Dita mano sinistra addormentate

Mio padre ha 81 anni e da due settimane, di notte, ma anche di giorno quando sta fermo o si addormenta, gli si addormentano le dita della mano sinistra e avverte contemporaneamente un forte dolore alle dita come se avesse toccato il ghiaccio, anche se le dita non diventano né pallide né fredde. Fa molta fatica a svegliare le dita che rimangono semiaddormentate, ma non totalmente insensibili. Che cosa gli succede? A chi ci dobbiamo rivolgere? Può avere un collegamento con la linfocitosi cronica di cui soffre mio padre e per la quale non prende farmaci?
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Dr. Mario Manunta Medico internista, Diabetologo 722 29
Gentile Signora, sicuramente il disturbo accusato da suo padre, non è correlato alla linfocitosi cronica; è invece verosimile che dipenda dal tratto cervicale della colonna vertebrale, area da cui si dipartono i nervi destinati agli arti superiori. Ne parli con il suo Medico Curante per prendere in considerazione l'esecuzione di una Radiografia del rachide cervicale.
In attesa di sue nuove notizie;
Cordiali Saluti

Dott. Mario Manunta
Senior Clinical Diabetologist
Scuola Educatori in Diabetologia AMD

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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Gentilissimo Dottore, la ringrazio di cuore per la celere risposta che mi ha inoltrato. Intanto mi ha rassicurato riguardo al fatto che non si tratta di una conseguenza della linfocitosi, che mi preoccupava tantissimo. Seguirò il suo prezioso consiglio e le comunicherò sicuramente gli eventuali risultati diagnostici che seguiranno.
Colgo l'occasione per augurarle un felice anno nuovo.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Gentilissimo Dottore Manunta, come promesso le comunico i risultati delle indagini effettuate. Mio padre ha fatto, come da Lei consigliato, una Radiografia del rachide cervicale, da cui si sono riscontrati problemi alla cervicale (tre vertebre schiacciate). Il radiologo, effettuando anche l'ecografia alla spalla, al braccio, al polso e alla mano ha escluso che si trattasse di tunnel carpale, perché, ha affermato, che in tal caso si sarebbe visto dall'ecografia. La stessa cosa ha affermato il medico di base asserendo che il problema viene esclusivamente dalla cervicale. L'ortopedico e il fisioterapista consultati, invece, sostengono che si tratta di tunnel carpale ai primordi e, pertanto, hanno consigliato di fare delle applicazioni di ultrasuoni, ionoforesi, elettrostimolazioni... Sono cose innocue, considerati i problemi di mio padre, che ha già iniziato la terapia suddetta? Che ne pensa dei pareri diversi espressi dai medici consultati?
Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti.
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Dr. Mario Manunta Medico internista, Diabetologo 722 29
Gentile Signora, la radiografia ha confermato quanto pensavo e quindi è fatto assodato che le parestesie all'arto sono da imputare alla condizione della colonna vertebrale.
Per quanto riguarda il possibile concomitarsi di un Tunnel Carpale, nulla vieta a chi ha problemi di colonna vertebrale avere anche una condizione del genere.
La diagnosi è squisitamente clinica, quindi il fatto che all'ecografia non sia visibile alcun danno non significa nulla.
Le terapie prescritte sono sicuramente non controindicate per suo padre, ma sulla loro efficacia nutro dei dubbi.
Bisognerebbe trovare il modo di intervenire prima sul problema del rachide, quindi o ascolta anche un secondo parere (ortopedico o neurochirurgico) o inizia la terapia prescritta e poi si valuta.
Cercherò di metterla in contatto con uno Specialista dello Staff di Medicitalia per sentire un suo parere.
Io resto a sua disposizione per l'area Diabetologica.
Molto Cordialmente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
l'ipotesi prospettata dal collega Manunta è suggestiva, ma la distanza ci crea non poche difficoltà per un orientamento diagnostico preciso.
A mio modesto parere non va scartata l'ipotesi della sindrome del tunnel carpale, per la cui diagnosi non è sufficiente solo l'ecografia, mentre l'elettromiografia sarebbe più specifica.
Altra ipotesi diagnostica ( e qui però sarà il collega Manunta a esprimersi) da non scartare è una radicolopatia diabetica che comunque potrebbe associarsi anche al tunnel carpale o a sofferenza di una o più radici a emergenza dalla sede cervicale.
In considerazione dell'età, sarà poi da valutare, ammessa l'indicazione chirurgica, l'opportunità di eseguire l'intervento, tenendo conto che, a meno di deficit neurologici al braccio e/o alla mano, antinfiammatori e terapia fisica possono dare buoni risultati.

