Colesterolo alto e alimenti con betaglucani

Salve, ho 35 anni, maschio, altezza 180 cm, peso circa 80 kg.

Dopo analisi del sangue ho scoperto di avere un livello di colesterolo alto. Il medico generico prima di eventualmente indurmi all' assunzione di statine mi ha proposto di modificare stile di vita e alimentare.

A proposito ho letto su varie fonti, fra le altre cose, l' importanza dei betaglucani. In particolare si legge che affinché i betaglucani apportino risultati benefici a livello di assorbimento del colesterolo se ne devono assumere circa 3 g al giorno. Il problema è proprio questo, come giungere a questa quantità? Ho da poco acquistato della crusca d' avena, e non sarebbe un problema consumarne in quantità tali da giungere ai 3 grammi di betaglucano ( circa 75 gr di crusca ). Ma mi chiedo:

1) Una così alta quantità di crusca d' avena assunta giornalmente ad esempio a colazione, non può avere controindicazioni nel lungo periodo? Ad esempio ho letto sul malassorbimento di vitamine ecc.. Non possono esserci complicazioni a carico della salute gastrointestinale?

2) Anziché assumere 75 gr di crusca, non c'è altro metodo più vario e piacevole per raggiungere i 3 gr di betaglucano?

Vi ringrazio in anticipo.

Cordialmente
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 28.8k 1.1k 12
Tutto quello che dice corrisponde a verità.
Con l'aumentare della dose aumenta l'effetto benefico sui livelli di colesterolo e glucosio ma aumentano anche i fastidi.
Tenga presente che può (restando nell'ambito dei prodotti naturali) aiutarsi a controllare i livelli di colesterolo con prodotti contenenti Monacolina K (contenuta nel Riso Rosso e definibile come una statina naturale) che inibisce la sintesi epatica del colesterolo.
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

Il riso rosso fermentato per me rappresenta uno stadio successivo. Vorrei prima "sperimentare" gli effetti individuali del betaglucano sul mio corpo. In caso di esito negativo sperimenterei il riso rosso e poi eventualmente le statine vere e proprie.

Quello che succede con riferimento al betaglucano appare come una contraddizione: chiunque ne consiglia 3 g al giorno, ma nessuno dice come assumerne, in concreto, 3 g al giorno. Cioè cosa mangiare, in concreto, per assumere nei fatti 3 g di betaglucano al giorno?? Non è chiaro. A parte che con eventuali integratori ovviamente.

Io da 3 giorni assumo 50 grammi di crusca di avena a colazione e non ho avuto nessun effetto collaterale ( "visibile"). Potrei tranquillamente arrivare a 75 gr. Vorrei capire però se la mia condotta è accettabile da un punto di vista nutrizionale, e se posso continuare a vita. Ovviamente se dovessi avere gonfiori e dolori interromperei, ma se invece non avessi questi disturbi evidenti, potrei prendere 75 di crusca al giorno per sempre?
Il tutto ovviamente a condizione che non mi trasformi in una gallina :))
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 28.8k 1.1k 12
Chi può dirlo?
Non conosco sperimentazioni del genere.
Le posso dire che 75 grammi (in linea di massima) mi sembrano troppi!
[#4]
dopo
Utente
Utente
Capisco. Beh grazie per la risposta; in attesta di chiarire la situazione, ne assumerò la dose consigliata dalla mia confezione ( 25 gr = 1 gr di betaglucano ).

A proposito di alimentazione, in questi giorni ho letto parecchio sul web sulla dieta mimadigiuno del dott. Longo. Mi farebbe piacere sentire il parere di un esperto, ovviamente senza entrare nel dettaglio e non per cominciarla sta sera o domani. Se dovessi mai cominciarla, contatterei ovviamente un nutrizionista.

Cordialmente
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 28.8k 1.1k 12
Assolutamente contrario.
E, oltretutto, non è una novità!
[#6]
dopo
Utente
Utente
L' idea di Longo è strutturata sull' ormone della crescita. Longo sostiene che facendo una dieta mimadigiuno 3 o 4 volte l' anno si può ripulire il corpo, ringiovanire le cellule ecc. simulando le condizioni proprie di coloro che sono affetti da sindrome di Laron, che mangiano, bevono, fumano, e campano perfettamente. Il dottore Longo ha fatto sperimentazioni su animali ed essere umani e ha dato una spiegazione scientifica ai suoi risultati. Ciò non esclude che lui possa sbagliare o che ci sia l' alone di logiche di mercato e profitto, che sarebbero subdole dato che lui dice di avere donato le sui azioni e via discorrendo. Ma se una logica profittevole, e anche benefica per l' uomo, a me non interessa: che ben venga il profitto

Il Suo disappunto in cosa consiste? Non condivide la tesi di Longo o pensa alle controindicazioni di un digiuno? Se potesse spiegare ed esplicitare la sua risposta le sarei grato. In caso contrario, la ringrazio comunque.

Preciso che non ho motivo di pensare che Longo sbagli, come non ho motivo di pensare che lei abbia pregiudizi. Solo vorrei se possibile, e se lei ne ha il tempo, vederci chiaro sulla faccenda.
Preciso inoltre che secondo me la dieta mima digiuno potrebbe avere senso se nel restante periodo dell' anno uno si "comporta bene". E' ovvio che se uno beve come un pazzo, fuma 40 sigarette e mangia solo carne rossa, non ha molto senso che fa la dieta mima digiuno 3 volte l' anno.

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