglia che è anche cardiologo senza effettuare alcun tipo di terapia. Aggiungo che non presenta sintomi di alcun genere.
Da qualche tempo si è presentato un rigonfiamento all’altezza del ginocchio della stessa gamba nella parte interna ed il polpaccio appare leggermente gonfio.
Il medico di famiglia ha prescritto una eco doppler color degli arti inferiori eseguito lo scorso 2 febbraio. Esito:
Circolo arterioso.
Sono state esaminate le aa. femorali comuni, quelle superficiali e profonde, le aa. poplitee, le aa.tibiali anteriori e posteriori e le aa. peditee.
All’esame Eco si evidenzia ispessimento medio-intimale diffuso, con placche ateromasiche fibro-calcifiche a tutti i livelli esplorati, prive di carattere stenosante (stenosi secondarie di 20-25% a livello delle aa. femorali).
All’esame Eco Doppler Color non si evidenziano alterazioni flussimetriche degne di nota.
Conclusioni:
Ateromasia di medio grado senza alterazioni emodinamiche degne di nota.
Circolo venoso.
Circolo venoso profondo bilateralmente pervio e continente.
Circolo venoso superficiale.
A destra:
incontinente l’ostio safeno-femorale ed il tronco della safena interna, con marcato e prolungato reflusso in ortostasi e durante la manovra di Valsalva, aspetto varicoso delle collaterali a valle che appaiono incontinenti. Continente il tronco della safena esterna.
A sinistra:
continente l’ostio safeno-femorale ed il tronco della safena interna ed esterna.
Conclusioni:
a destra insufficienza venosa della safena interna di notevole grado.
Non segni di trombosi venosa in atto.
Visita effettuata lo scorso 10 febbraio presso un chirurgo vascolare. Esito:
Esame obiettivo: presenza di varici safeniche in regione mediale di gamba dx, teleangiectasie multiple bilaterali.
Diagnosi principale: varici arto inferiore dx.
Programma operatorio principale: safenectomia interna dx.
Prescritto, inoltre, l’uso di gambaletto 21 mmHg.
Lo specialista, che, per la verità, ha parlato di intervento già solo leggendo l’esito dell’ ECD e prima della visita, ha spiegato che trattasi di un banale intervento di routine che richiede da due a tre giorni di ricovero senza alcun problema o conseguenza tranne qualche “fastidio” nelle sedi delle incisioni. Ha anche aggiunto che, se la scelta del paziente fosse stata di non effettuare l’intervento, mio marito si sarebbe tenuto una vena che ormai non funziona più con il rischio di andare incontro ad emorragie anche serie, a trombosi ed embolia polmonare.
E’ davvero l’unica soluzione possibile? E’ vero che si tratta di un intervento così banale e senza alcuna possibile complicazione? Se non effettuato i rischi sono così gravi per il futuro?
Grazie per gli eventuali consigli che vorrete dare e per lo straordinario servizio che fornite e che, in altre occasioni, mi è stato molto utile.
Da qualche tempo si è presentato un rigonfiamento all’altezza del ginocchio della stessa gamba nella parte interna ed il polpaccio appare leggermente gonfio.
Il medico di famiglia ha prescritto una eco doppler color degli arti inferiori eseguito lo scorso 2 febbraio. Esito:
Circolo arterioso.
Sono state esaminate le aa. femorali comuni, quelle superficiali e profonde, le aa. poplitee, le aa.tibiali anteriori e posteriori e le aa. peditee.
All’esame Eco si evidenzia ispessimento medio-intimale diffuso, con placche ateromasiche fibro-calcifiche a tutti i livelli esplorati, prive di carattere stenosante (stenosi secondarie di 20-25% a livello delle aa. femorali).
All’esame Eco Doppler Color non si evidenziano alterazioni flussimetriche degne di nota.
Conclusioni:
Ateromasia di medio grado senza alterazioni emodinamiche degne di nota.
Circolo venoso.
Circolo venoso profondo bilateralmente pervio e continente.
Circolo venoso superficiale.
A destra:
incontinente l’ostio safeno-femorale ed il tronco della safena interna, con marcato e prolungato reflusso in ortostasi e durante la manovra di Valsalva, aspetto varicoso delle collaterali a valle che appaiono incontinenti. Continente il tronco della safena esterna.
A sinistra:
continente l’ostio safeno-femorale ed il tronco della safena interna ed esterna.
Conclusioni:
a destra insufficienza venosa della safena interna di notevole grado.
Non segni di trombosi venosa in atto.
Visita effettuata lo scorso 10 febbraio presso un chirurgo vascolare. Esito:
Esame obiettivo: presenza di varici safeniche in regione mediale di gamba dx, teleangiectasie multiple bilaterali.
Diagnosi principale: varici arto inferiore dx.
Programma operatorio principale: safenectomia interna dx.
Prescritto, inoltre, l’uso di gambaletto 21 mmHg.
