Nodo in gola persistente e dolori torace e schiena

Salve,
ho 35 anni, non fumatore.

Da ormai 9 mesi circa sento in maniera quasi sempre costante una sensazione di nodo alla gola e pesantezza nella parte alta dello stomaco, tutto cio' mi provoca senso di vomito e spesso inappetenza oltre che un malessere generale.

Ho gia' effettuato parecchi controlli tra cui una gastroscopia dalla quale si evince "cardias risalito di 3 centimetri per ernia iatale".
Il gastroenterologo mi ha dato varie cure con Motilex, Esofaril, Luxamide, inoltre da giugno 2019 ho preso ogni giorno Lanzoprazolo 30 Ho effettuato una nuova visita gastroentereologica lo scorso 16 gennaio: secondo la dottoressa la cura e' stata corretta, mi ha dato adesso Lucen 40 (e poi 20), colinox, noremifa e neocarvi.

I sintomi erano migliorati nel mese di gennaio ma adesso sembrano ritornare pesantemente.
Inoltre dalla comparsa dei sintomi ho un notevole calo ponderale (ho perso circa 8 kg).
Ho effettuato diverse analisi al sangue e alle urine anche per la presenza assidua di piccoli linfonodi inguinali, tutte con risultati negativi a parte la bilirubina diretta leggermente sopra i valori normali.
La funzionalita' tiroidea indica invece valori AAT alti (8, 3 su un massimo di 4, 1) ma l' endocrinologo ha detto che non sono dati allarmanti e che non sono connessi con i miei problemi.

Ho fatto un' ecografia all' addome superiore dalla quale non risultano anomalie anche se l' ecografo mi ha espressamente riferito che
ho difficolta' digestive (dopo 4 ore dal pasto non avevo ancora assolutamente digerito) e la colecisti si contrae un po lentamente.

Da almeno 5 anni accuso dolori al torace e alla schiena soprattutto durante la notte, per cui non riposo per nulla bene... il gastroenterologo ha escluso il collegamento con l' ernia iatale, a differenza di un medico sportivo il quale addebita l'80% dei dolori proprio ai problemi gastrici.

Non so piu' che esami effettuare, quale sia la causa principale dei miei malesseri e quali le cure idonee.
Il fastidio e' ormai costante e intollerabile... gli unici test che non ho ancora effettuato sono sulle Intolleranze alimentari e helicobacter pylori, mi consigliate di farli?

Se la causa e' l' ernia iatale credete sia opportuno valutare un intervento chirurgico?


Grazie infinite.
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 259
Sono d ' accordo con il medico sportivo e non con il gastroenterologo. I suoi disturbi sembrano proprio dipendenti dall ' ernia iatale e dal reflusso. Di solito consigliamo l ' intervento chirurgico quando la terapia medica risulta non sufficiente. Lei con la terapia sta bene, ma è molto giovane, quindi l ' eventualità di un intervento andrebbe presa in considerazione.

Prof. alberto tittobello

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Prof. Tittobello, grazie mille per la risposta.
Nel mio post forse mi sono spiegato male: la cura che mi ha dato inizialmente il gastroenterologo (che ho seguito fino a metà novembre) non sembrava essere efficace, i sintomi restavano e non ho avuto nessun miglioramento. Durante le prime settimane di Gennaio (senza prendere nulla a parte l' IPP) stavo leggermente meglio, successivamente i sintomi si sono fatti nuovamente insistenti. Nel frattempo sto seguendo la cura dell nuovo gastroenterologo che mi ha visitato il 16 gennaio, ma tutto persiste. Alcuni medici che ho visto (tra cui il primo gastroenterologo) hanno detto che all' origine di tutto potrebbero esserci problemi di ansia, stress e malessere.
Oggi particolarmente i dolori allo sterno e alla schiena sono molto insistenti... quando mi alzo al mattino non posso praticamente muovermi.
Sono un po rassegnato perché i dolori vanno avanti ormai da parecchi anni... il nodo alla gola da 9 mesi. Ma se dovessi avere una diagnosi corretta sarei pronto a tutto.
[#3]
Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 259
Mi sembra che la diagnosi sia stata corretta. Non potrebbe essere altrimenti, quando l' endoscopista vede un' ernia iatale con risalita del cardias. e segni di reflusso. Prima di decidere su un eventuale intervento, bisogna eseguire un altro esame che si chiama pH-impedenzometria, che completa la diagnosi e che potrebbe orientare su una terapia diversa o più completa rispetto agli IPP.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora della tempestiva risposta.
Entrambi i medici, nelle differenti visite, escludevano l' intervento perché a parer loro non sono questi i casi in cui ci si ricorre. Mi hanno anche detto entrambi che l' intervento a volte non è risolutivo per cui lo si esegue solo in casi estremi.
Forse è il caso di vedere un ulteriore gastroenterologo? Considerando anche il fatto che per eseguire un' eventuale pH-impedenzometria presumo debba rivolgermi sempre ad un gastroenterologo giusto?