Safenectomia??
Salve. E' da qualche anno (nel 2003 il primo ecocolordoppler) che ho problemi alla gamba destra di circolazione con comparsa di varici (safena) ormai abbastanza evidenti soprattutto nel tratto tra il polpaccio e la caviglia.
L'ultimo esame fatto un anno fa evidenzia "incontinenza della giunzione safeno femorale alla manovra di Valsalva, incontinenza della grande safena lungo tutto il suo decorso, continente la giunzione safeno-poplitea e la piccola safena".
Chiaramente indosso la calza elastica prescrittami che da sollievo ad un perenne stato di pesantezza dell'arto.
Continuo la mia normale attività (lavoro sedentario e qualche corsetta al parco, lunghe camminate, tennis e sci quando possibile).
L'angiologo mi ha consigliato, fin dalla prima visita, l'intervento chirurgico perchè sono giovane (39 anni) e potrò godermi meglio la vita!!
La realtà è che ho una grande paura dell'intervento, nonostante i dolori e i condizionamenti anche psicologici (estetici) che derivano dal permanere in questo stato! E siccome sento dire che l'intervento non è risolutivo desisto ancora di più dal farlo.
Vorrei sapere a cosa vado incontro se non lo faccio e il decorso post operatorio se dovessi decidere di farlo. Abito a Roma, potreste consigliarmi un chirurgo specialista??
GRAZIE ancora.
L'ultimo esame fatto un anno fa evidenzia "incontinenza della giunzione safeno femorale alla manovra di Valsalva, incontinenza della grande safena lungo tutto il suo decorso, continente la giunzione safeno-poplitea e la piccola safena".
Chiaramente indosso la calza elastica prescrittami che da sollievo ad un perenne stato di pesantezza dell'arto.
Continuo la mia normale attività (lavoro sedentario e qualche corsetta al parco, lunghe camminate, tennis e sci quando possibile).
L'angiologo mi ha consigliato, fin dalla prima visita, l'intervento chirurgico perchè sono giovane (39 anni) e potrò godermi meglio la vita!!
La realtà è che ho una grande paura dell'intervento, nonostante i dolori e i condizionamenti anche psicologici (estetici) che derivano dal permanere in questo stato! E siccome sento dire che l'intervento non è risolutivo desisto ancora di più dal farlo.
Vorrei sapere a cosa vado incontro se non lo faccio e il decorso post operatorio se dovessi decidere di farlo. Abito a Roma, potreste consigliarmi un chirurgo specialista??
GRAZIE ancora.
[#1]
gentile signore, non vorrei fornirle solo brutte notizie. confermo il consiglio dell'angiologo nell'indicazione all'intervneto. purtroppo con il passare del tempo sarà sempre più possibile e frequente la possibilità di complicanze, trombosi e con il passare del tempo anche distrofie cutanee ed ulcerazioni. finite le brutte posso fornirle anche delle notizie meno brutte l'intervento nella maggior parte dei casi è risolutivo, il decorso postoperatorio è molto breve circa 24-48 ore a seconda del paziente. per l'ultima domanda può chiedere al suo angiologo, dal quale tra l'altro potrebbe tornare per un ulteriore controllo strumentale. nel nostro ospedale potrebbe essere un'idea assolutamente indicativa.
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Gentile Utente,
il quadro ecodopplersonografico che riferisce, correlato ai sintomi che lamenta, depongono, con i limiti di una valutazione a distanza, per una indicazione di tipo chirurgico.
La mancata efficacia da taluni attribuita alla chirurgia dell'insufficienza venosa deriva da insuccessi o risultati non completamente o non stabilmente risolutivi legati per lo più alla imprecisione delle metodiche diagnostiche di un tempo e una conseguente pianificazione tecnica non sufficientemente precisa.
Anche l'abitudine, purtroppo diffusa, di rivolgersi alla chirurgia di fronte a quadri clinici avanzati e che hanno determinato una estesa compromissione del sistema venoso può essere una concausa.
D'altra parte non ha senso rinunciare ad un trattamento che la metterebbe al riparo non solo dalla ulteriore progressione ed estensione dell'affezione, ma anche dalle complicazioni cui potrebbe con ragionevole probabilità rimanere esposto, vista anche la precocità della sua manifestazione.
Attualmente, salvo controindicazioni, l'intervento che le si prospetta potrà essere eseguito in regime di day-surgery.
Resta tuttavia la necessità di un periodico ed assiduo controllo della stabilità dei risultati ottenuti.
il quadro ecodopplersonografico che riferisce, correlato ai sintomi che lamenta, depongono, con i limiti di una valutazione a distanza, per una indicazione di tipo chirurgico.
La mancata efficacia da taluni attribuita alla chirurgia dell'insufficienza venosa deriva da insuccessi o risultati non completamente o non stabilmente risolutivi legati per lo più alla imprecisione delle metodiche diagnostiche di un tempo e una conseguente pianificazione tecnica non sufficientemente precisa.
Anche l'abitudine, purtroppo diffusa, di rivolgersi alla chirurgia di fronte a quadri clinici avanzati e che hanno determinato una estesa compromissione del sistema venoso può essere una concausa.
D'altra parte non ha senso rinunciare ad un trattamento che la metterebbe al riparo non solo dalla ulteriore progressione ed estensione dell'affezione, ma anche dalle complicazioni cui potrebbe con ragionevole probabilità rimanere esposto, vista anche la precocità della sua manifestazione.
Attualmente, salvo controindicazioni, l'intervento che le si prospetta potrà essere eseguito in regime di day-surgery.
Resta tuttavia la necessità di un periodico ed assiduo controllo della stabilità dei risultati ottenuti.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#4]
Attenzione. Quando parliamo (forse in questo caso con terminologia eccessivamente generica) di trombosi, intendiamo l'interessamento tromboflebitico delle vene superficiali affette da dilatazione varicosa (varicoflebite).
Ben altra cosa è la Trombosi Venosa Profonda (TVP) che non è correlata con l'insufficienza venosa superficiale se non in casi eccezionali e che rappresenta effettivamente un quadro patologico decisamente più impegnativo.
Ben altra cosa è la Trombosi Venosa Profonda (TVP) che non è correlata con l'insufficienza venosa superficiale se non in casi eccezionali e che rappresenta effettivamente un quadro patologico decisamente più impegnativo.
[#5]
mi fa piacere che sia itervenuto anche un altro collega a confermare, anche se anche il suo angiologo le aveva già suggerito l'intervento. giustamente la precisazione sulla trombosi e la differenza tra trombosi superficiale e profonda. purtroppo anche se meno frequentemente si può avere un "allargamento" da quello superficiale al circolo profondo. qesto non per metterle fretta, ma semplicemente per invogliarla a non sottovalutare il problema.
mi faccia sapere
mi faccia sapere
[#6]
gentile signore
a complemento di quanto indicato correttamente dai colleghi, vorrei solo consigliarle di documentarsi, anche con gli articoli pubblicati sul ns Minforma, circa le attività sportive più idonee o meglio meno dannose per chi presenta varici.
a complemento di quanto indicato correttamente dai colleghi, vorrei solo consigliarle di documentarsi, anche con gli articoli pubblicati sul ns Minforma, circa le attività sportive più idonee o meglio meno dannose per chi presenta varici.
Dr. Pietrino Forfori
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6.4k visite dal 19/01/2009.
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