Lo specialista, che, per la verità, ha parlato di intervento già solo leggendo l’esito dell’ ECD e prima della visita, ha spiegato che trattasi di un banale intervento di routine che richiede da due a tre giorni di ricovero senza alcun problema o conseguenza tranne qualche “fastidio” nelle sedi delle incisioni. Ha anche aggiunto che, se la scelta del paziente fosse stata di non effettuare l’intervento, mio marito si sarebbe tenuto una vena che ormai non funziona più con il rischio di andare incontro ad emorragie anche serie, a trombosi ed embolia polmonare.
E’ davvero l’unica soluzione possibile? E’ vero che si tratta di un intervento così banale e senza alcuna possibile complicazione? Se non effettuato i rischi sono così gravi per il futuro?
Grazie per gli eventuali consigli che vorrete dare e per lo straordinario servizio che fornite e che, in altre occasioni, mi è stato molto utile.
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Signora,
la condizione di cui è portatore suo Marito e l'esito dell'ecocolordoppler praticato, con i suddetti limiti della valutazione a distanza, farebbero propendere per l'indicazione chirurgica che è stata posta.
La malattia varicosa, abbandonata a se stessa, va inevitabilmente incontro a progressiva estensione con il rischio delle complicazioni che Le sono state prospettate, di cui le più frequenti sono la varicoflebite (flebite di vene varicose) e l'ulcera venosa.
L'intervento è eseguito normalmente in regime di day-surgery (ricovero di un giorno) qualora non sussistano controindicazioni a tale regime assistenziale.
Mi permetto di dissentire fortemente sulla attribuzione, per QUALUNQUE INTERVENTO CHIRURGICO, della definizione "banale intervento di routine".
Nessun intervento è "banale" o di routine, poiché non esiste niente di prevedibile al 100 % in nessuna procedura medico-chirurgica, anche la meno complessa.
Ogni intervento è inevitabilmente gravato da rischi e conseguenze, che vanno adeguadatamente illustrati e prospettati al paziente mediante apposito "Consenso Informato" da sottoscrivere preventivamente.
La invito a leggere: https://www.medicitalia.it/blog/chirurgia-generale/194-un-semplice-intervento-chirurgico.html
Gentile Signora,
la condizione di cui è portatore suo Marito e l'esito dell'ecocolordoppler praticato, con i suddetti limiti della valutazione a distanza, farebbero propendere per l'indicazione chirurgica che è stata posta.
La malattia varicosa, abbandonata a se stessa, va inevitabilmente incontro a progressiva estensione con il rischio delle complicazioni che Le sono state prospettate, di cui le più frequenti sono la varicoflebite (flebite di vene varicose) e l'ulcera venosa.
L'intervento è eseguito normalmente in regime di day-surgery (ricovero di un giorno) qualora non sussistano controindicazioni a tale regime assistenziale.
Mi permetto di dissentire fortemente sulla attribuzione, per QUALUNQUE INTERVENTO CHIRURGICO, della definizione "banale intervento di routine".
Nessun intervento è "banale" o di routine, poiché non esiste niente di prevedibile al 100 % in nessuna procedura medico-chirurgica, anche la meno complessa.
Ogni intervento è inevitabilmente gravato da rischi e conseguenze, che vanno adeguadatamente illustrati e prospettati al paziente mediante apposito "Consenso Informato" da sottoscrivere preventivamente.
La invito a leggere: https://www.medicitalia.it/blog/chirurgia-generale/194-un-semplice-intervento-chirurgico.html
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Paziente,
L'Insufficienza Venosa Cronica (IVC) è una malattia evolutiva e le vene varicose non sono altro che una delle sue principali manifestazioni. La condizione clinica di suo marito, attraverso l'esame ECD e la consulenza specialistica è stata ben inquadrata e l'indicazione chirurgica ben posta. Qualsiasi tipo di intervento chirurgico può presentare possibili complicazioni o similis perciò, come può ben capire, l'aggettivo "banale" non è ben usato in questo ambito. Sicuramente l'intervento chirurgico in questione oggigiorno è ben validato nelle tecniche e nelle linee guida, presentando una percentuale di rischi o complicazioni molto basso.
Infine, i rischi correlati al non intervenire sono quelli dovuti all'avanzare dell'IVC che anche il suo medico curante Le potrà ben illustrare.
Cordiali Saluti
Gentile Paziente,
L'Insufficienza Venosa Cronica (IVC) è una malattia evolutiva e le vene varicose non sono altro che una delle sue principali manifestazioni. La condizione clinica di suo marito, attraverso l'esame ECD e la consulenza specialistica è stata ben inquadrata e l'indicazione chirurgica ben posta. Qualsiasi tipo di intervento chirurgico può presentare possibili complicazioni o similis perciò, come può ben capire, l'aggettivo "banale" non è ben usato in questo ambito. Sicuramente l'intervento chirurgico in questione oggigiorno è ben validato nelle tecniche e nelle linee guida, presentando una percentuale di rischi o complicazioni molto basso.
Infine, i rischi correlati al non intervenire sono quelli dovuti all'avanzare dell'IVC che anche il suo medico curante Le potrà ben illustrare.
Cordiali Saluti
Dr.Luca Gazzabin
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6k visite dal 13/02/2011.
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