Interazioni farmacologiche (escitalopram, lorazepam, stimolanti)
Buongiorno. Poche settimane fa mi sono stati prescritti escitalopram e lorazepam, al fine di curare ansia sociale e depressione. Mi chiedevo se possono sussistere delle interazioni farmacologiche potenzialmente dannose o avverse, qualora si consumino in concomitanza con sostanze psico-stimolanti ed eccitanti, quali MDMA, anfetamine e nitriti alchilici.
Distinti saluti.
Distinti saluti.
[#2]
Ex utente
La ringrazio. Ne approfitto per porre degli ulteriori quesiti, nella speranza di ricevere risposta altrettanto celermente.
Anzitutto, tengo a dire che seguo scrupolosamente le indicazioni del mio medico, circa il dosaggio dell'escitalopram. Quantunque abbia riscontrato subitaneamente un effetto benefico del farmaco, almeno per quanto riguarda l'umore, a distanza di due settimane dall'inizio della terapia sono ripiombato in uno stato di profonda mestizia e insoddisfazione. Immagino che tutto ciò sia da attribuire al fatto che consumo ancora solo cinque gocce al giorno, in ragione delle dieci previste dalla terapia nel suo picco. Dico bene?
In secondo luogo, dovete sapere che soffro di una terribile indolenza, seconda solo all'assoluta mancanza di determinazione in ogni sottilissimo aspetto della vita quotidiana e ad una incapacità oramai cronica di concentrarmi. Ad essere sinceri, non sono sicuro che l'escitalopram possa contribuire ad eliminare - o quantomeno a contrastare - questo drammatico stato di apatia. Mi chiedevo, dunque, se fosse opportuno affiancare agli ansiolitici, l'azione euforizzante e stimolante di talune sostanze, quali metilfenidato o dexedrina. Molto spesso le anfetamine si rivelano utili contro la demotivazione e la mancanza di concentrazione, specie in vista degli esami universitari. Ho ragione di crederlo, oppure è solo questione di suggestione?
Negli ultimi anni, ogniqualvolta leggo un romanzo, ho l'impressione di non riuscire a concentrarmi e istantaneamente si fa strada in me il timore di non essere capace di andare avanti, finanche di essere un completo ritardato. Le persone che mi circondano non riescono a capire che cosa provo esattamente; sostengono che sia una persona molto intelligente, tuttavia comincio a nutrire dei seri dubbi a riguardo. Qualunque prova della vita mi costringa a rivelare le mie capacità, è per me fonte di enorme ansia da prestazione ed è ormai divenuto un riflesso incondizionato cercare di evitare tali situazioni. Dovrei rivolgermi ad uno psichiatra?
Rinnovo i miei più cari saluti.
Anzitutto, tengo a dire che seguo scrupolosamente le indicazioni del mio medico, circa il dosaggio dell'escitalopram. Quantunque abbia riscontrato subitaneamente un effetto benefico del farmaco, almeno per quanto riguarda l'umore, a distanza di due settimane dall'inizio della terapia sono ripiombato in uno stato di profonda mestizia e insoddisfazione. Immagino che tutto ciò sia da attribuire al fatto che consumo ancora solo cinque gocce al giorno, in ragione delle dieci previste dalla terapia nel suo picco. Dico bene?
In secondo luogo, dovete sapere che soffro di una terribile indolenza, seconda solo all'assoluta mancanza di determinazione in ogni sottilissimo aspetto della vita quotidiana e ad una incapacità oramai cronica di concentrarmi. Ad essere sinceri, non sono sicuro che l'escitalopram possa contribuire ad eliminare - o quantomeno a contrastare - questo drammatico stato di apatia. Mi chiedevo, dunque, se fosse opportuno affiancare agli ansiolitici, l'azione euforizzante e stimolante di talune sostanze, quali metilfenidato o dexedrina. Molto spesso le anfetamine si rivelano utili contro la demotivazione e la mancanza di concentrazione, specie in vista degli esami universitari. Ho ragione di crederlo, oppure è solo questione di suggestione?
Negli ultimi anni, ogniqualvolta leggo un romanzo, ho l'impressione di non riuscire a concentrarmi e istantaneamente si fa strada in me il timore di non essere capace di andare avanti, finanche di essere un completo ritardato. Le persone che mi circondano non riescono a capire che cosa provo esattamente; sostengono che sia una persona molto intelligente, tuttavia comincio a nutrire dei seri dubbi a riguardo. Qualunque prova della vita mi costringa a rivelare le mie capacità, è per me fonte di enorme ansia da prestazione ed è ormai divenuto un riflesso incondizionato cercare di evitare tali situazioni. Dovrei rivolgermi ad uno psichiatra?
Rinnovo i miei più cari saluti.
[#3]
i tempi d'attesa per l'effetto terapeutico a dosaggio adeguato del escital sono di circa un mese,poi vedrà che statà meglio;i disturbi che riferisce fanno parte del quadro clinico.Mi permetta una domanda fa uso,anche saltuario,di cannabis?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.4k visite dal 01/03/2011.
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