Flebite a 23 anni

Salve. Qualche giorno fa, dopo la doccia, ho notato sul retro della coscia sinistra uno strano rossore e gonfiore e dei vasi leggermente in evidenza,ma non ci ho badato più di tanto.Dopo l'oretta di viaggio in aereo di ieri sera però non riuscivo quasi più a camminare dal fastidio e dal formicolio alla gamba. Stamattina il medico di famiglia al quale mi sono rivolta, ipotizzando una flebite, mi ha prescritto una crema da applicare ogni sera (Flebs)e l'uso di calze elastiche a compressione graduata. Dopo un'oretta di lavoro al computer adesso non riesco nemmeno ad estendere la gamba, rossa dolorante calda e con le vene indurite.Rispondendo alle domande del medico,e leggendo qualche articolo a riguardo su (ebbene sì) Internet mi sono accorta di non possedere nessuno dei fattori di rischio,a parte il sesso femminile. Ho 23 anni, sono normopeso, non ho storie di flebite o vene varicose in famiglia, non fumo, non bevo, non uso contraccettivi orali, non svolgo un lavoro che mi costringe a stare troppo tempo in piedi o al contrario seduta, pratico una blanda attività fisica all'aperto 3 volte a settimana. Mi chiedo se magari il mio dimagrimento rapido (ma sempre controllato da una dietologa)degli ultimi 3 mesi e mezzo (16 chili)possa avere un qualche ruolo, e quali siano gli atteggiamenti da assumere o da evitare per quantomeno attenuare il problema. Grazie mille.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
qualora la diagnosi di flebite fosse confermata (visita specialistica - ecocolordoppler) andrebbe istituita una opportuna terapia che integri opportunamente i suggerimenti (validi, ma non sufficienti) che Le sono stati dati.
E' necessario che informi la Sua Dietologa, tenendo presente oltretutto che un dimagramento di sedici kili in soli tre mesi e mezzo in un soggetto normopeso rappresenta un effetto meritevole di qualche attenzione anche in relazione all'eventuale uso di farmaci con effetto diuretico, che potrebbero essere individuati come causa scatenante.
Sarà anche indispensabile la ricerca, mediante opportuni accertamenti, di una eventuale diatesi trombofilica: alterazione del sistema coagulativo su base genetica.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per i Suoi consigli.
In realtà, pensandoci meglio ora, tutte le donne del ramo paterno della famiglia hanno o hanno avuto problemi di coagulazione. Ma al contrario di trombi (o almeno io penso sia il contrario,chiedo venia)soffrono di crisi emorragiche.In ogni caso fisserò al più presto una visita specialistica per fugare ogni dubbio. Ancora mille grazie
Saluti