Postumi inchiodamento endomidollare tibia
Buongiorno dottore
la mia odissea e' iniziata poco piu' di 3 mesi fa quando in seguito alla frattura della tibia(appena sopra il malleolo)ho subito un inchiodamento endomillare.All'inizio tutto sembrava essere andato bene ma appena tolti i punti di sutura da uno dei 2 tagli utilizzati per le viti di fissaggio e' iniziata la fuoriscita di puls e siero.L'ortopedico mi ha prescritto una settimana di ciproxin 500 mg(2 capsule al giorno)durante la quale il fenomeno sembrava essere sparito ma in realta' cosi' non e' stato.La ferita era migliorata ma non si e' mai chiusa completamente ed inoltre i suoi bordi erano di un colore violaceo.Cosi' 3 settimane fa',durante l'ennesimo controllo ho sollevato il problema chiedendo se secondo l'ortopedico era normale che dopo 2 mesi e mezzo la ferita era ancora in quelle condizioni.La risposta e' stata quella di provare a togliere la vite di fissaggio.Detto fatto mi e' stata asportata la suddetta in maniera ambulatoriale e mi e' stata prescritta di nuovo la stessa terapia antibiotica(ciproxin 500mg 2xday)Dopo 14 giorni ho nuovamente rimosso i punti di sutura e stavolta la ferita appariva chiusa ed asciutta ma l'illusione e' durata solo pochi giorni perche'una settimana fa sono dovuto correre nuovamente in ospedale in quanto la gamba appariva rossa e calda nella zona del taglio e mi provocava un dolore indicibile.Il risultato e' stato quello che mi hanno dovuto nuovamente aprire la ferita(per la terza volta)e mi e' stato asportato un campione di tessuto per essere analizzato(questa volta non mi sono stati applicati punti di sutura ed avendo la ferita aperta con all'interno una garza devo quotidionamente andare in ospedale per la disinfezione).La nuova terapia(e questo mi lascia un po' perplesso)e' la seguente:ceftriaxone 2 g per via endovenosa 1xday per 21 giorni e ciproxin 500 mg 2xday per 21 giorni.Tengo a precisare che mi trovo in asia e che quindi la mentalita' nei confronti dei farmaci e' forse un attimo diversa da quella occidentale....adesso sono un po' spiazziato e non so come comportarmi!Vorrei gentilmente sapere se la terapia in oggetto appare indicata al mio problema e sopratutto non eccessiva,in altre parole vorrei sapere se faccio bene a continuare il ciclo iniziato oggi oppure sentire il parere di un altro medico.Ringranziando anticipatamente per la risposta le auguro una buona giornata.
la mia odissea e' iniziata poco piu' di 3 mesi fa quando in seguito alla frattura della tibia(appena sopra il malleolo)ho subito un inchiodamento endomillare.All'inizio tutto sembrava essere andato bene ma appena tolti i punti di sutura da uno dei 2 tagli utilizzati per le viti di fissaggio e' iniziata la fuoriscita di puls e siero.L'ortopedico mi ha prescritto una settimana di ciproxin 500 mg(2 capsule al giorno)durante la quale il fenomeno sembrava essere sparito ma in realta' cosi' non e' stato.La ferita era migliorata ma non si e' mai chiusa completamente ed inoltre i suoi bordi erano di un colore violaceo.Cosi' 3 settimane fa',durante l'ennesimo controllo ho sollevato il problema chiedendo se secondo l'ortopedico era normale che dopo 2 mesi e mezzo la ferita era ancora in quelle condizioni.La risposta e' stata quella di provare a togliere la vite di fissaggio.Detto fatto mi e' stata asportata la suddetta in maniera ambulatoriale e mi e' stata prescritta di nuovo la stessa terapia antibiotica(ciproxin 500mg 2xday)Dopo 14 giorni ho nuovamente rimosso i punti di sutura e stavolta la ferita appariva chiusa ed asciutta ma l'illusione e' durata solo pochi giorni perche'una settimana fa sono dovuto correre nuovamente in ospedale in quanto la gamba appariva rossa e calda nella zona del taglio e mi provocava un dolore indicibile.Il risultato e' stato quello che mi hanno dovuto nuovamente aprire la