Consiglio per plastica antireflusso
Salve, ho 46 anni e 7 anni fa mi è stata diagnosticata per la prima volta Esofagite da reflusso grado B, da allora prendo quotidianamente Lucen 20 e solo poche volte all'anno (2/3) ho la necessità di alzare il dosaggio a 40.
Non ho fastidi particolarmente "invalidanti", se non periodi di raucendine, piccole fitte retro sternali, amaro in bocca, seguo una dieta rigorosa senza caffè, cipolla, aglio, alcool, ecc ecc, dormo rialzato di 20 cm.
Ho fatto ogni 2 anni gastroscopia dove rileva sempre una Metaplasia 2 cm (no Barret) con biopsie.
A febbraio/marzo ho fatto anche Hrm e Ph metria US Addome (dopo sospensione farmaci per 3 settimane):
-- RX DIGERENTE I TRATTO: PICCOLA ERNIA JATALE CON SIGNIFICATIVO REFLUSSO
-- US ADDOME: MICROLITIASI RENALE
-- HRM: ASSENZA ERNIA JATALE.
MOTILITA' ESOFAGENA NELLA NORMA
-- PH METRIA CON SISTEMA BRAVO: QUADRO DI REFLUSSO ACIDO PATOLOGICO.
NON CORRELAZIONE CON LA PIROSI.
-- EGD: ESOFAGITE DA REFLUSSO E DUODENITE EROSIVA
Sono fortemente indeciso se fare l'operazione di Plastica Antireflusso, ho sentito diversi Gastroenterologi e al momento i pareri sono al 50% si e al 50% no, i no vanno nella direzione che comunque l'operazione non risolve il problema per sempre, i si invece reputano che se la plastica dovesse durare 10/15 anni comunque sospenderei il farmaco per tale periodo e in più la plastica è più tutelante del farmaco per le erosioni dell'esofago, quindi ridurremmo ulteriormente la probabilità di sviluppare Barret.
Io sono preoccupato sia per il post operazione ma soprattutto di andare a peggiorare la situazione rispetto ad oggi (complicanze della plastica??
) , inoltre non ho capito che poi potrei riprendere (una volta decorso il periodo di assestamento) a mangiare normalmente o comunque dovrei mantere ugualmente la dieta di oggi.
Stavo anche valutando se intervento tradizionale (Nissen) o collarino Linx.
Grazie per i consigli vorrete darmi.
Non ho fastidi particolarmente "invalidanti", se non periodi di raucendine, piccole fitte retro sternali, amaro in bocca, seguo una dieta rigorosa senza caffè, cipolla, aglio, alcool, ecc ecc, dormo rialzato di 20 cm.
Ho fatto ogni 2 anni gastroscopia dove rileva sempre una Metaplasia 2 cm (no Barret) con biopsie.
A febbraio/marzo ho fatto anche Hrm e Ph metria US Addome (dopo sospensione farmaci per 3 settimane):
-- RX DIGERENTE I TRATTO: PICCOLA ERNIA JATALE CON SIGNIFICATIVO REFLUSSO
-- US ADDOME: MICROLITIASI RENALE
-- HRM: ASSENZA ERNIA JATALE.
MOTILITA' ESOFAGENA NELLA NORMA
-- PH METRIA CON SISTEMA BRAVO: QUADRO DI REFLUSSO ACIDO PATOLOGICO.
NON CORRELAZIONE CON LA PIROSI.
-- EGD: ESOFAGITE DA REFLUSSO E DUODENITE EROSIVA
Sono fortemente indeciso se fare l'operazione di Plastica Antireflusso, ho sentito diversi Gastroenterologi e al momento i pareri sono al 50% si e al 50% no, i no vanno nella direzione che comunque l'operazione non risolve il problema per sempre, i si invece reputano che se la plastica dovesse durare 10/15 anni comunque sospenderei il farmaco per tale periodo e in più la plastica è più tutelante del farmaco per le erosioni dell'esofago, quindi ridurremmo ulteriormente la probabilità di sviluppare Barret.
Io sono preoccupato sia per il post operazione ma soprattutto di andare a peggiorare la situazione rispetto ad oggi (complicanze della plastica??
) , inoltre non ho capito che poi potrei riprendere (una volta decorso il periodo di assestamento) a mangiare normalmente o comunque dovrei mantere ugualmente la dieta di oggi.
Stavo anche valutando se intervento tradizionale (Nissen) o collarino Linx.
Grazie per i consigli vorrete darmi.
[#1]
Gentile utente,
è utile chiarire e precisare che nella grande maggioranza dei casi la malattia da reflusso viene trattata con terapia medica.
La plastica antireflusso (intervento chirurgico) è generalmente riservata ai pazienti nei quali:
1) la terapia medica è insufficiente a controllare i sintomi tipici della malattia (pirosi e dolore retrosternale);
2) siano presenti sintomi di rigurgito, tosse notturna, inalazione non controllabili dalla terapia medica, dalla dieta e da norme igienico-comportamentali;
3) sia presente una voluminosa ernia jatale;
4) vi sia persistenza di lesioni mucose (esofagite erosiva), malgrado una adeguata terapia medica.
Come in tutti gli interventi chirurgici è possibile l’insorgenza di complicanze, generiche o specifiche. Tra le possibili complicanze intraoperatorie va segnalata la perforazione dell’esofago, una seconda complicanza intraoperatoria può essere rappresentata dalla comparsa di un pneumotorace.
Sconsiglierei altri interventi, più spesso gravati da insuccessi.
Per concludere lei scrive : "Non ho fastidi particolarmente "invalidanti", motivo per il quale le consiglierei terapia medica.
Cordialità
è utile chiarire e precisare che nella grande maggioranza dei casi la malattia da reflusso viene trattata con terapia medica.
La plastica antireflusso (intervento chirurgico) è generalmente riservata ai pazienti nei quali:
1) la terapia medica è insufficiente a controllare i sintomi tipici della malattia (pirosi e dolore retrosternale);
2) siano presenti sintomi di rigurgito, tosse notturna, inalazione non controllabili dalla terapia medica, dalla dieta e da norme igienico-comportamentali;
3) sia presente una voluminosa ernia jatale;
4) vi sia persistenza di lesioni mucose (esofagite erosiva), malgrado una adeguata terapia medica.
Come in tutti gli interventi chirurgici è possibile l’insorgenza di complicanze, generiche o specifiche. Tra le possibili complicanze intraoperatorie va segnalata la perforazione dell’esofago, una seconda complicanza intraoperatoria può essere rappresentata dalla comparsa di un pneumotorace.
Sconsiglierei altri interventi, più spesso gravati da insuccessi.
Per concludere lei scrive : "Non ho fastidi particolarmente "invalidanti", motivo per il quale le consiglierei terapia medica.
Cordialità
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 363 visite dal 23/09/2024.
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