Ascesso perianale e bicicletta
Buongiorno,
a Marzo di quest'anno mi hanno inciso un ascesso perianale con fistola glutea (a detta del chirurgo ha drenato una notevole quantità di pus) e per circa 3 settimane ho portato uno zaffo (rinnovato 2 volte a settimana). Da inizio Aprile la ferita si è richiusa e secondo i medici potevo osservare una normale attività fisica con qualche precauzione iniziale per il ciclismo, per dare tempo alla ferita di rimarginarsi al meglio. Mi hanno avvertito che nel 30% dei casi si ha la recidiva ed in quel caso purtroppo non basta incidere e drenare ma bisogno fare un'operazione chirurgica più complessa.
Da qualche settimana, quindi a distanza di 3-4 mesi dalla chiusura esterna della ferita, ho ripreso a fare delle piccole passeggiate in bicicletta (meno di 1 ora) senza avvertire problemi, ma ho sempre il dubbio che potrei peggiorare la situazione, far riaprire la ferita e ritrovarmi di nuovo con un ascesso. Sono un appassionato cicloturista (escursioni anche di 6-7 ore pedalate a 15-20 Km/h, con breve riposo ogni 2h) e mi piacerebbe riprendere quanto prima questo tipo di attività.
Poco prima di avere l'ascesso avevo cominciato ad andare in bicicletta con una sella nuova, più dura e con un foro centrale per non infastidire la prostata (qualche mese prima mi era stata diagnosticata una prostatite abatterica, che non mi ha più dato fastidio da allora). La nascita dell'ascesso è collegabile a questa sella (un po più dura e con meno superficie di appoggio)? Adesso a distanza di 4 mesi dalla chiusura della ferita potrebbe essere ancora consigliabile una sella più morbida o senza foro centrale? Il fatto che abbia abbastanza peluria nella zona può avere influito nella nascita dell'ascesso?
Vi ringrazio per i vostri suggerimenti
a Marzo di quest'anno mi hanno inciso un ascesso perianale con fistola glutea (a detta del chirurgo ha drenato una notevole quantità di pus) e per circa 3 settimane ho portato uno zaffo (rinnovato 2 volte a settimana). Da inizio Aprile la ferita si è richiusa e secondo i medici potevo osservare una normale attività fisica con qualche precauzione iniziale per il ciclismo, per dare tempo alla ferita di rimarginarsi al meglio. Mi hanno avvertito che nel 30% dei casi si ha la recidiva ed in quel caso purtroppo non basta incidere e drenare ma bisogno fare un'operazione chirurgica più complessa.
Da qualche settimana, quindi a distanza di 3-4 mesi dalla chiusura esterna della ferita, ho ripreso a fare delle piccole passeggiate in bicicletta (meno di 1 ora) senza avvertire problemi, ma ho sempre il dubbio che potrei peggiorare la situazione, far riaprire la ferita e ritrovarmi di nuovo con un ascesso. Sono un appassionato cicloturista (escursioni anche di 6-7 ore pedalate a 15-20 Km/h, con breve riposo ogni 2h) e mi piacerebbe riprendere quanto prima questo tipo di attività.
Poco prima di avere l'ascesso avevo cominciato ad andare in bicicletta con una sella nuova, più dura e con un foro centrale per non infastidire la prostata (qualche mese prima mi era stata diagnosticata una prostatite abatterica, che non mi ha più dato fastidio da allora). La nascita dell'ascesso è collegabile a questa sella (un po più dura e con meno superficie di appoggio)? Adesso a distanza di 4 mesi dalla chiusura della ferita potrebbe essere ancora consigliabile una sella più morbida o senza foro centrale? Il fatto che abbia abbastanza peluria nella zona può avere influito nella nascita dell'ascesso?
Vi ringrazio per i vostri suggerimenti
[#1]
No e no. Vada pure in bici.
Se avra' un ascesso recidivo andra' drenato, se è presente una fistola andra' trattata chirurgicamente, indipendentemente dall' andare in bicicletta. Prego.
Se avra' un ascesso recidivo andra' drenato, se è presente una fistola andra' trattata chirurgicamente, indipendentemente dall' andare in bicicletta. Prego.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Buongiorno Dr. Favara e grazie per la risposta ai miei numerosi dubbi.
Se ho capito bene, quindi, la mia attività in bicicletta, precedente e successiva, il sellino più o meno duro, la presenza di peluria nella zona non hanno niente a che vedere con l'ascesso perianale, che se dovesse ritornare (speriamo di no!!) sarebbe per altre cause. E sempre se ho capito bene la fistola anale (6-7 cm di profondità) in 3-4 mesi ha avuto modo di cicatrizzarsi e non ci sono rischi di apertura ferite, anche se faccio escursioni di 6-7 ore in bicicletta.
Secondo Lei dovrei fare degli esami diagnostici per capire se la fistola anale si è richiusa correttamente oppure, come mi hanno consigliato i medici dell'ospedale, vivere normalmente ed in caso di recidiva drenare/operare?
Grazie a Lei posso ritrovare il piacere di fare cicloturismo senza avere il dubbio di rovinarmi la salute.
Se ho capito bene, quindi, la mia attività in bicicletta, precedente e successiva, il sellino più o meno duro, la presenza di peluria nella zona non hanno niente a che vedere con l'ascesso perianale, che se dovesse ritornare (speriamo di no!!) sarebbe per altre cause. E sempre se ho capito bene la fistola anale (6-7 cm di profondità) in 3-4 mesi ha avuto modo di cicatrizzarsi e non ci sono rischi di apertura ferite, anche se faccio escursioni di 6-7 ore in bicicletta.
Secondo Lei dovrei fare degli esami diagnostici per capire se la fistola anale si è richiusa correttamente oppure, come mi hanno consigliato i medici dell'ospedale, vivere normalmente ed in caso di recidiva drenare/operare?
Grazie a Lei posso ritrovare il piacere di fare cicloturismo senza avere il dubbio di rovinarmi la salute.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 14.7k visite dal 30/07/2014.
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