ferita(per la terza volta)e mi e' stato asportato un campione di tessuto per essere analizzato(questa volta non mi sono stati applicati punti di sutura ed avendo la ferita aperta con all'interno una garza devo quotidionamente andare in ospedale per la disinfezione).La nuova terapia(e questo mi lascia un po' perplesso)e' la seguente:ceftriaxone 2 g per via endovenosa 1xday per 21 giorni e ciproxin 500 mg 2xday per 21 giorni.Tengo a precisare che mi trovo in asia e che quindi la mentalita' nei confronti dei farmaci e' forse un attimo diversa da quella occidentale....adesso sono un po' spiazziato e non so come comportarmi!Vorrei gentilmente sapere se la terapia in oggetto appare indicata al mio problema e sopratutto non eccessiva,in altre parole vorrei sapere se faccio bene a continuare il ciclo iniziato oggi oppure sentire il parere di un altro medico.Ringranziando anticipatamente per la risposta le auguro una buona giornata.
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Gentile utente
una terapia antibiotica di questo tipo fa pensare che il grado di infezione sia piuttosto importante e quindi non valutabile senza una visita approfondita;quale è stata la diagnosi e dal campione analizzato cosa è risultato?
una terapia antibiotica di questo tipo fa pensare che il grado di infezione sia piuttosto importante e quindi non valutabile senza una visita approfondita;quale è stata la diagnosi e dal campione analizzato cosa è risultato?
Tommaso Vannucchi
[#2]
Utente
Gentilissimo dottor Vannucchi
anzitutto volevo ringraziarla per la sua solerte risposta.Mi e' stata diagnosticata un'osteomielite subacuta alla tibia.Dalla cultura batteriologica e' risultata invece"coagulase negative staphylococ"che letteralmente dovrebbe essere coagulazione negativa stafilococco.L'ortopedico dice che aveva bisogno di quest'analisi per vedere a quali antibiotici erano sensibili ed a quali resistenti i batteri causa dell'osteomielite.Nel frattempo sto continuando con la cura prescritta anche se per ora non vedo grandi benefici.Tutte le mattine la garza che copre la ferita e' piena di liquido di color giallo scuro e la medicazione mi provoca dei dolori lancinanti in quanto mi vengono infilate delle garze inbevute di disinfettante all'interno dei tessuti(la ferita e' ancora aperta)inoltre tutta la superficie attorno ad essa e' ancora di colore rosso.Quello che vorrei gentilmente chiedere(oltre al dubbio gia' espresso sulla terapia)e' da dove arriva questa infezione e sopratutto il perche' visto che la vite che fissava il chiodo(ritenuta responsabile della stessa)e' stata rimossa.Ringranziandola nuovamente per i suoi preziosi consulti le auguro un buon lavoro.
anzitutto volevo ringraziarla per la sua solerte risposta.Mi e' stata diagnosticata un'osteomielite subacuta alla tibia.Dalla cultura batteriologica e' risultata invece"coagulase negative staphylococ"che letteralmente dovrebbe essere coagulazione negativa stafilococco.L'ortopedico dice che aveva bisogno di quest'analisi per vedere a quali antibiotici erano sensibili ed a quali resistenti i batteri causa dell'osteomielite.Nel frattempo sto continuando con la cura prescritta anche se per ora non vedo grandi benefici.Tutte le mattine la garza che copre la ferita e' piena di liquido di color giallo scuro e la medicazione mi provoca dei dolori lancinanti in quanto mi vengono infilate delle garze inbevute di disinfettante all'interno dei tessuti(la ferita e' ancora aperta)inoltre tutta la superficie attorno ad essa e' ancora di colore rosso.Quello che vorrei gentilmente chiedere(oltre al dubbio gia' espresso sulla terapia)e' da dove arriva questa infezione e sopratutto il perche' visto che la vite che fissava il chiodo(ritenuta responsabile della stessa)e' stata rimossa.Ringranziandola nuovamente per i suoi preziosi consulti le auguro un buon lavoro.
