Colestasi intraepatica

soffro di una seria colestasi intraepatica di origine verosimilmente tossica, cronicizzata (scoperta ad agosto 2007) si suppone che l’uso massiccio per svariati anni di farmaci per il trattamento di una depressione esordita dall’infanzia, una vita fatta di “piaceri”, cene, uso di bevande alcoliche, fumo di sigaretta, antibiotici e altri svariati farmaci (mai fatto uso in vita mia di sostanze illecite) per lunghi mesi, qualche anno fa, per diversi interventi chirurgici a seguito di un tumore (invasivo ma per fortuna benigno), abbia portato, secondo il parere di specialisti a questa condizione con fosfatasi alcalina e bilirubina totale decisamente sopra i limiti dei valori massimi (diciamo circa di un paio di volte). le transaminasi sono nella norma, come pt, albumina, ygt. acidi biliari lievemente aumentati.
ad oggi eliminazione di alcol, farmaci per quanto possibile (mi concedo il lusso di 50mg di trazodone la sera e 15mg di fluoxetina la mattina). dieta regolare (pranzo con riso in bianco, pasta con olio di oliva, ceno con carne di pollo o pesce e verdure o patate bollite), non bevo caffe’ ne’ bevande gassate ma solo the’senza zucchero. per il fumo ahime’ continuo abbondantemente sulle 30 sigarette al giorno.
ho piu’ volte intrapreso terapie con ademetionina-glutatione-
vitamine (cianocobalamina,acido folico,nicotinammide,acido
ascorbico) in vena(flebo salina) o intramuscolo, silimarina 200mg due volte al giorno ed acido ursodesossicolico 300mg pranzo e cena.
persiste forte prurito diffuso, astenia, dolori muscolari, malessere, dolenzia persistente addome quadrante destro sottocostale, sottoscapolare e a volte spalla destra. ecografia non recente, riportava fegato fortemente aumentato di dimensioni (no steatosi, che ho sempre avuto) e discreta splenomegalia.
la terapia sopra indicata non sembra portare a giovamenti (secondo voi e’ utile? se si devo insistere e per quanto tempo?) in quanto i sintomi ed i referti ematici non migliorano, anzi se non rimangono stabili tendono ad aumentare.
ora ho una bronchite acuta con febbre e dispnea, il curante ha deciso di somministrarmi ceftriaxone 1g una volta al di’ per sei giorni, fermenti lattici e vitamine. sono molto preoccupato poiche’ ho letto che il ceftriaxone e’controindicato per iperbilirubinemia con consrguente aumento della stessa fino ad encefalopatia epatica nonche’ aumento di fosfatasi alcalina. il curante sostiene che non si puo’ sottovalutare il mio albero respiratorio e che bisogna trattarlo nel dovuto modo scegliendo il male minore.
vi chiedo per favore cosa ne pensate? vi possono essere serie conseguenze? in oltre gia’dalla prima iniezione il prurito ed il dolore sono aumentati (suggestione?!?).
e per tutto il resto del mio quadro clinico diciamo epatico cosa mi suggerite? devo effettuare ulteriori esami e ricerche particolari? siete a conoscenza di terapie valide?
vi chiedo pregandovi di fornirmi esaurienti e competenti risposte come dal sito, molto professionalmente, vedo, non mancate mai di fornire.
p.s .mi scuso con voi e con i partecipanti al sito per la prolissità della missiva.

con osservanza anticipatamente ringrazio e porgo distinti saluti.
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Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Non ha mai fatto una biopsia epatica?

P. Bianchi
[#2]
dopo
Utente
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Rispondo al Dottor PIETROPAOLO BIANCHI.-Putroppo no. Di fatti il mio curante e lo specialista gastroenterologo (anche se per la visita specialistica mi riferisco ad ottobre) sconfigliavano fortemente, nonostante la mia diciamo propositiva insistenza nell'effettuarla, la biopsia epatica in quanto a loro dire (riporto a braccio il contenuto della risposta)la pericolosità potenziale della biopsia era troppo elevata rispetto alle capacità di risposta della stessa. Il sottoscritto, Dottore, non ha potuto che prendere atto di questo fatto! Cosa debbo fare? Dopo tutto non è che possa decidere io che per quanto mi sia documentato non sono un sanitario.

La ringrazio cordialmente e La saluto.