Metformina e misurazioni della glicemia
Ho 44 anni e da quasi un anno ho scoperto di essere diabetico di tipo 2, lo controllo giornalmente e tranne pochi casi riesco a tenerlo sotto i 140 due ore dopo i pasti come da consiglio del centro diabetologico. Premesso che assumo 2 compresse di metformina da 500 mg a pranzo e a cena, vorrei sapere cortesemente se tale farmaco assumendolo tutta la vita porta a qualche controindicazione, inoltre gradirei sapere come mai la misurazione mattutina della glicemia è sempre superiore alla misurazione della sera precedente nonostante ci sia la notte di mezzo. (Per esempio ieri sera era 85, stamani 118, mantenendosi circa su questo livello ogni mattina.)
Grazie.
Grazie.
[#1]
Anestesista
Caro paziente.
Mi stupisco ancora quanti siano i diabetici che fanno uso della metformina.
Esitono farmaci per os maggiormente sicuri.
Si faccia consigliare da un diabetologo maggiormente fidato.
Esperienza di intensivista mi ha portato a diffidare di questa molecola. Troppi e gravi squilbri di tipo metabolico fin a gravissime ipofosforemie e devastanti acidosi metaboliche.
Potrei consigliarle altre molecole ma non mi sembra giusto prevaricare competenze e specialità. Auguri.
Mi stupisco ancora quanti siano i diabetici che fanno uso della metformina.
Esitono farmaci per os maggiormente sicuri.
Si faccia consigliare da un diabetologo maggiormente fidato.
Esperienza di intensivista mi ha portato a diffidare di questa molecola. Troppi e gravi squilbri di tipo metabolico fin a gravissime ipofosforemie e devastanti acidosi metaboliche.
Potrei consigliarle altre molecole ma non mi sembra giusto prevaricare competenze e specialità. Auguri.
[#2]
Gentile Utente,
tutti i farmaci possono, con il tempo, possono dare effetti collaterali. Continui ad assumere il farmaco secondo la prescrizione del diabetologo associandolo a dieta ed attività fisica che sono fondamentali in questa patologia. Circa il valore più alto al mattino, è fisiologico che sia così, soprattutto se lei consuma molte calorie con il lavoro per cui arriva a cena con valori bassi di glicemia. Cordiali saluti
tutti i farmaci possono, con il tempo, possono dare effetti collaterali. Continui ad assumere il farmaco secondo la prescrizione del diabetologo associandolo a dieta ed attività fisica che sono fondamentali in questa patologia. Circa il valore più alto al mattino, è fisiologico che sia così, soprattutto se lei consuma molte calorie con il lavoro per cui arriva a cena con valori bassi di glicemia. Cordiali saluti
Dott. Andrea Del Buono
Endocrinologo - Diabetologo
[#3]
Endocrinologo, Diabetologo
Caro paziente, la terapia che lei sta assumendo non solo è adeguata alla sua patologia , ma è quella consigliata dalle linee guida attuali, che probabilmente il collega anestesista non ha ancora avuto modo di apprendere.
Peraltro la posologia che lei assume non è a regime pieno 2gr attuali vs i 3 gr consentiti dal CUF.
Sicuramente periodicamente vanno monitorate transaminasi e CPK e funzione renale. Continui a farsi seguire dagli specialisti diabetologi che sicuramente valuteranno eventuali cambiamenti alla terapia attualmente seguita qualora si modificassero le condizioni che l'hanno determinata. per quanto riguarda l'aumento della glicemia a digiuno, questa è in armonia con la patologia di base, per la quale la produzione epatica di glucosio a digiuno è aumentata e ciò assume valore patologico laddove la condizione diabetica determina una iposecrezione di insulina oppure una sua diminuita efficacia (insulino-resistenza). Mi faccia sapere il suo valore di emoglobina glicosilata degli ultimi due mesi, mi sembra tuttavia che il suo controllo sia molto soddisfacente. Cordiali saluti. monica mellozzi.
Peraltro la posologia che lei assume non è a regime pieno 2gr attuali vs i 3 gr consentiti dal CUF.
Sicuramente periodicamente vanno monitorate transaminasi e CPK e funzione renale. Continui a farsi seguire dagli specialisti diabetologi che sicuramente valuteranno eventuali cambiamenti alla terapia attualmente seguita qualora si modificassero le condizioni che l'hanno determinata. per quanto riguarda l'aumento della glicemia a digiuno, questa è in armonia con la patologia di base, per la quale la produzione epatica di glucosio a digiuno è aumentata e ciò assume valore patologico laddove la condizione diabetica determina una iposecrezione di insulina oppure una sua diminuita efficacia (insulino-resistenza). Mi faccia sapere il suo valore di emoglobina glicosilata degli ultimi due mesi, mi sembra tuttavia che il suo controllo sia molto soddisfacente. Cordiali saluti. monica mellozzi.
[#5]
Anestesista
La edotta collega evidentemente ligia e direi prona al compitino dettato dalle linee guida, note a tutti i laureati di medicina, non può nascondere al paziente i rischi di acidosi metabolica che viene esposto da una terapia ipoglicemizzante per os con metformina, seppur la interessatissima industria farmaceutica blinda i dettami dell'EMEA (conosciamo tutti il controllore dell'EMEA) ai vincoli dei protocolli.
L'esperienza di noi intensivisti italiani (dati raccolti dal Giviti) ha portato alla segnalazione all'EMEA dell'aumentato numero di casi LETALI di ipofosforemia e acidosi metabolica in quei pazienti che facenti uso di metformina arrivano alla nostra osservazione nei prontosoccorsi durante patologie "banali" tipo una sindrome influenzale. Soprattuto se confrontati agli squilibri metabolici che non raramente colpiscono questo tipo di pazienti quando, ad esempio, in insulinoterapia.