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Mi intrometto in quanto ho spostato io il Suo post in Farmacologia per avere un parere specialistico sulla terapia che sta facendo. Come Lei saprà certamente, avendo accesso a internet, l'osteomielite è una patologia piuttosto seria perché può arrivare a interessare l'osso della gamba nella sua interezza. Per avere un'idea più concreta della sua estensione occorre una scintigrafia, non so se in questi due mesi l'abbia fatta, oppure una Risonanza Magnetica se il chiodo è in titanio. L'origine dell'infezione va ricercata nello Stafilococco che è stato isolato: potrebbe essere uno Stafilococco epidermidis, ma l'importante è che sia stato isolato in modo da poter individuare gli antibiotici a cui è sensibile. Il trauma subìto e l'intervento chirurgico sono una possibile origine di osteomielite; se poi soffrisse di diabete o fosse per qualche motivo immunodepresso questa complicazione sarebbe ancor più facilitata. Il coinvolgimento della vite è relativo: il pus una volta formatosi cerca di uscire e trova la strada più breve per venire in superficie attraverso il tramite della vite, ma la vite era in diretta comunicazione con il chiodo e quindi con il canale midollare; non si può escludere che l'infezione possa estendersi al canale midollare visto che trova la strada spianata dall'intervento di inchiodamento. Non è mia intenzione preoccuparLa ma questo tipo di infezione richiede un trattamento specifico che potrebbe comprendere, qualora ne venisse accertata una estensione anche al resto della tibia, oltre alla terapia antibiotica mirata, la rimozione dei mezzi di sintesi, la pulizia del canale midollare, il lavaggio, in certi casi la terapia iperbarica, ecc in centri specializzati idonei. Non so dove Lei sia di preciso in Asia, ma è opportuno che si accerti di essere trattato in un centro all'altezza del Suo caso o che valuti le possibilità di spostarsi in un'altra città, se non addirittura rientrare in Italia.
Cedo il passo a farmacologi e infettivologi che hanno competenze ben maggiori delle mie.
Cordiali saluti
Cedo il passo a farmacologi e infettivologi che hanno competenze ben maggiori delle mie.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Gentilissimo dottor Donati
desidero ringranziarla per la sua spiegazione molto chiara ed esaudiente.In questi 3 mesi non mi e' stata mai prescritta nessuna scintigrafia ne' tantomeno una risonanza magnetica(anche perche' da quello che so' il chiodo che mi e' stato impiantato e' di acciaio inox quindi non so' se potrei sottopormi alla rm).Io mi trovo a phuket e mi sono rivolto alla migliore struttura ospedaliera dell'isola(bangkok phuket hospital)per non avere complicazioni post-operatorie.Ma evidentemente cosi' non e' stato ed adesso non so piu'se continuare a seguire le terapie dell'ortopedico che mi ha operato oppure sentire il parere di un altro medico(anche se non saprei chi).Una delle tante cose che mi lascia perplesso e' il fatto che non mi e' stata prescritta nessun tipo di protezione gastrica per una terapia antibiotica cosi' lunga e cosi pesante(cosa ne sara' della mia flora batterica intestinale)?Volevo inoltre sapere se il farmaco generico ciprocep 500 e' uguale al ciprobay 500 visto che mi e' stato impossibile reperirlo.Ringrazio fin d'ora tutti i dottori che vorranno concedermi il loro prezioso aiuto in questa mia vicenda diciamo non proprio rosea ed auguro buon lavoro!
