Tre malattie autoimmuni
gentili Dottori,
vi scrivo perchè sono spinta dalla curiosità riguardo allo stato generale della mia salute:
circa due anni fa mi è stata diagnosticata una tiroidite di Hashimoto, che curo regolarmente con Eutirox; circa un anno fa è comparso un nevo di Sutton, diagnosticato, però solo da poco tempo insieme a una lieve forma di vitiligine (comparsa circa due mesi fa).
non ho domande riguardo alle cure che sto seguendo, ma mi incuriosisce e preoccupa un poco il fatto che sono affetta da ben tre malattie autoimmuni! (il mio dermatologo mi ha spiegato che spesso la vitiligine e la tiroidite sono associate, anche se una malattia non è la causa dell'altra, mentre l'associazione tra il nevo di Sutton e la vitiligine è piuttosto rara: "ho visto tre casi in dieci anni!").
premesso tutto questo, mi stupisce che il medico non mi abbia spiegato un po’ meglio la mia situazione: va bene che una malattia non è causa di un’altra, ma allora ci deve essere qualcosa che le lega tutte e tre, visto che sono causate dallo stesso meccanismo, cioè il corpo che non riconosce se stesso e “si attacca” da solo. non parlo di cause meccaniche, fisiche, ma del corpo in generale, che forse sfoga in questo modo altri problemi. più profondi, magari, e legati alla mente, o magari all’alimentazione, o all’affettività, …
mi viene da pensare che purtroppo è tipico della medicina occidentale trattare le malattie senza gettare uno sguardo più ampio alla persona nella sua totalità e che questo è il suo grande limite.
(se questo mio scritto, che non contiene una domanda vera e propria, non è appropriato a questo portale, vi prego di scusarmi e di non rispondermi affatto.)
grazie,
Velia
vi scrivo perchè sono spinta dalla curiosità riguardo allo stato generale della mia salute:
circa due anni fa mi è stata diagnosticata una tiroidite di Hashimoto, che curo regolarmente con Eutirox; circa un anno fa è comparso un nevo di Sutton, diagnosticato, però solo da poco tempo insieme a una lieve forma di vitiligine (comparsa circa due mesi fa).
non ho domande riguardo alle cure che sto seguendo, ma mi incuriosisce e preoccupa un poco il fatto che sono affetta da ben tre malattie autoimmuni! (il mio dermatologo mi ha spiegato che spesso la vitiligine e la tiroidite sono associate, anche se una malattia non è la causa dell'altra, mentre l'associazione tra il nevo di Sutton e la vitiligine è piuttosto rara: "ho visto tre casi in dieci anni!").
premesso tutto questo, mi stupisce che il medico non mi abbia spiegato un po’ meglio la mia situazione: va bene che una malattia non è causa di un’altra, ma allora ci deve essere qualcosa che le lega tutte e tre, visto che sono causate dallo stesso meccanismo, cioè il corpo che non riconosce se stesso e “si attacca” da solo. non parlo di cause meccaniche, fisiche, ma del corpo in generale, che forse sfoga in questo modo altri problemi. più profondi, magari, e legati alla mente, o magari all’alimentazione, o all’affettività, …
mi viene da pensare che purtroppo è tipico della medicina occidentale trattare le malattie senza gettare uno sguardo più ampio alla persona nella sua totalità e che questo è il suo grande limite.
(se questo mio scritto, che non contiene una domanda vera e propria, non è appropriato a questo portale, vi prego di scusarmi e di non rispondermi affatto.)
grazie,
Velia
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Perfezionato in medicine non convenzionali
Lei ha perfettamente ragione di chiedere il motivo per cui lei ha sviluppato ben tre malattie autoimmuni; il meccanismo è ben conosciuto, descritto in letteratura internazionale e nei testi di medicina. Il sistema immunitario compie un errore nel riconoscimento dell’agente patogeno che è entrato, cominciando a produrre anticorpi, sia contro il nemico, che contro le proprie cellule, si chiama mimetismo molecolare.
Ogni volta che entra un agente patogeno o qualsiasi altra sostanza, questi vengono “processati”, dal sistema immunitario, confrontati con il “self”, se stesso, antigene umano linfocitario, HLA, successivamente comincia la produzione delgi anticorpi, in modo da “bloccare” il nemico, poterlo aggredire e eliminarlo dall’organismo. Nel caso in cui, a livello molecolare, sussista una sequenza amminoacidica di 5-6 amminoacidi delle proteine dell’agente patogeno, uguale, alla sequenza amminoacidica dell’HLA, pertanto viene mimetizzato, il sistema compie un errore, produce anticorpi contro l’intruso, ma anche contro le cellule dell’organismo, mimetismo molecolare.
Ogni persona ha la sua caratteristica HLA, per cui, dalla sua analisi, è possibile identificare le possibili patologie autoimmune che questa potrebbe sviluppare, è una predisposizione genica, quindi può verificarsi, ma anche non verificarsi. L’HLA è stato collegato a vari agenti patogeni, che possiedono questa evenienza di poter mimetizzare gli amminoacidi dell’antigene umano linfocotario. Quindi è prevedibile la tiroidite, conoscendo gli alleli predisponenti e l’agente infettante, è una evenienza che si può, ma anche non verificare. Pertanto può essere attuata la prevenzione, conoscendo gli alleli HLA, l’agente patogeno infettante, viene eliminato dall’organismo, ma occorre sempre identificarlo ed essere sicuri che effettivamente è stato eradicato, in questo modo, il mimetismo non si verifica e non avviene la malattia autoimmune.