Con cordialità
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Dr. Mario Manunta Medico internista, Diabetologo 722 29
L'ipotesi diagnostica espressa dal Dott. Migliaccio è sicuramente da tenere in considerazione, tuttavia ritengo che quanto riscontrato radiologicamente (tre vertebre schiacciate), sia già una causa patologica definita. La componente metabolica (in caso di malattia diabetica scompensata) potrebbe peggiorare il quadro.
Esegua l'elettromiografia, e poi cercheremo una soluzione.
Noi siamo qui.
Cordialmente
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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Gentilissimi Dottori, grazie di cuore per l'attenzione che dedicate al problema. Intanto mio padre ha iniziato, come dicevo, la terapia consigliata dall'ortopedico per il tunnel carpale. Si registrano dei miglioramenti: non avverte più dolore alle dita, ma solo bruciore e intorpidimento abbastanza fastidiosi. Seguirò i Vostri consigli per quanto riguarda ulteriori esami diagnostici. Vorrei, intanto, acquisire il parere di un secondo ortopedico, come da Lei consigliato, Dottore Manunta. Mi spiace non poterla raggiungere, Dottore Migliaccio, ma siamo troppo distanti! Gradirei conoscere un bravo ortopedico vicino alla mia zona: potete aiutarmi? Ancora grata per la Vostra gentilezza e disponibilità, Vi saluto cordialmente.
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Dr. Mario Manunta Medico internista, Diabetologo 722 29
Gentile Signora, come faccio ad indicarle il nome di un "bravo" ortopedico? Se lo facessi sembrerebbe scontato che gli altri non nominati non lo sono! Chieda al suo Medico Curante, sicuramente avrà uno Specialista Ortopedico di riferimento.
Molto Cordialmente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
so bene che siamo un po' distanti, ma nel sottolinearlo evidenziavo come la distanza appunto ci impedisce di poter pronunciare una diagnosi o una terapia e non necessariamente l'invito a venire a Milano.
A Palermo non mancano certo nè Ortopedici nè Neurochirurghi.

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Gentilissimo Dottore Migliaccio, Le assicuro che non avevo minimamente frainteso il Suo messaggio, ma esprimevo il mio reale dispiacere per non poterla raggiungere personalmente a causa della lontananza che mi costringe a cercare un bravo ortopedico in zona.
Rinnovo la mia gratitudine a Lei e al Dottore Manunta per i consigli che mi avete dato celermente.
A risentirci.
Cordiali saluti.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Gentilissimi Dottori, Manunta e Migliaccio, dopo un lungo silenzio mi appresto a comunicarvi gli ultimi aggiornamenti sul caso di mio padre. Dopo avere effettuato la terapia per il tunnel carpale, che a quanto pare è stato preso in tempo, i sintomi sono quasi del tutto scomparsi. Ci tenevo a comunicarvi gli ottimi risultati raggiunti anche grazie ai vostri consigli che mi sono stati di conforto e di aiuto indicibili.
Grazie di cuore per avere prestato attenzione al mio caso.
Cordiali saluti.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
mi fa piacere che tutto sia andato per il meglio. Però non ho capito: la terapia per il tunnel carpale è stata solo medica, non chirurgica, o no?

Cordialialmente
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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Gentilissimo Dottore, in seguito a visita ortopedica è stato riscontrato che mio padre, a parere dell'ortopedico, aveva un inizio di tunnel carpale, per cui ha effettuato applicazioni di ultrasuoni, ionoforesi, elettrostimolazioni presso un centro fisioterapico, ma non ha subito un intervento.
La saluto cordialmente.