desidero ringranziarla per la sua spiegazione molto chiara ed esaudiente.In questi 3 mesi non mi e' stata mai prescritta nessuna scintigrafia ne' tantomeno una risonanza magnetica(anche perche' da quello che so' il chiodo che mi e' stato impiantato e' di acciaio inox quindi non so' se potrei sottopormi alla rm).Io mi trovo a phuket e mi sono rivolto alla migliore struttura ospedaliera dell'isola(bangkok phuket hospital)per non avere complicazioni post-operatorie.Ma evidentemente cosi' non e' stato ed adesso non so piu'se continuare a seguire le terapie dell'ortopedico che mi ha operato oppure sentire il parere di un altro medico(anche se non saprei chi).Una delle tante cose che mi lascia perplesso e' il fatto che non mi e' stata prescritta nessun tipo di protezione gastrica per una terapia antibiotica cosi' lunga e cosi pesante(cosa ne sara' della mia flora batterica intestinale)?Volevo inoltre sapere se il farmaco generico ciprocep 500 e' uguale al ciprobay 500 visto che mi e' stato impossibile reperirlo.Ringrazio fin d'ora tutti i dottori che vorranno concedermi il loro prezioso aiuto in questa mia vicenda diciamo non proprio rosea ed auguro buon lavoro!
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Gentile utente, vedo molte "ombre" nel suo trattamento che lo definirei a grandi linee,come le ha accennato in maniera molto competente il collega Donati la metodologia diagnostica ed il trattamento dovrebbero essere molto più ampi per la sua patologia
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Mi è impossibile dirLe se la terapia è indicata per il Suo caso: è verosimile che la terapia sia indicata per quel batterio che è stato trovato con l'esame colturale e l'antibiogramma, ma se l'osteomielite è diffusa a tutta la tibia come Le ho già detto possono essere necessari altri provvedimenti. Trascurare questa patologia è molto pericoloso, e non mi sembra che sia il caso di rischiare una setticemia. Ripeto, non è mia intenzione spaventarLa ma in assenza di informazioni più precise ho il dovere di invitarLa a fare in modo che Lei abbia una diagnosi esatta e un trattamento idoneo. Mi spiace che Lei non abbia altre scelte, ma se io mi trovassi nelle Sue condizioni prenderei un aereo e mi farei ricoverare, appena sbarcato in qualsiasi aeroporto, e senza nemmeno passare da casa, in uno di questi Centri
Ospedale Interregionale Specializzato Codivilla-Putti di Cortina d'Ampezzo (BL) www.codivillaputti.it;
Istituto Ortopedico G.Pini di Milano www.gpini.it;
Azienda Sanitaria Ospedaliera Maria Adelaide di Torino
www.chirurgiasettica.it.
Cordiali saluti
Ospedale Interregionale Specializzato Codivilla-Putti di Cortina d'Ampezzo (BL) www.codivillaputti.it;
Istituto Ortopedico G.Pini di Milano www.gpini.it;
Azienda Sanitaria Ospedaliera Maria Adelaide di Torino
www.chirurgiasettica.it.
Cordiali saluti
[#8]
Utente
Gentile dottor Donati
grazie ancora una volta per i suoi preziosissimi consigli.A questo punto desidero scomodarla un'ultima volta per chiederle se,secondo lei,posso aspettare di finire la terapia(il 6 Novembre)per scegliere la drastica soluzione del rientro in italia oppure potrebbe essere troppo tardi.Spero capira' la delicata situazione nella quale mi trovo,nel frattempo desidero nuovamente ringraziarla per il suo aiuto,buona giornata.
grazie ancora una volta per i suoi preziosissimi consigli.A questo punto desidero scomodarla un'ultima volta per chiederle se,secondo lei,posso aspettare di finire la terapia(il 6 Novembre)per scegliere la drastica soluzione del rientro in italia oppure potrebbe essere troppo tardi.Spero capira' la delicata situazione nella quale mi trovo,nel frattempo desidero nuovamente ringraziarla per il suo aiuto,buona giornata.
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Le ho già detto quello che io farei.
Se Lei e i Suoi medici pensano che in due settimane la cosa si risolva (e questo si potrebbe ipotizzare se si trovasse di fronte a un netto miglioramento presente già da ora) può aspettare, ma non mi sembra che le cose stiano andando così.