Quindi predisposizione genica HLA, fattori ambientali, di cui l’infezione è la principale, innescano l’inizio della malattia autoimmune, che attrversa un periodo di latenza, da alcuni mesi ad anni, in cui il sistema immunitario produce sintomi vaghi e aspecifici, non riferibili ad alcuna malattia,ma la loro attenta analisi, conduce alla individuazione della probabile patologia che si può verificare, quindi poter intervenire in tempo, sulle cause e rimuovendole, la malattia può regredire. Nel caso in cui sia già avvenuta, con danni anatomici, questa patologia può essere controllata maggiormente ed impedire la continua distruzione delle cellule, provocata dagli anticorpi, che chiaramente vanno fatti diminuire. Quando la malattia autoimmune è già conclamata, acceratre le cause esatte, porta ad impedire lasua progressione. Grande importanza quindi riveste, ad esempio, nella tiroidite, la valutazione degli anticorpi, che vanno fermati, per impedire la distruzione delle cellule.
Le malattie autoimmuni, non sono associate, ma correlate le une alle altre, per cui grande attenzione, nella verifica delle cause, poiché se il sistema ha sbagliato una volta, lo può fare molte altre. Così, tiroidite, vitiligo, nevo di Sutton, artrite reumatoide, celiachia, …….nel caso in cui la persona, presenti gli alleli predisponenti e si verifichino le condizioni ambientali, di cui l’infezione è la principale, gli altri sono solamente scatenanti ed acceleranti.
Capisce bene, l’importanza che riveste l’attenta analisi della persona, come dice lei, la medicina conosce bene tutto, sa benissimo come agire, intervenire, forse mancano alcune armi, sia in diagnosi che in terapia, ma questo lo posso effettuare molto bene con la medicina biologica, che integrando la medicina convenzionale, mi offre molte possibilità di intervento, sia in diagnosi che in terapia, ampliando notevolmente, le possibilità di intervento.
Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it
alberto.moschini@fastwebnet.it
Ogni volta che entra un agente patogeno o qualsiasi altra sostanza, questi vengono “processati”, dal sistema immunitario, confrontati con il “self”, se stesso, antigene umano linfocitario, HLA, successivamente comincia la produzione delgi anticorpi, in modo da “bloccare” il nemico, poterlo aggredire e eliminarlo dall’organismo. Nel caso in cui, a livello molecolare, sussista una sequenza amminoacidica di 5-6 amminoacidi delle proteine dell’agente patogeno, uguale, alla sequenza amminoacidica dell’HLA, pertanto viene mimetizzato, il sistema compie un errore, produce anticorpi contro l’intruso, ma anche contro le cellule dell’organismo, mimetismo molecolare.
Ogni persona ha la sua caratteristica HLA, per cui, dalla sua analisi, è possibile identificare le possibili patologie autoimmune che questa potrebbe sviluppare, è una predisposizione genica, quindi può verificarsi, ma anche non verificarsi. L’HLA è stato collegato a vari agenti patogeni, che possiedono questa evenienza di poter mimetizzare gli amminoacidi dell’antigene umano linfocotario. Quindi è prevedibile la tiroidite, conoscendo gli alleli predisponenti e l’agente infettante, è una evenienza che si può, ma anche non verificare. Pertanto può essere attuata la prevenzione, conoscendo gli alleli HLA, l’agente patogeno infettante, viene eliminato dall’organismo, ma occorre sempre identificarlo ed essere sicuri che effettivamente è stato eradicato, in questo modo, il mimetismo non si verifica e non avviene la malattia autoimmune.
Quindi predisposizione genica HLA, fattori ambientali, di cui l’infezione è la principale, innescano l’inizio della malattia autoimmune, che attrversa un periodo di latenza, da alcuni mesi ad anni, in cui il sistema immunitario produce sintomi vaghi e aspecifici, non riferibili ad alcuna malattia,ma la loro attenta analisi, conduce alla individuazione della probabile patologia che si può verificare, quindi poter intervenire in tempo, sulle cause e rimuovendole, la malattia può regredire. Nel caso in cui sia già avvenuta, con danni anatomici, questa patologia può essere controllata maggiormente ed impedire la continua distruzione delle cellule, provocata dagli anticorpi, che chiaramente vanno fatti diminuire. Quando la malattia autoimmune è già conclamata, acceratre le cause esatte, porta ad impedire lasua progressione. Grande importanza quindi riveste, ad esempio, nella tiroidite, la valutazione degli anticorpi, che vanno fermati, per impedire la distruzione delle cellule.
Le malattie autoimmuni, non sono associate, ma correlate le une alle altre, per cui grande attenzione, nella verifica delle cause, poiché se il sistema ha sbagliato una volta, lo può fare molte altre. Così, tiroidite, vitiligo, nevo di Sutton, artrite reumatoide, celiachia, …….nel caso in cui la persona, presenti gli alleli predisponenti e si verifichino le condizioni ambientali, di cui l’infezione è la principale, gli altri sono solamente scatenanti ed acceleranti.
Capisce bene, l’importanza che riveste l’attenta analisi della persona, come dice lei, la medicina conosce bene tutto, sa benissimo come agire, intervenire, forse mancano alcune armi, sia in diagnosi che in terapia, ma questo lo posso effettuare molto bene con la medicina biologica, che integrando la medicina convenzionale, mi offre molte possibilità di intervento, sia in diagnosi che in terapia, ampliando notevolmente, le possibilità di intervento.
Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it
alberto.moschini@fastwebnet.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 20.6k visite dal 04/07/2007.
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