Al paziente bisogna chiarire perchè, giustamente, gli si monitorizza CPK, Transaminasi e funz.renale, aggiungerei anche l'intero gruppo degli elettroliti (sopratutto il fosforo, per molti colleghi un dato fin troppo sottopesato e non optional nei vari cicli energetici cellulari).
Un caldo consiglio alla collega laziale.... ...le vie dell'apprendimento devono ALLE VOLTE essere extra-compitino.
Fulgidi auguri.
L'esperienza di noi intensivisti italiani (dati raccolti dal Giviti) ha portato alla segnalazione all'EMEA dell'aumentato numero di casi LETALI di ipofosforemia e acidosi metabolica in quei pazienti che facenti uso di metformina arrivano alla nostra osservazione nei prontosoccorsi durante patologie "banali" tipo una sindrome influenzale. Soprattuto se confrontati agli squilibri metabolici che non raramente colpiscono questo tipo di pazienti quando, ad esempio, in insulinoterapia.
Al paziente bisogna chiarire perchè, giustamente, gli si monitorizza CPK, Transaminasi e funz.renale, aggiungerei anche l'intero gruppo degli elettroliti (sopratutto il fosforo, per molti colleghi un dato fin troppo sottopesato e non optional nei vari cicli energetici cellulari).
Un caldo consiglio alla collega laziale.... ...le vie dell'apprendimento devono ALLE VOLTE essere extra-compitino.
Fulgidi auguri.
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Endocrinologo, Diabetologo
Come immaginavo, gentile paziente la sua emoglobina glicosilata è eccellente ad un dosaggio che spero tranquillizzi il nostro anestesista, dal momento che non è a regime pieno e sicuramente offre una maggiore protezione dai rischi che giustamente enunciati brillantemente dall'intensivista sono sempre stati chiaramente evidenziati ed illustrati tra gli effetti collaterali del farmaco.
Nella mia esperienza ormai quasi quindicinale di medico specialista, pur avendo seguito centinaia, anzi forse migliaia di diabetici non ho mai avuto la sfortuna di incorrere in questa grave emergenza, assolutamente verificabile, ritengo quindi che a fronte degli effetti favorevoli preziosi indotti da tale terapia, con attenta e scrupolosa monitorizzazione si possa anzi si debba continuare a somministrare una terapia avallata da anni di follow-up e di ricerche che vantano risultati documentabilissimi ( compitino delle linee guida). D'altro canto al collega , a causa del preziosissimo e difficilissimo lavoro che fa, giungono casi estremi e di estrema gravità, tra i quali quelli ai quali lui si riferisce. Tuttavia parliamo di casi isolati e purtroppo per ogni farmaco sono descritti efetti collaterali avversi.
Un caldo consiglio all'intensivista: fortunatamente i numeri nella medicina non sono forniti dagli intensivisti, ma dai medici e le linee guida proteggono i vivi e non i morti. cordiali saluti e.....caro collega anestesista, a volte i compitini aiutano a prendere le decisioni più consolidate, dal momento che la medicina, ahinoi non è basata sulle certezze.
Nella mia esperienza ormai quasi quindicinale di medico specialista, pur avendo seguito centinaia, anzi forse migliaia di diabetici non ho mai avuto la sfortuna di incorrere in questa grave emergenza, assolutamente verificabile, ritengo quindi che a fronte degli effetti favorevoli preziosi indotti da tale terapia, con attenta e scrupolosa monitorizzazione si possa anzi si debba continuare a somministrare una terapia avallata da anni di follow-up e di ricerche che vantano risultati documentabilissimi ( compitino delle linee guida). D'altro canto al collega , a causa del preziosissimo e difficilissimo lavoro che fa, giungono casi estremi e di estrema gravità, tra i quali quelli ai quali lui si riferisce. Tuttavia parliamo di casi isolati e purtroppo per ogni farmaco sono descritti efetti collaterali avversi.
Un caldo consiglio all'intensivista: fortunatamente i numeri nella medicina non sono forniti dagli intensivisti, ma dai medici e le linee guida proteggono i vivi e non i morti. cordiali saluti e.....caro collega anestesista, a volte i compitini aiutano a prendere le decisioni più consolidate, dal momento che la medicina, ahinoi non è basata sulle certezze.
[#7]
Anestesista
Cara collega.
Già questo parere lo trovo meno pontificante e maggiormente saggio rispetto al primo.
Aggiungerei agli esami anche, ogni tanto, il dosaggio dei lattati.
Comunque sottolineo l'attenzione sull'uso della metformina come farmaco a rischio, non tanto per il numero degli effetti collaterali sicuramente meno frequenti rispetto ad altri schemi terapeutici, ma sull'entità dell"effetto collaterale" frequentemente LETALE se non gravemente invalidante.
Saluti.
Se vuoi venire a lavorare a Orbetello ci manca moltissimo una specialista endocrinologa.
Già questo parere lo trovo meno pontificante e maggiormente saggio rispetto al primo.
Aggiungerei agli esami anche, ogni tanto, il dosaggio dei lattati.
Comunque sottolineo l'attenzione sull'uso della metformina come farmaco a rischio, non tanto per il numero degli effetti collaterali sicuramente meno frequenti rispetto ad altri schemi terapeutici, ma sull'entità dell"effetto collaterale" frequentemente LETALE se non gravemente invalidante.
Saluti.
Se vuoi venire a lavorare a Orbetello ci manca moltissimo una specialista endocrinologa.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 111.3k visite dal 14/08/2006.
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