Si renda conto però che non può chiedere a me, che non ho nemmeno la più vaga idea delle Sue condizioni, se aspettare o meno. La Sua situazione potrebbe essere di una gravità minima (me lo auguro) o estrema. Cosa succederebbe se Lei tornasse in Italia (con i disagi e le spese connesse) e poi scoprisse che era un foruncolo? Cosa succederebbe se rimanesse lì e poi per questo andasse incontro a quadri gravissimi per la Sua salute? E' una responsabilità che potrei prendermi solo se L'avessi visitata e avessi chiaro il Suo quadro clinico; questo purtroppo non è possibile. Il mio forse è un eccesso di prudenza, ma per mia scelta se uno cade da una scala e non ho la possibilità di fargli le radiografie, io lo tratto come se avesse una gravissima frattura vertebrale e fosse in pericolo di vita. Se poi tutto si risolve con qualche livido, meglio. E tenga conto che quello almeno l'ho visitato, ma Lei no.
A questo punto bisogna che si consulti con i medici che La stanno seguendo: solo loro possono dirLe meglio di chiunque altro qual è la situazione.
Cordiali saluti
Se Lei e i Suoi medici pensano che in due settimane la cosa si risolva (e questo si potrebbe ipotizzare se si trovasse di fronte a un netto miglioramento presente già da ora) può aspettare, ma non mi sembra che le cose stiano andando così.
Si renda conto però che non può chiedere a me, che non ho nemmeno la più vaga idea delle Sue condizioni, se aspettare o meno. La Sua situazione potrebbe essere di una gravità minima (me lo auguro) o estrema. Cosa succederebbe se Lei tornasse in Italia (con i disagi e le spese connesse) e poi scoprisse che era un foruncolo? Cosa succederebbe se rimanesse lì e poi per questo andasse incontro a quadri gravissimi per la Sua salute? E' una responsabilità che potrei prendermi solo se L'avessi visitata e avessi chiaro il Suo quadro clinico; questo purtroppo non è possibile. Il mio forse è un eccesso di prudenza, ma per mia scelta se uno cade da una scala e non ho la possibilità di fargli le radiografie, io lo tratto come se avesse una gravissima frattura vertebrale e fosse in pericolo di vita. Se poi tutto si risolve con qualche livido, meglio. E tenga conto che quello almeno l'ho visitato, ma Lei no.
A questo punto bisogna che si consulti con i medici che La stanno seguendo: solo loro possono dirLe meglio di chiunque altro qual è la situazione.
Cordiali saluti
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Utente
Gentilissimi dottori Vannucchi/Donati
dopo una lunga terapia antibiotica(6 settimane)per via endovenosa unita ad una per via orale la mia infezione sembra essere finalmente debellata.La ferita mi si e' chiusa da sola ed ha smesso di drenare qualsiasi tipo di siero,l'unico postumo sembra essere solo una vistosa cicatrice.Era mio dovere informarvi sugli sviluppi della vicenda,colgo l'occasione per ringraziarvi ancora una volta ed augurarvi un buon proseguimento nel vostro delicato lavoro.
Cordiali saluti
dopo una lunga terapia antibiotica(6 settimane)per via endovenosa unita ad una per via orale la mia infezione sembra essere finalmente debellata.La ferita mi si e' chiusa da sola ed ha smesso di drenare qualsiasi tipo di siero,l'unico postumo sembra essere solo una vistosa cicatrice.Era mio dovere informarvi sugli sviluppi della vicenda,colgo l'occasione per ringraziarvi ancora una volta ed augurarvi un buon proseguimento nel vostro delicato lavoro.
Cordiali saluti
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Mi rallegro per il buon risultato della Sua vicenda. Mi raccomando però al minimo arrossamento della cicatrice, o comparsa di dolore, tumefazione, pulsazione ecc si rivolga subito a un centro idoneo.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 7.4k visite dal 17/10/2009.
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